Gli ultimi sondaggi prodotti dall’Istituto Piepoli danno un aggiornamento sullo stato attuale delle liste e soprattutto delle eventuali macro-coalizioni che potrebbero trovarsi il giorno dopo le elezioni politiche del 2018: se infatti il centrosinistra si trova davanti ai rivali di Lega, Forza Italia e FdI è solo se dopo le urne si potranno trovare allo stesso tavolo Renzi, D’Alema, Bersani e Pisapia, oltre a Fratoianni. Impresa, ad oggi, piuttosto utopica oltre che quasi impossibile: eppure i dati dicono questo, con il sondaggio che dà Berlusconi al 13%, Salvini al 14%, Alfano al 2,5% e Meloni al 4,5%, in tutto un 34,5% battuto dal centrosinistra di Pd (29%), Mdp (3,5%), SI (2%) e altri di centrosinistra al 2%. Già, però il 36,5% è “drogato” dal fatto di avere in un possibile governo sia Renzi che D’Alema, oltre che qualche altro innesto per poter arrivar alla soglia fatidica del 40% e avere la maggioranza in Parlamento. Il Movimento 5 Stelle resta al 28,5% e con questa legge elettorale sembra destinato a non vere chanches di governo, almeno ad oggi. 



OPEN GATE ITALIA, PD AVRÀ PIÙ SEGGI CON IL ROSATELLUM

Estremamente interessante dal punto di vista politico è il sondaggio elettorale promosso da Open Gate Italia e portato a termine dall’Istituto Cattaneo sul Rosatellum. La simulazione è stata fatta tenendo conto dei recenti flussi elettorali. Con il Rosatellum il Pd guadagnerebbe la bellezza di 20 seggi, in gran parte sottratti alla forza politica che più di tutti insidia la sinistra italiana, ossia il Movimento 5 Stelle. Per lo stesso effetto, quindi, i pentastellati di Beppe Grillo, del defunto Casaleggio e del nuovo leader Luigi Di Maio perderebbero la bellezza di 24 seggi. La crescita del Movimento Cinque Stelle è comunque inarrestabile e a parlare sono i numeri che, si sa, non mentono mai. Nonostante con questa previsione di Rosatellum bis è previsto che perdano 24 seggi, è da sottolineare che, rispetto al 2013, i seggi acquisiti sono circa 60. Un numero questo che deve far riflettere e che ci fa capire quanto la situazione stia cambiando, qui in Italia, dove la politica è in continua evoluzione. Forza Italia, invece, rimarrebbe più o meno stabile guadagnando solo 3 seggi. (agg. Francesco Agostini)



TECNE’, INTENZIONI DI VOTO

Un nuovo sondaggio è stato realizzato da Tecnè per Matrix in vista delle elezioni politiche. Le intenzioni di voto alla base del sondaggio condotto, con un confronto rispetto ad un mese fa. Si scopre così che il Partito democratico ha acquisito consensi, visto che è passato dal 25,9 al 26,2%. In calo invece il Movimento 5 Stelle, che è sceso dal 26,4 al 25,7%. Recupera terreno Forza Italia, che ha toccato la quota del 16%, restando avanti alla Lega Nord, la cui crescita è invece più lenta: dal 15,2 il partito di Matteo Salvini è salito al 15,5%. Ma è tutto il centrodestra a crescere: anche Fratelli d’Italia registra valori positivi, essendo passato dal 5 al 5,2%. Lo stesso non si può dire per gli altri partiti a sinistra: Articolo 1 – MDP è sceso al 3,6% rispetto al 3,8 di un mese fa. Crolla anche Sinistra italiana, passata dal 2,6 al 2,1%. Stabile Alternativa popolare, che non si smuove dal 2%. (agg. di Silvana Palazzo)



DEMOS, REFERENDUM 22 OTTOBRE: EQUILIBRIO E AUTONOMIA

I sondaggi elettorali politici si soffermano sugli argomenti caldi del periodo, tra cui quello della richiesta di autonomia e indipendenza di alcune regioni come Lombardia e Veneto. Dato che la richiesta potrebbe avere un effetto domino anche su altre regioni, la società Demos&Pi e Demetra ha chiesto agli italiani un loro parere sulla scottante questione relativa sia all’autonomia che all’indipendenza. Il 39% degli italiani, e quindi la maggioranza, ha dichiarato che le regioni dovrebbero rimanere con gli stessi poteri che hanno attualmente, mentre il 37% (e dunque una percentuale molto vicina alla maggioranza) desidererebbe che invece siano aumentati i propri poteri in relazione allo Stato centrale. Una percentuale molto bassa, invece, (l’8%) staziona su idee completamente opposte: da una parte c’è chi desidera la completa indipendenza dall’Italia, sulla scia dei disordini che ci sono in Catalogna, e chi invece pensa che dovrebbero diminuire i propri poteri rispetto allo Stato centrale. Sempre un 8% degli intervistati dichiara di non saper rispondere al quesito posto. (agg. Francesco Agostini)

PIEPOLI, ELEZIONI SICILIA: MUSUMECI DAVANTI, M5S DOPPIA RENZI

In Sicilia la partita elettorale è di là da venire: ancora con qualche silenzio di troppo a livello nazionale, le Regionali in Sicilia tramite i sondaggi sembrano non dico già finite ma quasi: stando ai dati prodotti dall’Istituto Piepoli il candidato del Centrodestra Nello Musumeci si trova al 42% dei consensi a poco meno di tre settimane dal voto elettorale in tutta la Sicilia. Dietro, staccato di ben 11 punti percentuali, troviamo il candidato Giancarlo Cancelleri con il suo M5s che fino a due mesi fa sembrava vincitore incontrastato dopo il il governo Crocetta molto contestato e un centrodestra ancora diviso. Tutto è cambiato e ora i grillini possono “consolarsi” con l’aver doppiato il candidato del centrosinistra – Pd e Ap – Fabricio Micari (al 16% contro il 33% del vincitore delle Regionarie M5s). Dietro tutti il candidato della Sinistra anti-Renzi (Mdp, Verdi, Sinistra Italiana), Claudio Fava al 9% e forse fuori definitivamente dai giochi elettorali.