In un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, la senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà, madre della legge sulle unioni civili, alza il tiro e torna a parlare della possibilità di permettere in Italia dei veri e propri matrimoni gay. “La legge che porta il mio nome? Non va migliorata, vorrei che fosse proprio superata. L’Italia sarà un paese civile quando avremo il matrimonio ugualitario, l’adozione e la responsabilità genitoriale sin dalla nascita dei figli per tutti i tipi di coppie, etero e omosessuali.” Dunque una questione ancora aperta, anche s la legge sulle unioni civili, per quanto limitata e probabilmente imperfetta, era stata considerata un grande successo dal Governo Renzi, considerando le resistenze che l’esecutivo aveva dovuto affrontare sul tema: nella fattispecie, 71 giorni di discussione, 4300 emendamenti, un Family Day organizzato per opporsi all’approvazione della legge, e tantissime polemiche che hanno però portato finalmente a dama una legge in merito.
“NON DIMENTICO IL TRADIMENTO DEL M5S”
Non abbastanza secondo Monica Cirinnà, che non dimentica “tradimenti” e voltafaccia che avevano portato a mettere in pericolo la legge, come quello del Movimento 5 Stelle. “Ero tranquilla fino al 15 febbraio, avevo ricevuto rassicurazioni sull’emendamento Marcucci (quello relativo alla cosiddetta stepchild adoption). Con Airola e Buccarella abbiamo girato l’Italia per difendere i diritti delle coppie omosessuali. E’ una cosa che mi ha ferito molto. In politica, come nella vita, credo fermamente nella correttezza dei rapporti personali. Ma loro hanno fatto un calcolo politico e deciso per il dietrofront. Lo stralcio dell’adozione coparentale del figlio del partner, volgarmente chiamata stepchild adoption, è stato uno dei temi in cui lo scontro tra la maggior parte del Partito Democratico e l’ala ultracattolica si è acceso. Il tema è caduto nel pantano della disinformazione, confuso con la maternità surrogata (che invece in Italia resta vietata) e alla fine è stato tolto dal DDL.”
“IUS SOLI, GOVERNO CHIEDA LA FIDUCIA”
Sullo Ius Soli Monica Cirinnà si è espressa con altrettanta speranza di poter vedere la legge presto approvata, nonostante le tante resistenze che però, per certi versi, possono essere considerate analoghe a quelle vissute dalla legge Cirinnà per le unioni civili. Spiega la senatrice: “Io non ho perso la speranza sullo Ius Soli. Questo è un tema in cui il Partito Democratico deve avere il coraggio di portare il testo in aula e, se necessario, ricorrere alla fiducia come è stato fatto per le unioni civili.” Visto che la prossima maggioranza potrebbe essere più che mai ostile al tema: “Il futuro della nostra alleanza,” spiega la Cirinnà, “dipenderà molto dalla legge elettorale. Ma è sicuramente un’alleanza scomoda per chi come me si occupa di diritti umani. Su questo tema e su altri, come la procreazione assistita, gli alfaniani e gli altri “cavalieri medievali” hanno una visione decisamente oscurantista. Diciamo che questa alleanza è un letto con molti spilli in cui si è costretti a dormire.”