IPR MARKETING, BERLUSCONI È CANDIDABILE?

Silvio Berlusconi è giusto che possa essere candidabile? Il 58% degli italiani è d’accordo, secondo gli ultimi sondaggi politici condotti da Ipr Marketing: ma il dato più interessante è dato dal fatto che per un elettore su tre del Partito Democratico la risposta deve essere oggi “affermativa”. Ovvero, per 1/3 degli elettori renziani Berlusconi dovrebbe essere abile e arruolabile alle prossime urne, sperando così in una sentenza della Corte europea in linea con l’andamento di questo sondaggio. Per la maggioranza degli italiani, ad oggi, Berlusconi deve potersi presentare normalmente e candidarsi alle prossime urne, al netto della giustizia italiana che lo ha escluso secondo la Legge Severino. Intanto ad Arcore fanno i calcoli per il prossimo turno elettorale, con i fedelissimi azzurri che presentano – secondo Termometro Politico – sondaggi in cui Berlusconi, Salvini e Meloni potrebbero riuscire a raccogliere un 40% insperato solo qualche mese fa. 



EMG ACQUA, INTENZIONI DI VOTO: CENTRODESTRA AL 35%

I sondaggi elettorali di Emg Acqua danno un aggiornato polso della situazione in vista delle prossime elezioni della Primavera 2018: le intenzioni di voto emerse dal sondaggio fanno capire come il Pd di Renzi sia alle porte di una lunga campagna dispendiosa che, se non intervengono fattori choc e colpi di genio del segretario, rischia di portare alla magra sconfitta alle prossime urne. Il centrosinistra infatti ad oggi vale il 30%, con Pd al 25,3%, Psi all’1%, Campo Progressista allo 0,7% (ma senza più Pisapia il progetto rischia di sciogliersi), Udc allo 0,9%, Verdi allo 0,7% e Alternativa Popolare all’1,5% (vedasi stesso problema-Pisapia anche con Alfano, ndr) raccolgono il 30% delle votazioni. Liberi e Uguali rosicchiano al tesoretto di Renzi un 5,2%: vale così infatti oggi per il sondaggio Emg la somma di Sinistra Italia, Mdp, Possibile e altri di sinistra. Molto meglio il centrodestra al 35,1%, con Forza Italia al 15,3%, Fratelli d’Italia al 5,3%, Lega Nord al 12,8%: un 5% di distanza dalla coalizione-Renzi, proprio quella cifra che Grasso sta togliendo al pacchetto voti dei dem. 



INDEX, QUANTO VALE LA SINISTRA DI GRASSO?

Nelle ultime intenzioni di voto prodotte nei sondaggi politici Index vedono una prima affermazione della Sinistra “compatta” fuori dal Pd, dopo l’incoronazione ieri di Pietro Grasso come nuovo leader, che non va molto oltre alle scorse settimane. Ad oggi Sinistra Italana (2%), Mdp (3,4%), Possibile-Rifondazione (1%) con tutti gli altri agglomerati vale un 6,4% secondo i dati elettorali prodotti. Non tanto dunque, anche se servirebbero come il pane al centrosinistra che tra Pd al 24,3%, Alternativa Popolare all’1,7%, Campo Progressista, Verdi, Psi, Scelta Civica al 3,2% complessivo non riescono ad andare oltre al 29,2%, nettamente dietro al centrodestra e quasi raggiunto dal solo Movimento 5 Stelle (27,3%). La Sinistra di Grasso a Renzi servirebbe eccome ma i tentativi di unità ormai sembrano quasi del tutto annullati dalla nuova realtà  di Liberi e Uguali, nata ieri a Roma. Chiudiamo il sondaggio con la coalizione al momento più in “forma”: 36,6% complessivo con Forza Italia al 15,3%, Lega Nord al 14,3%, Fratelli d’Italia al 5,1%, Direzione Italia, Energie per l’Italia, Rivoluzione Cristiana, Movimento Nazionale, Idea, Movimento Animalista, Udc e altri all’1,9% complessivo. 



