E’ arrivato il giorno tanto atteso, spartiacque per il Centrodestra italiano: è in corso in questi minuti alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo l’udienza sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi nel 2013 riguardante la Legge Severino. Il leader di Forza Italia si è scagliato contro la decadenza del suo mandato da senatore e la sua ineleggibilità. Grande interesse sulla vicenda da parte di tutti i media internazionali: aula strapiena, accreditate 550 persone di cui una quarantina di giornalisti. Come sottolinea La Repubblica, sono presenti all’udienza studenti, avvocati e giuristi da tutta Italia, ma non mancano rappresentanti francese, tedeschi ed anche russi. La Legge Severino è entrata in vigore nel dicembre 2012 ed è stata applicata retroattivamente nei confronti di Silvio Berlusconi, in riferimento ai fatti tra il 1995 e il 1998, e il numero uno di Forza Italia ha voluto fare ricorso alla Corte di Strasburgo per consentirgli di tornare in campo da protagonista in vista delle prossime elezioni.
BERLUSCONI: “SONO SERENO E FIDUCIOSO”
Maria Giuliana Civinini, agente del governo italiano, ha dichiarato alla Grand Chambre che “con l’applicazione della legge Severino non sono stati violati i diritti di Berlusconi”. Silvio Berlusconi, intervistato da Repubblica, ha commentato così l’inizio dell’udienza: “È stata un’attesa davvero lunga, durata cinque anni. Ma in queste ore sono sereno e soprattutto fiducioso”. C’è grande fiducia nel Cavaliere circa l’esito del ricorso, che gli permetterebbe di tornare in campo da protagonista in vista delle prossime elezioni politiche italiane, in programma nella prossima Primavera: “Mi aspetto che in tempi contenuti la corte accolga il mio ricorso. Il mio ruolo nella prossima campagna elettorale è comunque già chiaro”, sottolinea il leader di Forza Italia “indipendentemente dalla candidabilità, sarò in campo per portare il centrodestra al governo del paese”. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore sull’udienza riguardante Berlusconi, con la Corte di Strasburgo chiamata ad una decisione giurisprudenziale.