DEMOPOLIS: SICILIA, PARTITA (A DUE) APERTISSIMA

La fiducia dei siciliani nell’istituzione regionale è crollata: questa è la fotografia che ha scattato il sondaggio dell’Istituto Demopolis, secondo cui è scesa dal 33% del 2006 al 12% di oggi. Questo dato è più basso di quasi 20 punti rispetto alla media nazionale e non può che pesare in maniera importante sull’affluenza alle urne. Se si andasse oggi a votare, il 52% degli aventi diritto, che sono 2 milioni e 400 mila siciliani, non voterebbe. I dati sull’astensione restano alti, ma è in parte recuperabile. Il consenso resta fluido, del resto solo il 61% ha un orientamento preciso. Il 16% esprime un’intenzione di voto, ma ammettendo che potrebbe cambiare idea. C’è poi il 23%, cioè quasi un quarto degli elettori siciliani, che è ancora indeciso sulla scelta da compere. In vantaggio per il momento è Nello Musumeci, il candidato del centrodestra, con il 36%. Un lieve vantaggio su Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 Stelle, attestato al 35%.



EMG, INTENZIONI DI VOTO: IL SORPASSO M5S

Il centrodestra è ancora la coalizione che potrebbe raccogliere più consensi, ad oggi, dopo i sondaggi politici pubblicati da Emg Acqua per tg di La7 condotto da Enrico Mentana: il 33,8% ad oggi è quanto vale il centrodestra italiano, con la somma di tutti i componenti che potrebbero così giungere ad un governo di coalizione… senza maggioranza. Esatto, il problema rimane anche con Lega, Forza Italia, FdI e Alternativa Popolare che insieme non avrebbero i numeri per governare, come del resto tutti gli altri partiti: per il Movimento 5 Stelle arriva il sorpasso sul Pd, l’ennesimo, ma con un 27,9% che non porterebbe molto lontani. Renzi cala e rimane dietro con il 27,1%, mentre gli altri partiti della possibile (ma finora impraticabile) coalizione di Sinistra non vanno certo meglio, da Mdp al 2,4% fino a Sinistra Italiana al 2% e con Rifondazione Comunista all’1%. Inoltre ci sono i Verdi all’1% e Campo Progressista di Pisapia all’0,9% nazionale. Tornando sul fronte di destra, Berlusconi raccoglie un 12,2% mentre Salvini viaggia al 14,8% in netta salita, con Meloni che resta ferma al 5% nazionale. (agg. di Niccolò Magnani)



IPR, RENZI PREOCCUPATO PER BANKITALIA E…

Gli ultimi sondaggi politici elettorali preoccupano Matteo Renzi, perché lo scontro sul governatore della Banca d’Italia e il governo potrebbero incidere sul gradimento del Partito democratico. Secondo Ipr Marketing, la mossa del segretario dem non è stata percepita dagli italiani come un attacco al sistema in difesa dei consumatori. Gli effetti di questa querelle non hanno dunque portato vantaggi al Pd, visto che la percentuale di consenso è rimasta al 25,5%, mentre la fiducia di Matteo Renzi è stabile al 30%. L’eco della vicenda si è allargato tra gli addetti ai lavori, ma non tra gli elettori. Il 25% ha dichiarato di essere a conoscenza dello scontro tra Renzi e Visco, ma solo il 12% ha capito di cosa si trattasse. Per Antonio Noto di Ipr Marketing, visto che in Italia solo il 10% segue con frequenza le questioni politiche, «il messaggio renziano è stato percepito solo da quella quota di italiani che sono altamente informati e non dalla maggioranza della popolazione». La vicenda è stata ignorata dagli elettori, perché l’hanno percepita come un regolamento di conti tutto interno ai palazzi del potere. Solo il 7% della popolazione conosce i compiti di vigilanza di Bankitalia, mentre il 65% non sa di cosa si occupa. E il 27% è convinta che sia una “Banca di Stato”.

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