Marianna Madia ha risposto con eleganza alla frase choc che le ha rivolto Micol Tuzi. La sindacalista le ha augurato il cancro e la ministra della Pubblica amministrazione non si è scomposta. La pedagogista bolognese e sindacalista della Cgil aveva auspicato «un po’ di chemio» anche per il ministro, sostenendo che questa condizione l’avrebbe spinta a «smettere di partorire aberrazioni come queste!». Un post orrendo indirizzato alla Madia per le nuove norme previste dalla riforma della Pubblica amministrazione sulle assenze per malattia per i dipendenti pubblici malati gravi. Per Micol Tuzi ci sarebbe una stretta rispetto al passato, ma la ministra ha replicato: «Vorrei quanto prima incontrare Susanna Camusso e la sindacalista Micol Tuzi per spiegare nuovamente perché, con il prossimo contratto, le tutele per i malati oncologici aumentano». La Fp Cgil Nazionale e quella dell’Emilia Romagna hanno diffuso una nota per rassicurare la ministra Madia: «Non c’è bisogno di alcun chiarimento perché l’interpretazione della normativa sul tema è chiara».
PRIMA CANCELLA IL POST, POI PRECISA
La sindacalista Micol Tuzi ha subito rimosso la frase incriminata dal social network, ma il danno è fatto. Sui social continua a circolare lo screenshot del post pubblicato dalla pedagogista bolognese contro la ministra Marianna Madia. Non meno agghiacciante il tono dei commenti: «Ecco… Non farla morire o stare troppo male… Giusto provare sulla sua pelle, visto che tratta l’argomento così», risponde Tuzi a un commento. E mette “mi piace” a chi scrive: «Magari perdendo i capelli respirerebbe un po’ il cervello….averlo…». Poco fa poi la retromarcia con un post di scuse: «Ho scoperto che l’articolo è una fake news (quindi le mie scuse vanno alle ministre, a cui, credendo vero quanto riportato nell’articolo, ho attribuito affermazioni non vere). Ho anche avuto modo di percepire che (nonostante il mio post si aprisse con le parole “il male non si augura a nessuno”), qualcuno ha capito che io augurassi loro il male. Ovviamente così non è. Lo chiarisco, pertanto qui: col cancro non si scherza e chi ha provato lo sa bene».