Le bufale e le fake news sulle elezioni regionali siciliane hanno lasciato per il momento spazio alle notizie sui timori di brogli. Nella giornata di oggi, domenica 5 novembre, non sono mancate poi le segnalazioni su alcune irregolarità. Ad esempio, ad Augusta pochi minuti dopo l’apertura delle urne si è registrato un presunto caso di foto alla scheda elettorale. Le persone presenti nella sezione hanno cominciato ad avere dei sospetti quando hanno sentito il suono del “clic” dello smartphone proveniente dalla cabina elettorale. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine per gli accertamenti nei confronti dell’elettore. Dalla Sicilia però non arrivano notizie di una denuncia all’autorità giudiziaria. Si parla anche, come riportato da ragusanews, di una giovane di Modica, che sarebbe stata fermata e condotta in commissariato, ma le notizie al momento non sono certe. Si attendono dunque conferme o smentite su questi due casi. (agg. di Silvana Palazzo)
“VOTO NON VENGA FALSATO COME DIECI ANNI FA A PALERMO”
Urne aperte in Sicilia: è tempo di votare per le elezioni regionali siciliane. Sullo sfondo però restano i timori per eventuali brogli, tra bufale e fake news che riemergono puntualmente. A preoccupare è il fatto che le operazioni di scrutinio cominceranno domani alle 8, non dopo le 22, quando termineranno le votazioni. Questa scelta ha scatenato aspre polemiche e spinto a chiedere un “rafforzamento della sorveglianza dei seggi”. A tal proposito è intervenuto il ministro degli Interni, Marco Minniti, che già nei giorni scorsi aveva inviato una nota ai prefetti per chiedere di sorvegliare “nei momenti più delicati del voto e dello scrutinio, dove più spesso si verificano irregolarità”. l pensiero, in particolare, di Sinistra Italiana è volato alle amministrative di dieci anni fa a Palermo, quando “il voto venne falsato come accertato con una sentenza passata in giudicato”. (agg. di Silvana Palazzo)
ELEZIONI SICILIA, SPOGLIO POSTICIPATO: RISCHIO BROGLI?
Anche l’orario dello spoglio può suscitare dubbi, perplessità e timori di brogli. Questo è il caso delle elezioni regionali siciliane, dove si vota oggi dalle 8 alle 22, ma lo spoglio è programmato dalle 8 di lunedì. Per Erasmo Palazzotto, deputato di Sinistra Italiana, il rischio brogli esiste: «Qualcuno potrebbe fare il furbo nella notte, per questo chiediamo al ministero dell’Interno di vigilare soprattutto nei seggi di periferia». Il candidato governatore del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri ha fiducia nelle forze dell’ordine, del resto non è la prima volta che lo spoglio avviene il giorno dopo, invece si interroga sulle ragioni per le quali si continua così. Il rinvio dello spoglio è previsto da una legge regionale, infatti anche nel 2012 si è votato con questo sistema. Il governatore uscente Rosario Crocetta ha però ammesso che “è stato un errore non cambiare la norma in questi cinque anni”. In ogni caso ha chiesto maggiori controlli al ministro Marco Minniti nella notte tra domenica e lunedì. Il posticipo per altri, tra cui Fabrizio Micari e Nello Musumeci, rappresenta un’occasione per far riposare gli scrutatori, chiusi nei seggi per 48 ore di fila in occasione delle amministrative. La questione, dunque, continua a dividere. (agg. di Silvana Palazzo)
CANCELLERI HA VIOLATO IL SILENZIO ELETTORALE?
