FAVA, “LA SINISTRA TORNA ALL’ARS”
Anche Claudio Fava, candidato della lista Cento Passi in rappresentanza dell’area di sinistra, ha parlato alla stampa per commentare il risultato ottenuto alle elezioni Regionali Sicilia 2017. Queste le sue parole, riportate da agrigentonotizie.it:”I dati che noi abbiamo ci dicono che, con un ottimo margine di probabilità, la lista ‘Cento passi per la Sicilia’ dovrebbe aver superato lo sbarramento del 5 per cento e questo vuol dire una cosa molto importante per noi e penso anche per la Sicilia: dopo 11 anni la Sinistra torna al parlamento regionale siciliano. Ci torna per restarci nel ruolo di opposizione. La vittoria di Musumeci è ormai fuori discussione. Torniamo per proporre, fondare, una proposta politica che vuole guardare anche al resto del paese. Una proposta politica nella quale tutte le risorse della Sinistra si ritrovano senza dover sommare le bandiere una accanto all’altra”. Fava ha riservato una stoccata anche al Pd:”Non è il risultato che ci saremmo aspettati quello sulla presidenza, ma abbiamo registrato un repentino cambio di rotta una settimana fa quando la polarizzazione delle candidature favorite ha determinato una polarizzazione del voto. Anche questo fa parte della competizione politica. Avremmo preferito maggiore rispetto nei confronti degli elettori, da siciliani non abbiamo gradito questo modo esasperante ed esasperato con cui i dirigenti del partito Democratico hanno proposto un solo punto che era quello di non votare Claudio Fava. Mi sembra che, alla fine, non siano stati ascoltati molto, non credo che questo ha portato voti al loro candidato”. (agg. di Dario D’Angelo)
BERSANI: “DIALOGO CON I 5 STELLE PER FRENARE LE DESTRE”
Il risultato è perennemente in bilico. Pochi minuti fa La7 ha trasmesso i dati elaborati dall’Istituto Emg-Acqua. Con una copertura dell’12% il candidato ad aver ottenuto più voti è per il momento Nello Musumeci con il 37,3%. Segue Cancelleri con il 36,4%. Decisamente staccato invece il Partito Democratico con Micari fermo al 18,8%. Quarto posto invece ormai certo per il candidato di sinistra Claudio Fava (6,9%). Resta da capire tra le fila della Sinistra il reale peso della forza politica a sinistra del Pd. Nel frattempo arrivano le parole di Bersani, uno dei leader di quell’area: “mi auspico ora un dialogo con i 5 stelle per frenare l’avanzata delle destre”. In effetti in caso di vittoria di Cancelleri, il Movimento 5 Stelle avrebbe bisogno di un appoggio esterno per riuscire a governare. Quel sostegno potrebbe arrivare proprio dalla sinistra? Come sarà accolta dai pentastellati la proposta di Bersani?
IL RISULTATO DI FAVA POTREBBE AFFOSSARE RENZI
In attesa di capire il reale peso della candidatura di Claudio Fava in Sicilia a livello nazionale il centro-sinistra è in subbuglio. La fronda degli anti-renziani ha infatti ancora una volta delegittimato il segretario Matteo Renzi, unico colpevole a loro dire della sconfitta in Sicilia. Se infatti i dati degli exit poll fossero confermato vedremmo il primo partito di governo nettamente staccato dagli altri due sfidanti. Secondo diverse fonti la strada per Matteo Renzi è ora chiaramente tracciata: ricompattare il centro-sinistra. A differenza del centrodestra, decisamente più portato all’unione dopo i risultati delle amministrative e delle regionali di questi ultimi due anni, la coalizione di centrosinistra dovrà fare i conti con quello successo nel Partito Democratico dal 2014. L’ascesa di Renzi ha infatti messo all’angolo storici big come D’Alema e Bersani. E se il più grande successo di Fava fosse proprio il colpo di grazia a Renzi?
