Le elezioni per la Sicilia nel 2017 si arricchiscono di un nuovo particolare che riguarda il MoVimento 5 stelle del comico Beppe Grillo. Giancarlo Cancelleri ha reso noto di aver cacciato dal movimento pentastellato il candidato Gionata Ciappina, reo di non aver confessato ai 5 Stelle di aver ricevuto una condanna da un tribunale militare per un reato di mancata consegna. Cancelleri ha spiegato la vicenda con un lungo post su Facebook in cui ha dichiarato che nessuno poteva saperlo perché il reato non prevedeva la menzione nel casellario giudiziale. In virtù di questo reato militare, Gionata Ciappina è stato buttato fuori su due piedi, senza pensarci un attimo. Lo stesso Cancelleri nel post di Facebook ha ribadito con forza che il Movimento è pronto a mandare via ‘uno che ha preso una condanna lieve di 2 mesi e che non porta voti, mentre gli altri partiti sono pronti a sponsorizzare condannati e arrestati per appropriazione indebita, corruzione e truffa.’ Una difesa che sa tanto di attacco quella di Giancarlo Cancelleri, che interviene a gamba tesa in un momento difficilissimo come quello delle elezioni siciliane. (agg. Francesco Agostini)



Nello Musumeci, non solo secondo i sondaggi, si presenta ai nastri di partenza delle prossime elezioni Regionali in Sicilia con la corona del candidato favorito, più che possibile successore dell’ormai ex governatore Rosario Crocetta: gli alleati Salvini, Berlusconi e Meloni fanno a “lotta” per affermare chi per primo ha lanciato Musumeci, il che conferma come il navigato politico siciliano sia davvero ad un passo dal conquistare la poltrona del Palazzo palermitano. Cancellieri ci proverà fino all’ultimo a contendergli il posto, Micari sempre oggettivamente fuori gioco, come del resto Claudio Fava: resta il fattore degli “impresentabili” in lista che potrebbe davvero giocare un brutto ritorno “d’immagine” per gli elettori e su questo lo stesso Musumeci sta cercando di fare quadrato con tutti gli alleati per evitare che alcuni nomi “scomodi” possano fare davvero la differenza nella partita delle Regionali. Intanto però il nome di Totò Cuffaro – ex Presidente della Sicilia dal 2001 al 2008, condannato definitivamente a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio. Recluso nel carcere romano di Rebibbia dal 20 gennaio 2011, ritornato in libertà il 13 dicembre 2015 – torna a fare “ombra” sul prossimo possibile Governatore del centrodestra.



«Guardi questo cellulare. Posso far vedere i mille sms dei miei amici che mi scrivono: ma questo Musumeci come ragiona? Che fa, solo oggi si sveglia e dice che non conosceva gli impresentabili? Ma se è da mesi che si discute di nomi e liste con Micciché? Ora non li conosce? Incredibile», sono le parole dette ad un cronista di Repubblica giusto ieri dal Cuffaro interdetto dalle cariche pubbliche ma con pena ormai scontata e conclusa. «Questo Musumeci non sarebbe stato il mio candidato, troppo a destra, brava persona per carità, ma si porta dietro il marchio indelebile del suo passato», spiega Cuffaro secondo cui esiste troppa destra e poco centro nel progetto di Musumeci. Anche secondo lui comunque alla fine dovrebbe spuntarla, ma non ci sono parole molto positive nell’intervista: «Io alla sofististicatezza del voto disgiunto non credo e alla fine credo che il grillino Cancelleri non la spunterà. Anche perché a sinistra Fabrizio Micari è trainato comunque dalle liste, da quella di Salvatore Cardinale in particolare, e una buona affermazione la avrà. Vincerà Musumeci, prevedo. E non è quello che mi sarei augurato per la mia Sicilia».



SONDAGGI REGIONALI SICILIA: TESTA A TESTA MUSUMECI-CANCELLERI

Le regionali in Sicilia si avvicinano e i sondaggi prodotti da Demopolis sulla situazione elettorale a meno di due settimane dal voto vede il candidato del centrodestra ancora avanti ma ormai di pochissimo rispetto al candidato vincitore della Regionarie M5s, Giancarlo Cancelleri. Secondo le ultime analisi di intenzione di voto infatti, Nello Musumeci – sostenuto da Diventerà Bellissima, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini, UDC, Popolari e Autonomisti con Idea Sicilia – si presenta ai nastri di partenza del voto con il 36% di consenso, mentre il 35% andrebbe ad oggi a delfino di Di Maio in Sicilia. Più sotto e al momento fuori dalla partita elettorale Claudio Fava (sostenuto da Cento Passi con MdP, RC, Sinistra Italiana, ecc.), al 7% e Roberto La Rosa (Siciliani Liberi) al 1%. Particolare è la situazione del candidato di Partito Democratico, Alternativa Popolare con i Centristi, Sicilia Futura – PSI, Lista Micari con Arcipelago Sicilia e il Megafono; Fabrizio Micari, il professore, gioca sul fattore novità e nel possibile voto decisivo: ad oggi guadagnerebbe un 21%, basso per contendere la vittoria finale, ma alto per poter incidere nell’eventuale “governo di coalizione” anche in sede regionale. Intanto, Berlusconi ieri nel suo show a Palermo ha già dato un’indicazione di chi potrebbe essere l’assessore alla Cultura della Regione, quel Vittorio Sgarbi che con la sua lista nazionale Rinascimento potrebbe giocare un ruolo di stampella sia alle Regionali e sia, da non sottovalutare, alle prossime Politiche. Anche perché con Sgarbi, istrionico critico d’arte, si muove anche un certo Giulio Tremonti, non certo l’ultimo dei politicanti appena arrivato…