Giancarlo Cancelleri ha violato il silenzio elettorale? Il dibattito è aperto, perché il candidato del Movimento 5 Stelle ha lanciato il suo appello al voto sui social network. Nel giro di poche ore ha pubblicato tre appelli, quello più esplicito però è sparito misteriosamente nel nulla quando lo staff dell’avversario Nello Musumeci denuncia la violazione del silenzio elettorale, ricomparendo dopo l’articolo della Stampa in apertura del sito. Partono subito gli attacchi e le insinuazioni su presunti brogli, ma la legge italiana parla chiaro: è vietata la propaganda attraverso radio, tv e comizi. Si tratta di una legge troppo vecchia (è datata 1956) per annoverare i social network. Consapevole di questa contraddizione, Giancarlo Cancelleri l’ha sfruttata a suo favore. Mentre Ruggero Razza, braccio destro del candidato di centrodestra, denuncia il fatto attraverso un’agenzia, auspicando «l’intervento delle autorità competenti», il M5S afferma alla Stampa: «Sui social il silenzio elettorale non esiste». (agg. di Silvana Palazzo)
FAKE NEWS SU FICARRA E PICONE CHE INVITANO A VOTARE M5S
Bufale e fake news si diffondono sui social e non risparmiano le elezioni regionali siciliane. L’ultima vede protagonisti gli inconsapevoli Ficarra e Picone, ritratti con un cartello che chiede di sostenere il Movimento 5 Stelle. Diversi account hanno propagandato questa foto negli ultimi giorni in vista delle elezioni domani, diffondendo però una notizia falsa. La foto è vera, ma è stata falsificata per trasformarla in una bufala di propaganda politica. A smascherarla è l’esperto David Puente, che è risalito alla foto originale, scattata per la promozione del film L’ora legale. L’immagine è stata quindi ritoccata per invitare le persone a votare M5S. Una storia non nuova, perché altre foto di Ficarra e Picone sarebbero state modificate in passato con lo stesso obiettivo. «Il terzo caso trattasi di un fotomontaggio creato, forse, da un attivista che gestisce la pagina facebook “Noi sosteniamo il M5S”», scrive Puente, spiegando poi che i due comici si erano fotografati con un cartellone con su scritto l’hashtag #iononhopauradisalvini per protesta contro il politico leghista circa il suo sciacallaggio sugli attentati di Bruxelles. «Questo artista mancato del Photoshop, in modo molto maldestro, ha cambiato l’hashtag del cartellone con la scritta #Noi votiamo il m5s». (agg. di Silvana Palazzo)
FAKE NEWS ANCHE NEI SONDAGGI SULLE ELEZIONI SICILIA
Bufale e fake news possono nascondersi anche nei sondaggi. C’è uno che riguarda le elezioni in Sicilia che sta facendo discutere: ci riferiamo a quello dell’agenzia Keix, l’unico che dà in vantaggio Cancelleri su Musumeci. Per molti questa indagine sarebbe invece una sorta di fake news: per il Giornale, che riprende a sua volta la Stampa, sarebbe un falso. «Infatti della società che avrebbe effettuato la rivelazione, la Keix per Marketing in politica, non c’è traccia sul portale curato dalla presidenza del Consiglio», cioè sondaggipoliticoelettorali.it. Secondo una norma del 2000 devono essere resi obbligatoriamente disponibili tutti i sondaggi che hanno valenza politica ed elettorale, ma sul sito della società ci sono pochi contenuti e diverse notizie che riguardano invece il Movimento 5 Stelle. Questa società di ricerca è un «fantasma». Su sndaggipoliticielettorali.it compare però una rilevazione di Mrs srl Keix in data 20 ottobre: è possibile che questo sondaggio sia stato inserito sul sito di riferimento del governo in seguito ai pezzi pubblicati sul web. I dubbi restano.
LA CLAMOROSA BUFALA DI GRILLO SULLA NIGERIA
In occasione delle elezioni siciliane il Movimento 5 Stelle ha diffuso una fake news: Beppe Grillo ha proposto la Nigeria come esempio di benessere e sviluppo da imitare per crescere e prosperare, a differenza di quanto dichiarava anni fa Alessandro Di Battista, il quale aveva detto che era nelle mani dei terroristi di Boko Haram e che in quel paese il virus Ebola dilaga. La prima bufala è stata sbugiardata dal Foglio, la seconda addirittura fu votata tre anni fa come la peggior bufala sul sito italiano di factchecking PagellaPolitica, finendo anche sul New York Times. Nel corso di un comizio a Catania il leader dei pentastellati ha indicato la città di Lagos come modello di riferimento: «Capitale della Nigeria, 5 milioni di abitanti, nel centro dell’Africa, è considerata una delle Capitali dove si vive meglio al mondo. Se guardate le fotografie è pazzesca, sembra Las Vegas, verde, spiagge, palme». In realtà Lagos non è la capitale della Nigeria: dal 1991 lo è Abuja. Inoltre, Lagos ha quasi 14 milioni di abitanti, ma la cosa più sbagliata è che a Lagos si viva bene. Secondo tutte le principali classifiche è uno dei luoghi peggiori al mondo per qualità di vita. Il Quality of living city rankings di Mercer, una classifica delle città in base alla qualità di vita, sistema Lagos al 212esimo posto su 231 città considerate in tutto il mondo: cioè tra le ultime 20.
IL TIMORE BROGLI IN SICILIA
C’è anche il rischio brogli in Sicilia: Danilo Toninelli del M5s ha chiesto al governo di adottare iniziative per avanzare all’Osce la richiesta di invio di osservatori elettorali alle elezioni regionali siciliane, perché «nulla lascia presagire che esse saranno libere da inquinamenti estranei alle logiche proprie di una competizione in un Paese democratico». Le elezioni siciliane destano particolare preoccupazione a causa della presenza di «numerosi personaggi sotto inchiesta ovvero sotto processo ovvero condannati in primo grado ovvero figli di personaggi politici oggetto di pesanti inchieste e condanne nel recentissimo passato», per non parlare del fatto che «vi sono anche numerosi casi di candidati sotto inchiesta per reati legati specificamente al procedimento elettorale». Insomma, il timore è che ci sia un “inquinamento”, da qui la richiesta al governo di «adottare tempestivamente iniziative, anche normative, per avanzare all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) la richiesta di invio di osservatori elettorali in occasione delle prossime elezioni regionali siciliane del 5 novembre, al fine di assicurare la loro presenza presso gli uffici elettorali di sezione».