Già nella giornata di ieri si era intuito che le modifiche al regolamento del Movimento 5 Stelle avrebbero fatto emergere un soggetto politico completamente diverso da quello che nel 2013 fece il boom di consensi sconvolgendo lo scenario italiano. Una delle regole che più faranno discutere nei prossimi giorni è quella relativa agli indagati: questi potranno candidarsi ed essere eletti nelle fila dei grillini. Stando al nuovo codice etico, infatti, non basta più un avviso di garanzia a provocare l’immediata esclusione dal Movimento (esemplare il caso Pizzarotti). Sul blog di Beppe Grillo, infatti, si chiarisce che i candidati M5s dovranno “rinunciare alla propria candidatura nel caso in cui, avuta notizia dell’esistenza di un procedimento penale a proprio carico, emergano elementi idonei a far ritenere la condotta lesiva dei valori, dei principi o dell’immagine del Movimento 5 Stelle, a prescindere dall’esito e dagli sviluppi del procedimento penale accettando, ora per allora, le determinazioni che sul punto gli Organi dell’Associazione a ciò deputati riterranno di esprimere”. (agg. di Dario D’Angelo)



M5S DIVENTA PARTITO?

Il Movimento 5 Stelle cambia pelle, al punto che forse non è neanche più un Movimento. Sulla carta, firmata oggi da Luigi Di Maio e Roberto Casaleggio, si parla chiaramente di Associazione, ma l’impressione è che dopo le modifiche approntate al regolamento sia quanto di più vicino ad un partito. Di certo c’è che i 5 stelle sono un soggetto politico molto diverso da quello del boom del 2013. All’epoca in prima linea c’era il fondatore Beppe Grillo, che adesso resta sì nel ruolo di Garante, ma cede lo scettro a Luigi Di Maio, l’uomo chiamato ad interpretare il ruolo non solo di candidato premier ma anche di capo politico, segretario e tesoriere. Cade forse per sempre il principio dell’ormai celeberrimo “uno vale uno”, perché ancora una volta Di Maio avrà l’ultima parola sulle candidature in vista delle presentazione delle liste. Un modo per mettersi al riparo da possibili impresentabili, che però azzera il concetto di comunità in cui il voto del singolo cittadino vale quanto quello del leader. Le novità più importanti dal punto di vista politico, però, sono soprattutto due. La prima è quella che prevede una multa per chi, una volta eletto, deciderà di cambiare gruppo. Si parla di una sanzione di 100mila euro sul modello Roma, per quanto l’applicabilità di questa clausola sia ancora tutta da dimostrare, visto che la nostra legislazione non prevede il vincolo di mandato. Vi è, infine, l’apertura nei confronti dei non iscritti alle Parlamentarie. Significa che un potenziale “intruso” potrà essere eletto in Parlamento nelle fila dei grillini. Ma soprattutto che in caso di formazione di un governo pentastellato non bisognerà sorprendersi se personalità della cosidetta società civile – Gratteri e Guariniello i più quotati – entreranno a far parte della squadra di Di Maio. Il M5s cambia pelle: capiremo a marzo se piacerà ancora agli italiani. 



DI MAIO, “ANDIAMO AL GOVERNO”

Luigi Di Maio ha di fatto lanciato la sua campagna elettorale presentando il nuovo regolamento del Movimento 5 Stelle sul blog di Beppe Grillo. Il candidato premier ha detto:”Oggi apriamo ufficialmente le candidature per le parlamentarie che si terrano intorno a metà gennaio. Vogliamo offrire alle persone che ci hanno dato fiducia in questi anni, e a quelle che ce la daranno il 4 marzo, il gruppo parlamentare migliore possibile. È un giorno storico perchè tante persone da oggi potranno decidere di dare il loro contributo e mettersi a disposizione. Dobbiamo pensare a offrire il meglio ai cittadini. L’Italia deve pensare in grande. Non è più il tempo di tagli lineari violenti alla spese pubblica e continuare a indebitare il Paese, ma di garantire agli italiani una migliore qualità della vita. Questa sarà la nostra stella polare. Sia nella campagna elettorale, sia nell’attività che ci proponiamo di portare avanti quando saremo al governo del Paese. Per poterci presentare alle elezioni ci siamo dovuti dotare di un nuovo Statuto e di un nuovo Codice Etico. Il Garante resta Beppe Grillo, come sancito dalle votazioni online di settembre, io ho accettato la carica di Capo Politico con tutte le responsabilità che ne derivano: la presentazione delle liste, del simbolo e del programma e la definizione della squadra di governo. Ci saranno il Comitato di Garanzia e il Collegio dei Probiviri. I componenti del primo sono Giancarlo Cancelleri, Vito Crimi e Roberta Lombardi, quelli del secondo Paola Carinelli, Nunzia Catalfo e Riccardo Fraccaro”.

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