Matteo Renzi è salito oggi pomeriggio sul palco della Leopolda per intervistare Dario Franceschini, ministro della Cultura. L’ex premier lo ha definito “un amico”, poi ha chiarito i temi del confronto, cioè la cultura, “perché non c’è cosa più grande di aver detto un euro in sicurezza e un euro in cultura, non vogliamo essere solo cibo per algoritmi”. Nessun riferimento ad alleanze e legge elettorale, ma non è mancata l’ironia, come quando il ministro ha parlato dell’aumento dei fondi per i restauri dei beni vincolati. La crescita dei finanziamenti è stata possibile “grazie ad un premier autoritario”. E quindi Renzi ha commentato ironicamente: “Eh no, dai, sulla deriva autoritaria ci ho perso un referendum…”. Franceschini ha poi spiegato che nel 2017 si sfioreranno i 50 milioni di visitatori nei musei con incassi che sfioreranno i 200 milioni di euro. In questa seconda giornata della Leopolda sono stati sistemati comunque 43 tavoli per sviluppare le discussioni tematiche. A condurli parlamentari PD e componenti del governo, tra cui Giuliano Poletti, ministro del Lavoro. Durante la kermesse renziana è tornato sul tema delle pensioni: “In questa fase il governo completerà gli emendamenti che ha presentato, in particolare sul tema dell’Ape social, perché abbiamo bisogno di arrivare alla conferenza dei servizi del 30 novembre, che definirà la quantità di risorse che abbiamo usato e quelle che rimangono disponibili per ampliare la platea”. (agg. di Silvana Palazzo)



RENZI, “ITALIA FUORI DALLA CRISI GRAZIE A NOI”

Prosegue anche oggi, sabato 25 novembre 2017, la Leopolda 8, la manifestazione inaugurata ieri dal segretario del Pd, Matteo Renzi, a Firenze. La parola che campeggia ovunque nella stazione che è diventata negli anni il manifesto del renzismo è “Incontro”, un titolo che forse è d’auspicio nella ricerca di quel punto d’incontro necessario a formare una coalizione di più ampio respiro che dia l’opportunità ai dem di lottare alle prossime Politiche con centrodestra e grillini. Renzi, al contrario di molti attivisti giunti alla Leopolda, ieri ha manifestato un grande ottimismo, come riporta Repubblica:”Se leggo i giornali e guardo alcune trasmissioni trovo associato alla nostra esperienza un sentimento quasi di rassegnazione. E credo che questo sia profondamente falso. Ricevo un sacco di mail di gente che vuole metterci energia, entusiasmo e determinazione. Ma forse non siamo capaci di tirare fuori tutta questa energia e determinazione”. L’ex Presidente del Consiglio ha rivendicato il lavoro svolto nei suoi anni di governo:”Quello che abbiamo fatto nei mille giorni non ce lo porta via nessuno, tranquilli. L’Italia era in crisi e ora, grazie a noi, ne sta uscendo”. Eppure, oggi la vittoria sembra lontana. L’impossibilità di riunire il centrosinistra un ostacolo insormontabile. E lo specchio del momento è la frecciata riservata a Renzi da Romano Prodi, presente a Firenze ma non alla Leopolda:”Se andró alla Leopolda? Non sapevo neanche che ci fosse la Leopolda. Non vedo perche’ mi dovessero invitare, era una roba da giovani m’han detto”. (agg. di Dario D’Angelo)



LE PAROLE DI PACCIANI

Parlò alla Leopolda del 2011, poi un’altra volta a quella del 2013, quando lo spread era il piede di poco per divellere il governo Berlusconi. Allora Cosimo Pacciani era banchiere della Royal Bank of Scotland. La Leopolda sembrava la risposta gusta a chi chiedeva all’Italia di fare qualcosa, dalle riforme elettorali al mercato del lavoro, mentre cresceva lo scetticismo nei confronti del Cavaliere. Oggi lavora per il Fondo Salva Stati, il Mes, quindi non vuole esprimere opinioni politiche, ma qualcosa al Foglio sulla Leopolda l’ha detta. “No, non c’è più una generazione Vedrò/Leopolda come quella del 2011 (Vedrò, la convention annuale organizzata a Dra da Enrico Letta, ndr). Sembrano gli anni Ottanta, quelli del riflusso”. Da quando parlava di merito e competenza contro una certa politica delle poltrone qualcosa è cambiato anche in casa renziana, forse anche per questo non s’è fatto più vedere alla Leopolda, insinua qualcuno. (agg. di Silvana Palazzo)



BONAFÈ, “TANTE PROPOSTE FORMULATE QUI SONO DIVENTATE LEGGI”

La Leopolda è un’occasione importante di approfondimento e confronto, di discussione e passione. A parlarne in termini entusiastici è Simona Bonafè, eurodeputata del Partito democratico che parteciperà oggi all’apertura della kermesse politica ideata da Matteo Renzi. “Il titolo dice tutto”, ha spiegato Bonafè, una ‘renziana’ della primissima ora. A margine di un evento a Firenze sul progetto “Life weee”, ha parlato della convention della Leopolda: “Per noi è un’occasione bella, in cui stiamo insieme come in famiglia – ha dichiarato come riportato da Controradio -. È sempre stata un bel momento di confronto fra di noi, un bel momento dove ci si sente a casa, e dove facciamo sempre grande approfondimento dei temi”. Proprio dalla Leopolda, spiega Bonafè, sono uscite proposte che sono poi diventate progetti di legge: “Penso per esempio all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti che è stato uno dei cavalli di battaglia, ma penso anche a tante altre normative”. (agg. di Silvana Palazzo)

