Ecco un altro dossier, o almeno presunto: Virginia Raggi sempre più nei guai, con numeroso materiale che ogni giorno fuoriesce dalle intercettazioni pubblicate da La Stampa, Repubblica e il Fatto Quotidiano sulla ormai famosa chat “Quattro Amici al Bar” tra il sindaco di Roma, Raffaele Marra, Daniele Frongia e Salvatore Romeo. Dopo il presunto dossier contro Marcello De Vito, ora ne spunta un altro sempre di Raffaele Marra, questa volta contro un altro personaggio “scomodo” per il M5s romano, al centro della bufera ormai da mesi. Come riportano i colleghi di Repubblica, «tra le chat trovate sul telefonino dell’ex capo del Personale finito in manette per corruzione, infatti, ce n’è una con Salvatore Romeo, già capo della segreteria politica della sindaca, in cui quest’ultimo scrive: “Vedi se riesci a trovare qualcosa su Paola Muraro. Dobbiamo farla fuori”». Erano i tempi in cui l’allora assessora all’Ambiente (ora dimissionaria dopo l’avviso di garanzia giunto due mesi fa) era appena entrata in giunta su segnalazione dei big del Movimento e risultava perciò sgradita al “Raggio magico”. Tanto che, proprio Virgina Raggi, se ne lamentava di continuo nell’ormai famosa chat “Quattro amici al bar”.



Proseguono i guai per Virginia Raggi, sempre sul crinale tra le presunte verità e le voci di corridoio he ormai sul M5s romano diventano veri e propri papiri per le informazioni e le presunte responsabilità de Movimento fondato da Grillo e Casaleggio. Ora è il cosiddetto Dossier Raggi a preoccupare non solo il sindaco della Capitale, in vista del suo interrogatorio per il caso Marra, ma anche lo stato maggiore del M5s ora rischia grosso. Secondo quanto riportato da Stampa e Fatto Quotidiano, Il 28 dicembre 2015 gli allora consiglieri Raggi, Daniele Frongia ed Enrico Stefàno, in una riunione con i consiglieri municipali M5S, accusano De Vito di abuso d’ ufficio. «Siamo nei mesi precedenti alle primarie per scegliere il candidato di Roma e già si sa che sarà una sfida a due tra Raggi e De Vito. La questione arriva ai vertici del M5S. Il 7 gennaio 2016 ha luogo un’ altra riunione: questa volta, oltre a De Vito, sono presenti anche Lombardi, Di Battista, Carla Ruocco, Paola Taverna, due dei quali esponenti del direttorio nazionale, oltre ai responsabili della comunicazione Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi», si legge nel report dei colleghi della Stampa. La cordata responsabile delle accuse viene duramente ripresa da Alessandro Di Battista che tenta così di difendere De Vito, volendo sapere da dove avevano avuto la soffiata del Dossier; quello che però succede in seguito fa tremare il Movimento 5 Stelle. Pare infatti che Raffaele Marra e Salvatore Romeo (con Raggi e Frongia protagonisti della famosa chat “quattro amici al bar”) abbiano fornito il materiale. Nello specifico De Vito sospetta di un dirigente vicino a Romeo; quando però chiede al Movimento 5 Stelle di intervenire in sua difesa, De Vito pare si senta rispondere da Lombardia e Di Battista, «facciamolo per il bene del Movimento, stoppiamo tutto». Ecco il passaggio incriminato, riportato ancora da la Stampa: «Per De Vito, sconfitto alle primarie e divenuto presidente dell’assemblea capitolina, uno smacco unito alla delusione nei confronti di Di Battista: “Sì mi ha difeso – confiderà in seguito – ma poi anche lui ha coperto tutto”».



Virginia Raggi, un dossier, Alessandro Di Battista e Raffaele Marra, il tutto comporta l’ennesimo caos del Movimento 5 Stelle a Roma Capitale. «l presunto dossier contro Marcello De Vito per favorire Virginia Raggi nella candidatura M5S al Campidoglio è fantapolitica”, sono le esatte parole del legale del sindaco Alessandro Mancori. Secondo quanto riportato dalla stampa Raffaele Marra, ex fedelissimo di Raggi ora in carcere, avrebbe svolto un ruolo chiave nella realizzazione del dossier ai danni del rivale. Un ruolo importante oltre alla possibile copertura fatta da Di Battista, per cui certamente ora il Movimento reagirà smentendo tutto (saranno gli atti poi a verificare dove stare il vero e dove la fantapolitica), è stato certamente della consigliera nemica di Virginia Raggi. Secondo il Fatto Quotidiano  la deputata Roberta Lombardi si è recata in procura ed ha messo nero su bianco l’accusa, citando il nome di un collaboratore del M5s capitolino riguarda ad un dossier con cui si cercava di silurare il principale avversario alla Comunarie grilline per eleggere il candidato alle Amministrative della scorsa Primavera. In sostanza, questa la grave accusa presunta rilanciata dalla Lombardi (lo ricordiamo, secondo quanto riportano i colleghi de Il Fatto): Raffaele Marra, l’ex braccio destro della sindaca di Roma ora in carcere per corruzione, avrebbe fornito a Virginia Raggi e alla sua ombra Daniele Frongia, il dossier con cui tentare di silurare Marcello De Vito. Nel dossier si fa presente una presunta accusa ai danni di De Vito su presunti abusi edilizi, e per questo a pochi giorni dalle Comunarie veniva convocato dallo stato di massima del M5s a Roma, Carla Ruocco, Alessandro Di Battista, Roberta Lombardi e Paola Taverna, e “processato” dai colleghi di fatto delegittimando agli occhi degli elettori De Vito nella corsa contro la Raggi alle Comunarie. (Niccolò Magnani)

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