EMG ACQUA, COALIZIONI: SINISTRA “DECISIVA”
È il destino scritto della sinistra italiana (quella generale, non solo quella di Fratoianni): i sondaggi condotti da Emg Acqua confermano quanto la storia non solo recente ha raccontato sulla sinistra del Bel Paese. I moderati hanno bisogno della Sinistra radicale, e la stessa Radicale da sola non racimola mai più del 10% e ha dunque bisogno dell’ala maggioritaria riformista-moderata. Così anche questa volta, i dati dicono come a livello di coalizioni – sempre più decisive avendo la nuova legge elettorale del Rosatellum Bis “costruita” per loro – il centrosinistra è ancora un gradino sotto il centrodestra: 33,8% per Salvini, Berlusconi, Meloni, animalisti e Udc, mentre il centrosinistra non va oltre al 31,5% con Pd, Ap, Verdi, Pisapia e Psi. Il Movimento 5 Stelle fa storia a sé con il suo 28,3%, mentre è la Sinistra Radicale che può essere decisiva. Se Renzi trova l’accordo con D’Alema e Fratoianni, allora insieme ottengono di fatto il 40% che servirebbe per governare, se il patto salta arrivano in testa i rivali del centrodestra, più compatti dei dem a livello di alleanze. Insomma, a Renzi serve la Sinistra e la Sinistra, se vuole combinare qualcosa in termini elettorali, ha bisogno di Renzi: detto questo, il possibile matrimonio sembra ancora lontano anni luce.
TECNÈ, REFERENDUM VENETO: I VOTI PER I PARTITI
Interessante l’ultimo sondaggio prodotto da Tecnè per la trasmissione Matrix dove si incontra il parere dei vari elettori dei singoli partiti in riferimento all’ultimo referendum per l’Autonomia in Veneto tenutosi domenica scorsa 22 ottobre 2017. Si scopre infatti che il Pd ha di fatto “ascoltato” le anime più ferme sull’astensione che non piuttosto i dem che nonostante la distanza posta con Lega e FI hanno dato il loro apporto ad una causa considerata giusta bipartisan. Gli elettori Pd che si sono recati alle urne sono stati il 37%, con un 4% addirittura che ha votato per il No; l’astensione è calcolata al 63%, il massimo su tutti gli altri partiti messi insieme. Il Sì per il M5s ha visto il 75%, per FI il 93%, per la Lega il 98% e per FdI, qui la vera novità, l’86%, dato molto alto visto che la leader Giorgia Meloni aveva lanciato tutti i suoi dubbi e il suo scetticismo sul voto per l’autonomia considerato “inutile e sbagliato”. Gli elettori in qualche modo non l’ascoltano e si sono riversati alle urne per votare Sì, rimanendo nell’alveo del centrodestra e dimostrando come il popolo del nord sia più unito in una coalizione del centrodestra piuttosto che nei singoli partiti.
IPSOS, CRISI BANCHE: LE COLPE DELLO STATO
La mozione di sfiducia presentata nei confronti del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, è una ferita che difficilmente si rimarginerà senza strascichi politici. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha respinto al mittente l’attacco indirizzato al numero uno di via Nazionale da Matteo Renzi, ma la mossa del segretario Pd è giustificata dai sondaggi? Stando all’ultima indagine realizzata dall’istituto Ipsos si direbbe di sì: il 31% degli intervistati nell’ultimo rilevamento commissionato dalla trasmissione diMartedì attribuisce infatti le colpe delle crisi bancarie avvenute in questi ultimi anni “alle istituzioni che dovevano vigilare”, e dunque a Bankitalia. Il 29% vede colpevoli soltanto i banchieri scorretti, mentre il 28% attribuisce le responsabilità alle forze politiche. Soltanto il 12% non sa o non indica. In ogni caso, quel che emerge è uno scenario in cui l’acredine del popolo nei confronti delle istituzioni si fa sentire. Renzi lo sa: intercettare gli umori dell’italiani basterà a rimetterlo al centro della scena e, soprattutto, in vetta nei consensi? (agg. di Dario D’Angelo)