Sicilia e parole come “laboratorio politico nazionale” contrassegnano da sempre la storia di questa regione, dove si è visto di tutto, come dice a ilsussidiario.net Renato Mannheimer. Basti pensare al fenomeno del cosiddetto “milazzismo” quando, nel 1958 il democristiano Silvio Milazzo, autonomista convinto e in contrasto con il centralismo statalista dell’allora segretario della Dc Fanfani, “osò” guidare una giunta con dentro esponenti del Msi e del Pci “in nome dei superiori interessi dei siciliani”, si disse allora. Risultato fu che Milazzo venne espulso dalla Dc e quando ci riprovò con una sua formazione politica, l’Unione cristiano sociale, la Chiesa minacciò di scomunica chiunque avesse fatto alleanze con i comunisti. Inutile dire come andò a finire questo “laboratorio”. Oggi, che tutti i sondaggi hanno pronosticato facile vincitore il candidato del centrodestra Nello Musumeci avanti di almeno dieci punti rispetto al candidato 5 stelle Cancelleri (il 40% circa contro il 30%), dietro le quinte si potrebbe andar preparando “il laboratorio” delle future grandi intese a livello nazionale. Fuori dai giochi resterebbero il candidato Pd-Ap Fabrizio Micari a un 20% scarso e quello della sinistra Claudio Fava al 10% anche se ultimamente in risalita. Sondaggi che girano in rete per l’esattezza danno Musumeci al 36%, Cancelleri al 30 ma in discesa; Miccari al 22% e Fava al 10 ma in risalita.
Mannehimer, si vocifera che diversi esponenti del Pd siano disponibili a entrare in giunta con Musumeci in caso di sua vittoria, le pare un’ipotesi credibile?
Direi di sì. In Sicilia da sempre abbiamo visto nascere alleanze di governo stranissime e impensabili. Bisogna vedere cosa ne dice Musumeci, ma è qualcosa che è senz’altro possibile.
Fava negli ultimi sondaggi è stato dato in risalita, potrebbe addirittura superare il candidato del Pd e di Ap?
Questo è già più difficile dirlo, dipende molto dalla partecipazione al voto. Abbiamo visto come nelle ultime amministrative gli elettori scontenti tendano a non partecipare al voto. Ci potrebbe essere un pezzo dell’elettorato del Pd, in questo momento molto scontento, che non va a votare e in questo modo favorisce Fava.
Quali i punti di forza e quelli deboli dei vari candidati? Musumeci ad esempio?
Ha dietro un’alleanza composita ma piuttosto larga, è un personaggio già noto che guida un’alleanza che è in crescita in tutto il paese, potrebbe guidare un effetto-Sicilia destinato ad estendersi.
Cancelleri?
E’ un’incognita. I grillini hanno sempre preso un sacco di voti anche in momenti di crisi interna, ma alle ultime elezioni hanno subìto una perdita per via dell’astensionismo. Cancelleri potrebbe avere un buon risultato, ma solo se non ci saranno tanti astenuti.
Fabrizio Micari è un’altra incognita, è d’accordo?
Non è un nome conosciuto nell’arena politica e sconta il fatto che il Pd è in un momento di divisione e di conflitto interno. Una situazione non facile.
E Claudio Fava? Non è la prima volta che si presenta, resterà un outsider anche questa volta?
Prima del voto di nessuno si dice che è designato a restare un outsider. Lo sapremo domenica sera.