SONDAGGI IXÈ, M5S E BERLUSCONI ALLE STELLE, FLOP RENZI E SALVINI

Nei sondaggi prodotti da Ixè e pubblicati in questi giorni, vengono analizzati le ultime intenzioni di voto e per Pd e Lega, con i due leader “Matteo” è calo vistoso e piccola crisi in vista della campagna elettorale che si aprirà a breve. Renzi infatti cala ancora e arriva al 23,4% nazionale, superato e stracciato da Di Maio e Grillo con il 28% del Movimento 5 Stelle, gli unici al momento in grado di raggiungere il 30% alle Urne Politiche; bene anche Forza Italia con il 15,8% in decisa salita e in sorpasso sulla Lega Nord (13,1%). Fratelli d’Italia al 5%, Mdp al 3,2%, Sinistra Italiana al 3% e Alternativa Popolare al 2% chiudono la “classifica” dei principali partiti italiani che non vedono ancora al momento una vera e propria maggioranza in grado di guidare il Paese alle prossime elezioni nazionali. 



PIEPOLI, UNITÀ A SINISTRA: RENZI LA VUOLE, GLI ELETTORI NO

Per Matteo Renzi il rischio di autorottamazione è purtroppo assai presente: con i sondaggi diffusi da Piepoli sull’unità del centrosinistra si può notare come le ultime dichiarazioni e mosse del segretario Pd a favore di una unità a sinistra che fino all’altroieri rifiutava, stanno rivoltandosi contro lo stesso Renzi. È stato chiesto agli elettori intervistati, dopo la Direzione Nazionale del Pd, se le affermazioni seguenti «le elezioni dovranno essere combattute assieme a tutta la sinistra, compresi quelli che sono usciti e se ne sono andati dal Pd» hanno dato conferma o contrarietà agli stessi elettori dem. Ebbene, solo il 20% è d’accordo con Renzi, il 23% lo è abbastanza, mentre il 48% si dice poco, o per nulla d’accordo con la proposta di unità lanciata dall’ex premier. Prima da solo e rottamatore, ora chiede unità e rischia la rottamazione lui: in Italia non è vero che le cose non cambiano, anche in poco tempo…



DEMOS, LA FIDUCIA NEGLI ANNI IN SILVIO BERLUSCONI

Interessanti i sondaggi di Demos e Pi per Repubblica, dopo il voto siciliano e in vista di quello ben più importante nazionale: Silvio Berlusconi può ancora ad oggi essere considerato un leader politico con la speranza di governare sull’Italia dei prossimi 5 anni? Al netto della possibilità operativa (al momento è ancora incandidabile per la Legge Severino, ma il Cav confida nella sentenza “a breve” della Corte europea della Cedu), gli elettori hanno riacceso i riflettori su Berlusconi dopo gli ultimi anni di renzismo che lo avevano un po’ oscurato: è innegabile come in Sicilia abbia riproposto un Cav in forma e tornato decisivo in campagna elettorale, ma sarà così anche nel 2018? Intanto i sondaggi Demos riportano la serie storica degli ultimi 11 anni di fiducia degli elettori nel leader di Forza Italia: 37% nel settembre 2016, un anno dopo sale al 42% fino all’espressione massima nel maggio 2008 con il 59%, dopo aver vinto le elezioni. Poi la discesa brusca con la crisi economica, le dimissioni e i governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni: si arriva al minimo con il 18% nell’ottobre del 2013. Poi, complice la crisi del Governo Renzi e il Referendum costituzionale, unito a tutti gli appuntamenti elettorali Amministrativi e locali, si risale fino al 30% di questo settembre 2017, con la gente che crede ancora (anche se non più in massa come nel passato) alla proposta politica berlusconiana. 



IXÈ, FIDUCIA LEADER: GENTILONI STRACCIA RENZI

La consueta classifica dei leader più in fiducia arriva dai sondaggi politici prodotti da Ixè e dà un’altra “botta” al periodo non proprio felicissimo di Matteo Renzi, almeno dal punto di vista elettorale. I dati dopo le interviste agli elettori dicono che il premier uscente Paolo Gentiloni è ancora il politico più “in fiducia” con il 35% dei consensi personali, nettamente davanti alla schiera di leader delle altre forze politiche. Di Maio al 29%, Pietro Grasso al 28% e Matteo Salvini al 26%, addirittura anche Giorgia Meloni “pareggia” i consensi di Matteo Renzi che risulta solo il sesto leader per fiducia, un bel salto nel buio rispetto al “dolce” passato. Dietro restano Pisapia al 23%, Grillo e Berlusconi al 22% e Pierluigi Bersani al 20%, del tutto “fuori quota” per la possibile guida del Paese. 

TECNÈ, INTENZIONI DI VOTO: M5S PRIMA LISTA, CROLLA RENZI

Le ultime intenzioni di voto svelate da Tecnè mostrano un calo netto e drammatico per il Partito Democratico, mentre i sondaggi di M5s e Forza Italia sorridono con la buona salute dei grillini e di Berlusconi, entrambi spine nel fianco dei “rispettivi Matteo”. Renzi da un lato in un mese passa dal 26,2% al 24,2% dell’ultimo sondaggio Tecnè, mentre Salvini si vede superato e staccato dal leader di Forza Italia pur vedendo crescere di poco la Lega Nord (dal 15,5% al 15,8%). Exploit per il Movimento 5 Stelle che, nonostante la sconfitta in Sicilia e i guai di Virginia Raggi, passa dal 25,7% al 27,4% in meno di trenta giorni; bene dicevamo anche per Forza Italia che invece sale al 16,6% dopo il 16% di ottobre scorso. Lieve calo per Fratelli d’Italia dal 5,2% a 5% di oggi, mentre crolla anche Mdp che dal 3,6% scende fino al 3,1%; chiudiamo con Sinistra Italiana al 2,3%, Alternativa Popolare all’1,7%.