C’è un consigliere comunale che rischia grosso per un pesante insulto sessista rivolto alla collega Irma Melini. Il caso è scoppiato il 14 novembre scorso al termine di una votazione a scrutinio segreto del Consiglio comunale di Bari: in una delle 23 schede è comparsa la scritta “Irma la t…”, senza i puntini che abbiamo provveduto ad utilizzare per censurare l’offesa. La consigliera comunale del gruppo misto di opposizione ha presentato la denuncia, per la quale il pm Roberto Rossi della Procura di Bari ha ipotizzato la diffamazione aggravata come ipotesi di reato. La vicenda verrà approfondita oggi anche da Le Iene Show, che ha mandato Michele Cordaro a Bari per provare a scoprire l’autore del pesante insulto. Da registrare peraltro un brusco dietrofront dopo che da più parti è giunta solidarietà alla consigliera: i colleghi pronti a sottoporsi alla perizia calligrafica sono improvvisamente diminuiti. Sarà un perito comunque a esaminare la grafia per provare a risalire all’autore dell’insulto.
INSULTI SESSISTI A IRMA MELINI: IL CASO A LE IENE SHOW
Il perito non potrà confrontare la scrittura delle 23 schede della votazione del 14 novembre con quella dei moduli che i consiglieri hanno compilato in stampatello quando hanno indicato con quale mezzo volessero ricevere le convocazioni del Consiglio. La dirigente della Segreteria generale Ilaria Rizzo, dopo aver sentito il parere del segretario generale Donato Susca, ha negato questa possibilità a Irma Melini perché violerebbe “la segretezza del voto”. Per questo si è detta lieta che la magistratura proceda con le indagini. Il rischio però è che la vicenda dell’insulto sessista alla consigliera non si chiuda in tempi brevi. Bisogna infatti individuare un altro perito perché l’esperta calligrafica sorteggiata a Palazzo di città, Mamma Belviso, è morta da qualche mese. I tempi sarebbero più rapidi se l’autore o l’autrice dell’insulto uscisse allo scoperto ammettendo le sue responsabilità e accettandone le conseguenze, ma finora nessuno si è fatto avanti. Proveranno allora Le Iene a individuare il responsabile: ci riusciranno?