E così Milena Gabanelli si è dimessa. Facendo lo stesso fracasso che ha fatto l’uscita dal Pd del Presidente del Senato Pietro Grasso. L’unica vera giornalista d’inchiesta oramai rimasta ci ha provato, per gettare la spugna quando si è accorta che era tutta una messinscena dei vertici Rai per tirare a giugno. Ha dichiarato a Il Corriere della Sera: “Il sottotesto sembra essere: Ti vogliamo bene, abbiamo grande stima, ma in campagna elettorale devi stare defilata”. Questa è la sua lettura, che è la stessa del vostro Yoda. Fa restare di stucco il commento del direttore generale della Rai Orfeo: “Dispiaciuto e stupito”. Ma come, le ha dato “una 500 senza le gomme e per di più guidata da un altro”, come ha ribadito Milena al Corriere, e ora si stupisce? 



Indubbiamente l’era renziana del Paese verrà ricordata come quella della suprema faccia tosta. Infatti, mentre la sottosegretaria Boschi sbandiera il traguardo di un milione di posti di lavoro e il suo dante causa, dagli Stati Uniti li rivendica in ogni intervista, l’Istat ci spiega che la disoccupazione giovanile è al 35,7% mentre sono in aumento solo i contratti a tempo determinato. Naturalmente la faccia tosta si esprime meglio se è sostenuta da tv e giornali, e Renzi non poteva tollerare sugli schermi della tv pubblica una figura così impertinente con i poteri forti e realmente indipendente, per di più durante una delicatissima campagna elettorale. Come la stessa Gabanelli ha fatto notare, per Vespa e Fazio si sono fatte carte false (ma si sa, quelli sono maggiordomi perfetti), mentre a lei sono state fatte solo promesse vaghe e con condizioni oggettive umilianti. È altamente probabile che i vertici Rai abbiano pensato che lei si sarebbe acquietata accontentandosi dello status di vicedirettore e un di po’ di soldi in più. Possibile non sapessero che la mitica giornalista si considera una specie di Robin Hood dell’informazione, pronta a ogni sacrificio? 

E forse c’è pure dell’altro: nei corridoi di viale Mazzini circola da tempo il gossip della feroce gelosia della presidente Maggioni, che alla direzione di RaiNews non ha combinato granché, limitandosi a tenerla nella sua nicchietta, mentre il progetto dell’indomita Milena era di farne la testata on-line di punta, unificando le risorse di tutti i Tg su questo fronte. Figuriamoci! Anche qui ostacoli di ogni sorta per il timore dei singoli potentati informativi di perdere un po’ di autonomia. Per cui si scopre che si trattava di una missione impossibile. Milena Gabanelli ci ha provato lo stesso, sforzandosi di credere alle promesse, ma quando ha visto che solo promesse erano, ha rovesciato il tavolo. 

Chapeau. Ora il re è nudo, sempre più nudo, e dopo la figuraccia sulla vicenda Visco, ora si prende pure lo schiaffo della Gabanelli. Ma il re, o meglio in reuccio, non se ne cura. Va da Obama, pontifica in qualche università americana, fornendo ai suoi maggiordomi televisivi ogni opportunità di farlo apparire ancora uno statista. Ma anche questa è una missione impossibile.