LE INCOGNITE SULL’ALLEANZA DI CENTROSINISTRA
Lo spoglio delle schede delle elezioni regionali in Sicilia 2017 dirà quanti voti ha preso effettivamente Claudio Fava. Tuttavia gli exit poll lo danno vicino alla soglia del 10%. Una percentuale di voti che sommata a quella di Fabrizio Micari avrebbe probabilmente consentito al centrosinistra di potersi giocare la presidenza della Regione con centrodestra e Movimento 5 Stelle. Ettore Rosato, intervistato da Repubblica, fa capire che il Pd tiene la porta aperta ad alleanze a sinistra. “Noi continuiamo a chiedere e a proporre una coalizione più larga. Senza veti per nessuno, discutendo assieme prospettive e programma”, spiega il capogruppo dem alla Camera. Che poi aggiunge: “Noi la proporremo con forza, adesso sta a loro dire sì o no. Con un paletto: vogliamo una sinistra di governo, non una sinistra incapace di fare proposte e di assumersi responsabilità”. Difficile dire se il risultato di queste elezioni regionali avvicinerà o meno la possibilità di un’alleanza.
E SE FOSSE LA VITTORIA DI PIETRO GRASSO?
Si preannuncia una giornata di lunghe riflessioni all’interno del centro-sinistra. Colui che potrebbe godere del risultato siciliano potrebbe essere Pietro Grasso. L’area a sinistra del Pd, comprendente anche i bersaniani, potrebbe infatti trovare da questa mattina un nuovo leader proprio nella figura del Presidente del Senato. Grasso è stato infatti indicato da alcuni esponenti dem come Faraoni, il responsabile della debacle. Il suo rifiuto ha infatti negato al centro-sinistra di correre in maniera unitaria. In verità, qualora i dati degli exit poll fossero confermati tra qualche ora, la somma dei voti raccolti da Fava e Micari non sarebbe bastata a raggiungere Musumeci e Cancelleri, rispettivamente candidati del centro-destra e del M5S. Sky TG 24 nel frattempo riporta le dichiarazioni di Renzi nella nottata: “sono pronto a sfidare Grasso pur di riunire il centro-sinistra”.
SALE LA TENSIONE ALL’INTERNO DEL CENTRO-SINISTRA
C’è aria di regolamento di conti nel centro-sinistra italiano. Gli exit poll, pubblicati ieri alle 22, hanno indicato il candidato della Sinistra Radicale tra il 6 e il 9%. La candidatura di Claudio Fava, sceneggiatore del capolavoro “I cento passi”, era stata accolta dal Partito Democratico con un certo fastidio già quest’estate. Dopo il probabile flop del candidato PD Micari le parti si sono ancora una volta attaccate. In particolare sono stati due big del PD e di Mdp come Faraone e Zoggia a rendersi protagonisti di un velenoso botta e risposta. Al centro della discussioni vi è la mancata candidatura, che avrebbe unito tutta l’area di centro-sinistra, di Pietro Grasso. Nelle ultime ore, come riporta L’Espresso, è arrivata anche la replica del responsabile nazionale Enti Locali di Sinistra Italiana Paolo Cento: “In attesa dei voti veri di certo c’è solo il volgare attacco del Pd al presidente del Senato”. Continua Cento, commentando le dichiarazioni del Pd Faraone: “Faraone scarica tutta la frustrazione di quella che si profila come una grossa sconfitta del Pd sulla sinistra che in Sicilia ha avuto un percorso limpido – continua Paolo Cento – con Fava un candidato di grande qualità che sembra in grado di avere un risultato importante”.
CLAUDIO FAVA SECONDO GLI EXIT POLL NON SUPERA IL 10%
Claudio Fava, candidato di Sinistra Radicale, tra il 6,00 e il 9,00 per cento di consensi secondo gli exit poll sulle Elezioni Regionali in Sicilia. Nelle ultime ore si è acuito lo scontro tra Partito Democratico e Mdp sulla candidatura di Pietro Grasso, con il botta e risposta tra Faraone e Zoggia. Nelle ultime ore, come riporta L’Espresso, è arrivata anche la replica del responsabile nazionale Enti Locali di Sinistra Italiana Paolo Cento: “In attesa dei voti veri di certo c’è solo il volgare attacco del Pd al presidente del Senato”. Continua Cento, commentando le dichiarazioni del Pd Faraone: “Faraone scarica tutta la frustrazione di quella che si profila come una grossa sconfitta del Pd sulla sinistra che in Sicilia ha avuto un percorso limpido – continua Paolo Cento – con Fava un candidato di grande qualità che sembra in grado di avere un risultato importante”. (Agg. Massimo Balsamo)
