Dunque, in caso il Movimento 5 Stelle riuscisse a prevalere nelle prossime elezioni politiche, con o senza il premio di maggioranza del 40%, nella scelta dei candidati potrebbe prevalere il “Metodo Roma”, ovvero una squadra composta da molti elementi esterni, nella scelta dei quali il ruolo di Di Maio sarebbe preponderante, pur con la regia di Beppe Grillo che sarebbe comunque più esterna di quanto visto o accaduto nella prima legislatura con presenza di parlamentari del Movimento. Nella giunta Capitolina c’è voluto molto per scegliere gli assessori in grado di mettere in moto l’esperienza di Virginia Raggi come Sindaco, la scelta dei Ministri potrebbe essere abbastanza variegata ma più celere, anche alla luce dei problemi che proprio il laboratorio di Roma ha messo di fronte al Movimento. Che sottolinea che potranno far parte della squadra di Governo sì elementi esterni, ma che “si siano distinti sul territorio per la loro professionalità e competenza”. (agg. di Fabio Belli)



CANDIDATI ANCHE I NON ISCRITTI, DECIDE DI MAIO

A poco più di due mesi dalle elezioni politiche del 4 marzo, il Movimento 5 Stelle cambia pelle? Chi ha già avuto modo di dare un’occhiata alle nuove regole e al nuovo Statuto, che sarà sancito ufficialmente dal candidato Premier Luigi Di Maio, sembrerebbe proprio di sì. Un’apertura alla società civile e regole meno stringenti e severe per cercare di rendere più inclusivo il Movimento e soprattutto, per renderlo pronto nel caso si concretizzasse davvero l’esperienza di Governo con la maggioranza alle elezioni. Secondo quello che sarà il nuovo codice di comportamento, la figura del fondatore e padre nobile del Movimento, Beppe Grillo, sarà sempre più defilata, tanto che la comunicazione degli eletti alle “parlamentarie”, che stabiliranno i candidati pentastellati alla Camera e la Senato, passerà dal blog del comico genovese al più generale “Blog delle Stelle”. La novità più grande sarebbe però l’apertura alla società civile per le candidature nei collegi uninominali. Per permettere di candidarsi a professionisti, imprenditori e altre figure che si sono avvicinate al Movimento, ma non sono ancora iscritte e che, con le classiche regole grilline, non potrebbero presentarsi.



100MILA EURO DI MULTA PER I CAMBI DI CASACCA

Ciò che non cambierà sarà la rendicontazione di spese e scontrini, sistema che molti iscritti al Movimento 5 Stelle ritengono troppo macchinoso, ma che viene considerato fondamentale in tema di trasparenza. Il candidato premier Luigi Di Maio avrà invece un ruolo molto più centrale, maggiori responsabilità e soprattutto l’ultima parola sui collegi uninominali, mentre per i listini proporzionali saranno le “parlamentarie” a decidere con il loro voto online. L’Adnkronos riporta anche di una multa da 100mila euro contro i cambi di casacca dei futuri parlamentari 5 stelle, questo per ovviare a una mancanza di vincolo di mandato per i parlamentari nella legislatura. Ma spetterà anche a Di Maio l’ultima parola su eventuali alleanze di Governo. In caso di maggioranza relativa alle Camere, i 5 Stelle non rifiutano, per la prima volta, la possibilità di formare un’alleanza in caso di corrispondenza dei programmi.