EMG, INTENZIONI DI VOTO: COALIZIONE PD AL 28,7%
Nei sondaggi analizzati da Emg Acqua con le ultime intenzioni di voto su scala nazionale illustrano una leggera crescita nel centrosinistra, non tanto nel Pd (che resta ancorato al 24,9% con lo stallo del consenso di Renzi) ma nella coalizione che prende dentro ad oggi, Insieme (Verdi, Civici, Socialisti) all’1,5%, la lista Radicali-Bonino “Più Europa” (0,7%) e la Lista Popolare di Lorenzin e Casini (ex Udc e alfaniani) che prenderebbe l’1,2% nazionale. Per quanto riguarda il centrodestra, la coalizione va sempre meglio in termini numerici (36%), ma resta l’annoso problema della leadership che sia Salvini (13,3%) che Berlusconi (15%) vuole avere il ruolo dal primadonna (la Meloni al 5,4% al momento resta senza speranza di leadership). Chiude quella coalizione, Udc all’1,1% e nuova “quarta gamba” con l’1,2% totale. Chiude il sondaggio, il Movimento 5 Stelle al 28,5%, Liberi e Uguali al 5,7% e Casapoung-Forza Nuova all’1,1% su base nazionale.
DEMOPOLIS, UN 40% NON INTENDE VOTARE
Le intenzioni di voto prodotte da Demopolis in questi ultimi giorni del 2017 danno un senso “doppio” alle segreterie dei partiti: da un lato i risultati delle singole liste nei sondaggi elettorali, dall’altro il numero di chi ancora oggi si astiene dal voto. Il secondo fa impressione, visto che si dichiara un’affluenza alle urne sul 62%, stando alle risposte degli elettori intervistati: vuol dire che ancora oggi in Italia il primo “vero” partito è l’astensione, prima ancora di Pd, Forza Italia, M5s e compagnia. Un dato da osservare e non dimenticare, specie se si vuole continuare a fare campagna elettorale parlando di Spelacchio, caos Banca Etruria e lotte intestine tra le correnti. Veniamo ai risultati del sondaggio, o almeno “gli altri”: M5s al 29% si conferma la prima lista in Italia, mentre il Pd resta ancorato al 25% con Renzi sempre in crisi. Leggera risalita della Lega che con Salvini ottiene il 14%, sfiorando Forza Italia “ferma” al 15% dopo il boom degli ultimi mesi di Berlusconi. Liberi e Uguali al 7%, Fratelli d’Italia al 5% e le altre liste “raccolte” vedono i satelliti di centrodestra al 2%, mentre quelli di sinistra segnano il dato di 3% di consensi nazionali.