ZOGGIA DIFENDE GRASSO
Dopo la pubblicazione degli exit poll delle Regionali Sicilia 2017 Claudio Fava e lo schieramento di sinistra da lui rappresentato sono stati oggetto di un duro attacco da parte di Davide Faraone, renziano della prima ora, che ha attribuito a Sinistra Italiana & co. le cause del crollo del Pd. Faraone se l’è presa anche con Pietro Grasso, difeso a spada tratta da Davide Zoggia (Mdp), come riporta Repubblica:”Invece di assumersi la responsabilità di quello che sta accadendo nel suo schieramento, Faraone scarica responsabilità politiche inesistenti sulla seconda carica dello stato. È uno spettacolo non degno di una grande regione come la Sicilia. Faraone si ricordi che Renzi per far danni non ha bisogno di aiuto. Attendiamo domani per commentare i risultati del nostro schieramento e di Claudio Fava, ma siamo fiduciosi anche in merito al percorso limpido che abbiamo portato avanti”. (agg. di Dario D’Angelo)
EXIT POLL, FAVA NON DECOLLA
Gli ultimi exit poll fabbricati dall’istituto di sondaggi EMG Acqua di Fabrizio Masia ridimensionano ulteriormente il risultato alle elezioni regionali Sicilia 2017 di Claudio Fava. Il candidato dell’area “a gauche” del Pd che fa capo a Sinistra Italiana, quando è stato coperto il 100% del campione dovrebbe ottenere una percentuale di voti compresa tra il 5 e l’8% dei voti. Una forbice diminuita di qualche punto rispetto all’ultimo aggiornamento per il TG La7 di Enrico Mentana, che quando era stato campionato il 92% delle dichiarazioni di voto attribuiva Claudio Fava di un range di voti compresi tra il 6 e il 10%. Un dato che dovrà essere poi confermato dallo spoglio che avrà inizio domani mattina alle 8, ma più dei punti percentuale l’analisi politica che ne deriverà potrebbe interessare tutto lo schieramento di centrosinistra. Il Pd e la sua ala sinistra, se divise, giocano a perdere…(agg. di Dario D’Angelo)
EXIT POLL, FAVA TRA IL 6 E IL 10%
Bisogna affidarsi agli exit poll per analizzare l’andamento delle Regionali Sicilia 2017 in attesa dello spoglio che avrà inizio domani a partire dalle 8. Gli ultimi dati dell’istituto Piepoli di Antonio Noto per il Tg2 sostengono che Claudio Fava, candidato di Sinistra Italiana a Palazzo dei Normanni, sia destinatario di una forbice di voti compresa tra il 6 e il 10%. Una percentuale sicuramente considerevole per quanto riguarda il candidato “a gauche”, ma che comunque non scalfisce la base del Pd come invece nelle ultime ore s’era paventato. L’appello dei big del partito di Matteo Renzi, e del segretario in primis, che negli ultimi giorni avevano chiesto al proprio elettorato di non migrare verso Fava vista la presunta impossibilità di ottenere la vittoria alle elezioni sicule, è stato parzialmente raccolto. Lo schieramento del centro sinistra, dopo lo spoglio, sarà però costretto ad interrogarsi nuovamente: viaggiare uniti è impossibile? (agg. di Dario D’Angelo)
FAVA TRA IL 6 E L’11%
Si dice che alle elezioni regionali in Sicilia 2017 Claudio Fava puntasse a ottenere il 10% dei voti. Vero o falso che sia, gli exit poll che sono stati diffusi alla chiusura dei seggi danno il candidato della sinistra proprio vicino a questa soglia. Secondo Emg Acqua, che ha realizzato la rilevazione per conto di La7, Fava otterrebbe infatti una percentuale di voti compresa tra il 6% e il 9%. L’Istituto Piepoli e Noto Sondaggi per la Rai danno invece Fava in una forchetta tra il 7% e l’11%. Di fatto, sempre attenendoci a quelli che sono gli exit poll, il candidato della sinistra prenderebbe circa le metà dei voti, se non meno, di Fabrizio Micari, che invece era sostenuto dal Partito democratico. Questo è forse il risultato più significativo per quella parte di sinistra che ha deciso di dividere la propria strada da quella del partito di maggioranza. Vedremo se lo spoglio dei voti confermerà i dati degli exit poll. In ogni caso pare che a sinistra il dibattito su una coalizione per le prossime elezioni nazionali riprenderà con più vigore.