CONTRO FAKE NEWS E POPULISMI: “PARLIAMO DI POLITICA”

L’ottava Leopolda è appena cominciata ma già si fanno i conti. Costo previsto? Circa 200 mila euro, secondo quanto riportato da Repubblica. Intanto Matteo Renzi ha dato appuntamento stasera nel tempio del “renzismo” anche con un post su Facebook, annunciando uno dei temi che verranno affrontati con i giovani: l’industria del falso. “Io #L8 per una campagna elettorale civile basata sui dati di fatto e non sulle fake news, io #L8 contro l’industria del falso e per la discussione vera sulle soluzioni da offrire ai nostri cittadini”, ha scritto il leader Pd. La giovane Leopolda mischierà i tavoli tematici ai soliti interventi con conclusione affidata all’ex premier. “Ai tanti ragazzi nati negli anni Novanta che partecipano alla vita del Pd chiederò di condurre i lavori della L8. Ai nostri ragazzi chiedo idee concrete e valori, perché l’Italia ha bisogno di questo, non solo di Pil”, aveva invece dichiarato nei giorni scorsi. Sulla pagina Facebook della Leopolda 2017 è stato intanto pubblicato un video relativo all’intervento dell’anno scorso… (agg. di Silvana Palazzo)

LEOPOLDA 2017, LA KERMESSE RENZIANA AL VIA SENZA VIP

Comincia oggi la Leopolda, la tradizionale kermesse renziana organizzata a Firenze negli spazi dell’ex stazione ottocentesca. Giunta all’ottava edizione, quest’anno non avrà però tra i suoi ospiti personaggi famosi del passato, come l’ideatore di Eataly Oscar Farineti, lo stilista Brunello Cucinelli o lo scrittore Alessandro Baricco. L’evento, che è stato battezzato con la sigla “L8”, punterà sui giovani, coerentemente con la scelta di accogliere 20 millennials nella direzione nazionale del Pd. Alla Leopolda sono stati convocati comunque solo i ragazzi nati dall’anno 1990 in poi. “Una scelta fatta probabilmente per smarcare i più grandi e più consapevoli”, il commento di alcuni giovani della direzione nati negli anni ’80. Ludovica Cioria, classe 1989, ha preso le distanze da “generazione Millennials”, il sottogruppo Facebook creato dai giovani renziano. Insomma, sarà una Leopolda poco governativa (del resto mancherà il premier Paolo Gentiloni, che è impegnato in una missione in Africa) e molto vecchio stile. Un ritorno alle origini, in cui Matteo Renzi organizzava l’evento con Pippo Civati.

GLI OSPITI DEL “VIVAIO DI IDEE”

L’ottava edizione della Leopolda, l’evento di e con Matteo Renzi che si apre oggi a Firenze, è caratterizzato da molte defezioni. Il premier Paolo Gentiloni è impegnato in Africa, dall’entourage di Giuliano Pisapia, stando a quanto riportato dal Corriere, è trapelato un educatissimo quanto fermo “no grazie”, mentre Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, è impegnato altrove, come altri dirigenti bolognesi. Né il ministro Orlando e il governatore pugliese Michele Emiliano si faranno vedere. L’ex premier Matteo Renzi può contare allora sui fedelissimi: i ministri Lotti, Delrio, Franceschni, Fedeli e Pinotti. “Alcuni big ci saranno, ma la Leopolda non è mai il nome vip, negli anni di governo venivano per farsi vedere ora verrano per farsi ascoltare. La Leopolda è un vivaio di idee anche diverse tra loro”, ha dichiarato Renzi a Otto e mezzo. Il segretario dei dem ha poi aggiunto: “Il tema è chiedere a ciascuno perché si impegna in politica, poche chiacchiere e molti contenuti”.

IL PROGRAMMA E IL PARERE DI ICHINO

Prende il via la Leopolda8: la kermesse si apre oggi pomeriggio verso le 19 con un aperitivo di benvenuto per iniziare i lavori intorno alle 20.30. Domani invece si proseguirà dalle 9.30 fino all’ora di cena, con una pausa per il pranzo. Domenica si ripartirà dalle 9.30 ma si chiuderà alle 13. Questo il programma della Leopolda, che doveva essere il luogo di selezione della classe dirigente del Pd. Per il senatore Pietro Ichino ha svolto in qualche misura questo compito: “Ma non abbastanza: il Pd ha dei buoni ministri, ma soffre della mancanza di dirigenti politici di livello medio, dotati di esperienza e competenza in diversi settori-chiave”, ha dichiarato al Foglio alla viglia della manifestazione. Matteo Renzi è invece convinto che la Leopolda sia “simbolo di una scommessa senza precedenti”, un’iniziativa che “non si può spiegare: bisogna partecipare per capirla. E respirare il clima che si crea”. Secondo l’ex premier l’edizione di quest’anno sarò “speciale con molte storie e proposte”.