PIEPOLI, GENTILONI È IL LEADER PIU AFFIDABILE

Tra gli ultimi sondaggi politici prodotti da Piepoli, è stato chiesto agli elettori intervistati quale leader politico attualmente è considerato il più affidabile dell’intero panorama politico nazionale. Ebbene, il premier Paolo Gentiloni vince ancora a mani basse contro tutti gli altri leader, confermando l’ottimo trend dal punto di vista personale da quando è salito a Palazzo Chigi. Il 34% sceglie l’ex ministro degli Esteri, il 31% si dirige verso il ministro della Cultura Dario Franceschini, mentre solo il 29% sceglie Matteo Renzi sul fronte “affidabilità”, davanti a Pietro Grasso al 28% e a Luigi Di Maio al 27%, che chiude la top five. Affidabilità, concretezza, fiducia: Gentiloni resta il top nel Partito Democratico, ma il caso singolare è che non ci sarà alle prossime elezioni, visto che al momento resta e resterà Renzi il candidato premier dei dem. 

IPSOS, MINISTERO TERZA ETÀ? BOCCIATO BERLUSCONI

Agli italiani il ministero per la Terza Età, come proposto da Silvio Berlusconi in questo inizio di campagna elettorale verso le elezioni, non piace neanche un po’: i sondaggi condotti da Ipsos mostrano che solo l’8% degli intervistati elettori prenderebbe in seria considerazione la proposta di un ministero per gli anziani, sui temi principali di pensioni, lavoro e assistenza. La proposta ad hoc lanciata dal Cavalieri a Federanziani non coglie l’interesse dell’elettorato, mentre tutto il contrario si dimostra l’ipotesi di un nuovo ministero per i Giovani (tra l’altro l’ultimo tale era stato quello con Giorgia Meloni, proprio durante l’ultimo Governo Berlusconi, ndr). I sondaggi Ipsos infatti confermano come ben il 66% degli intervistati vorrebbe un ministero dedicato al mondo giovani su temi caldi come lavoro, disoccupazione e tassi di crescita dell’occupazione. 

TECNÈ, BORSINO COALIZIONI: CENTRODESTRA SFIORA IL 40%

Gli ultimi sondaggi prodotti da Tecnè iniziano ad essere assai interessanti in vista delle prossime elezioni: a qualche mese dal voto, il “borsino” delle coalizioni principali condotto dall’istituto di statistica e sondaggistica vede una crescita netta e costante del centrodestra unito di Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e altri piccoli satelliti (fuori Alternativa Popolare e Udc, per ora). Renzi invece perde ancora, -1,5% nel giro di un mese, mentre il Movimento 5 Stelle resta in totale stallo e le Sinistre extra Pd avanzano a passo da lumaca. Al momento, il 37,7% del centrodestra è cresciuto e arrivato fino all’attuale 38,4%, davvero ad un passo da un importante 40% che garantirebbe di fatto il Governo del Paese dopo le elezioni. Resta il problema della leadership interna e su questo sperano gli avversari di poter ancora recuperare nel giro dei prossimi mesi: centrosinistra (Pd, Ap, Campo Progressista e altri minori) non va oltre il 27,7%, il Movimento 5 Stelle invece resta al 25,8%, con le Sinistre che salgono fino al 7%, che sarebbe molto utile a Renzi per provare a ricucire lo strappo con gli elettori dem.

PIEPOLI, LEADER SINISTRA UNITA: SFIDA RENZI-GRASSO, MA VINCE LA DISPERSIONE

I sondaggi prodotti da Piepoli mostrano come gli elettori di centrosinistra e in generale della sinistra in Italia, davanti ad un numero piuttosto elevato di possibili leader in grado di rappresentarli unitariamente, scelgono quelli che per ora si presenteranno davvero alle prossime elezioni. Matteo Renzi e Pietro Grasso: sono loro due i più votati per la domanda “chi potrebbe essere il leader della Sinistra unita?”. Il problema è che sono scelti con un numero molto basso di percentuale, il che dimostra ancora una volta come nella sinistra la “dispersione” dei voti e la perdita di un polo aggregativo non porti altro che un futuro molto simile al proprio passato. Renzi e Grasso al 13%, Pierluigi Bersani al 9% e Giuliano Pisapia all’8%: dietro tutti gli altri, con Franceschini (6%), Laura Boldrini e Marco Minniti al 5%, Graziano Delrio al 4%, Massimo D’Alema al 3% e Roberto Speranza al 2% dei consensi.