IL RISCHIO BROGLI
Claudio Fava è stato l’ultimo dei candidati alla Presidenza della Regione Siciliana a recarsi al seggio per votare. Lo ha fatto a Gravina di Catania e l’Agenzia Vista ha immortalato il momento in cui ha infilato nell’urna la scheda con il suo voto. Solamente domani la sua scheda, insieme a quella degli altri elettori siciliani che si sono recati ai seggi, sarà tolta dalle urne per procedere allo spoglio. Cosa che preoccupa non poco Erasmo Palazzotto. Il deputato di Sinistra italiana, vicino quindi a Fava, ha infatti detto che visto che gli exit poll verranno diffusi questa sera alla chiusura dei seggi, “in caso di testa a testa qualcuno potrebbe fare il furbo nella notte, per questo chiediamo al ministero dell’Interno di vigilare soprattutto nei seggi di periferia”. Per Palazzotto è difficile spiegarsi come mai per le elezioni comunali lo spoglio avvenga subito dopo la chiusura dei seggi, mentre per queste regionali no.
LE SEGNALAZIONI SU TWITTER
I seggi sono ancora aperti per le elezioni regionali 2017 in Sicilia. E Claudio Fava, candidato della sinistra non riceve certo un bel trattamento. Su Twitter, infatti, c’è chi segnala che RaiNews24 ne abbia parlato chiamandolo Giuseppe, come il padre, vittima di Cosa nostra. C’è da dire che in effetti il suo nome completo è Giovanni Giuseppe Claudio, ma comunemente lo si chiama Claudio. Al di là di questa imprecisione, non certo grave, Pasaporte Electoral, sito in lingua spagnola che segue le elezioni in Spagna, America Latina, Europa e resto del mondo, presenta sia Fava che Fabrizio Micari come i candidati senza possibilità di vittoria, chiarendo che ciò lo si afferma in base ai sondaggi. Non certo un bel trattamento. C’è da dire, però, che non mancano tweet di supporto al deputato. Per esempio, c’è chi evidenzia che nella sua lista c’è Alessio Grancagnolo, studente dell’Università di Catania autore di un intervento in un dibattito sulla riforma costituzionale con Maria Elena Boschi molto scambiato sui social.
IL TWEET DI ZUCCONI
Le elezioni in Sicilia si mischiano con la Serie A. Capita su Twitter. E capita quando la squadra ultima in classifica, il Benevento, riesce a chiudere il primo tempo in vantaggio allo Juventus Stadium. E Vittorio Zucconi, poco dopo il vantaggio della squadra campana, ha scritto questo tweet: “A Torino, Juve 0 – Benevento 1 al 18º!!! E Claudio Fava prossimo Presidente della Regione Sicilia”. Non si sa se il noto giornalista tra tutti i candidati preferisca Fava, di certo si sa che non è juventino, bensì milanista. Tuttavia tra i commenti che sono arrivati al tweet non mancano quelli di chi spera davvero che il prossimo Presidente della Regione Siciliana possa essere Fava, ma non manca chi segnala a Fava che i suoi sono sogni destinati a svanire. In effetti la Juventus ha ribaltato il risultato nel secondo tempo. Per sapere invece come andrà a finire la corsa alla Presidenza della Regione Siciliana ci vorrà più tempo: solo domani si sapranno i risultati, ma già gli exit poll a urne chiuse daranno delle indicazioni su quello che è stato l’orientamento dell’elettorato.
IL DEPURATORE POLITICO
A contendersi la successione alla carica di Rosario Crocetta c’è anche Claudio Fava, uno dei cinque candidati alle elezioni regionali siciliane. Vicepresidente della Commissione Antimafia, il candidato della Sinistra vuole partire dalla verità. Questo è il suo motto, perché ritiene che “in questa campagna elettorale di verità” ce ne sia stata “poca”. Nell’intervista rilasciata a SkyTg24 prima del silenzio elettorale, ha puntato il dito contro “la politica legata alla ricerca del consenso” e a quello che definisce “miserabile assistenzialismo”, perpetrato dalla politica in Sicilia negli ultimi anni. Ci sono errori da non ripetere per Claudio Fava, a partire dal silenzio “sui veri impresentabili e sui comitati d’affare mafiosi”, che avrebbero condizionato anche questa campagna elettorale. La politica va dunque “depurata”, non come vuole fare il Movimento 5 Stelle, che vuole “buttare tutto in protesta” senza cercare di individuare i veri problemi. (agg. di Silvana Palazzo)
CLAUDIO FAVA, CANDIDATO DELLA SINISTRA IN SICILIA
Claudio Fava è il candidato della Sinistra per la presidenza della Regione Sicilia. Cento Passi per la Sicilia è il titolo del progetto di Fava, un programma per “restituire alla Sicilia buone pratiche e buona politica” in un territorio i cui dati sono disastrosi come sottolinea sul suo sito: 40 per cento di famiglie a rischio povertà, 57 mila posti di lavoro persi nell’ultimo anno e una riduzione del 50 per cento degli investimenti. Claudio Fava presenta un progetto intento a liberare la Sicilia, presentando di conseguenza una sfida ambiziosa. “Avere una visione”, il ruolo della politica nel governo della Regione, colpito dalla mala amministrazione delle gestioni precedenti. Come riporta il sito del candidato, tre idee rafforzano la sua idea, “tre parole che segnino il discrimine tra il passato e il futuro: i diritti, la cura, l’innovazione”. Un programma elettorale che comprende passi in avanti nello studio, nella ricerca, nella formazione; e ancora: nel lavoro, nell’innovazione, nella dignità sociale e nel contrasto della povertà.
I SONDAGGI ELEZIONI IN SICILIA
E’ praticamente impossibile, secondo i sondaggi, che Claudio Fava diventi il nuovo governatore della Sicilia. Gli ultimi dati pubblicati dalle agenzie specializzate, danno il 7,6 per cento dei consensi al candidato di Sinistra: 36 per cento a Nello Musumeci (Centrodestra), 35 per cento a Giancarlo Cancelleri (Movimento Cinque Stelle) e 21 per cento Fabrizio Micari (Centrosinistra). Una candidatura, quella di Fava, che realisticamente non puntava alla vittoria e che, per di più, dà fiducia ai movimenti di sinistra che lo sostengono: in base ai dati forniti dai sondaggi elettorali, la percentuale di consensi è ben superiore alle proiezioni nazionali, che si attestano attorno al 3 per cento. Un voto importante per la coalizione dunque, un possibile trampolino di lancio in vista delle elezioni politiche previste in Primavera. E la speranza di Claudio Fava è quella di sottrarre ancora voti al rivale Fabrizio Micari, rappresentante del Partito Democratico, cugino-rivale di Mdp, che comprende ‘gli scissionisti’ del Pd.
CHI E’ CLAUDIO FAVA
Nato a Catania il 15 aprile 1957, Claudio Fava si è laureato in giurisprudenza ed è stato, in gioventù, membro della nazionale di pallanuoto. Giornalista pubblicista dal 1982, Fava ha collaborato con I Siciliani, quotidiano fondato dal padre Giuseppe, assassinato dalla mafia nel 1984 a Catania. Fino al 1986 ha raccolto la direzione del quotidiano, per poi collaborare con il Corriere della Sera, Il Mattino, L’espresso, l’Europeo, Avvenimenti e la Rai, in Italia e dall’estero. Nel 1991 è autore del libro La mafia comanda a Catania 1960/1991 ed ha vinto il premio Europa per i supi reportage sulla battaglia di Mogadiscio e sulla fuga di Siad Barre dalla Somalia. In politica, è stato dieci anni deputato al parlamento europeo ed oggi è vicepresidente della Commissione Antimafia. Il 4 settembre 2017 è stata ufficializzata la sua candidatura a Presidente della Regione siciliana, sostenuto da una coalizione di sinistra, composta da Articolo 1 – MDP, Sinistra Italiana, Possibile, Rifondazione Comunista e Verdi.
CHI SOSTIENE CLAUDIO FAVA: CANDIDATO DELLA SINISTRA
Claudio Fava è il candidato della Sinistra ed è sostenuto da numerosi partiti: Articolo 1 – MDP, Sinistra Italiana, Possibile, Rifondazione Comunista e Verdi. Nel corso della campagna elettorale, molti big dei partiti che lo sostengono sono intervenuti al suo fianco, a partire da Nicola Fratoianni, Segretario nazionale di Sinistra Italiana: “Sono sempre di più i siciliani che non vogliono rassegnarsi agli impresentabili, alle promesse da campagna elettorale di questo o quell’altro candidato, che si ricordano della Sicilia in campagna elettorale, ma tutto il resto del tempo consentono alle consorterie di mangiarsi il territorio”. Presente in Sicilia anche Massimo D’Alema: “Claudio Fava può riportare alle urne gli elettori che se ne erano allontanati. Otterrà un buon risultato e porrà fine alla favoletta del partitino del 3%”. Infine, il leader di MDP Pierluigi Bersani: “Noi non abbiamo svenduto la battaglia dei siciliani, quello lo hanno fatto gli altri. Rappresentiamo il volto pulito e credibile della politica”.