Faide interne, caos per le indagini contro Virginia Raggi e posizioni a rischio dei big del partito: il Movimento 5 Stelle vive giorni di fuoco e di attesa per vedere cosa uscirà dall’interrogatorio a Roma del sindaco pentastellato. Intanto però, il dossier di cui vi abbiamo parlato qui sotto che coinvolgerebbe ancora di più il sindaco Raggi nella vicenda Marra, ha costretto i legali della Raggi ad intervenire per allontanare ogni possibile responsabilità presunta. «l presunto dossier contro Marcello De Vito per favorire Virginia Raggi nella candidatura M5S al Campidoglio è fantapolitica», afferma Alessandro Mancori, uno degli avvocati della prima cittadina della Capitale. Al Campidoglio continuano intanto le decisioni su come impostare i prossimi mesi di governo visto i persistenti problemi con la Procura per il caso Marra: Per quanto riguarda l’interrogatorio della sindaca, indagata per abuso d’ufficio e falso, Mancori ha detto che “il giorno dell’interrogatorio non è ancora stato fissato, ma potrebbe essere anche nel fine settimana, bisogna vedere di conciliare i nostri impegni con quelli dei pm“.



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Virginia Raggi va incontro ai prossimi giorni in cui dovrebbe essere interrogata dai pm della Procura di Roma per la questione nomina di Renato Marra ma anche per la nuova vicenda legata al presunto dossier che Raffaele mArra avrebbe consegnato alla Raggi e al Movimento 5 Stelle contro Marcello De Vito, l’unico reale contendente della sindaca alle Comunarie grilline prima delle elezioni amministrative. Un duplice problema, una duplice indagine con la Raggi che risulta già indagata per abuso d’ufficio e falso pubblico e che certamente non passa acque tranquillissime in questo periodo. Intanto, ieri sera è tornato sulla vicenda in una intervista a Otto e mezzo da Lilli Gruber, il presidente dell’Anac Raffaele Cantone; ha voluto sottolineare come l’Anticorruzione si sia dimostrata una volta di più indipendente da tutto e da tutti, proprio come il caso Raggi dimostrerebbe. «Siamo stati accusati, nel giro di un mese, una volta di voler favorire la Raggi, un’altra volta di volerla sfavorire… Credo che questa sia la miglior prova di indipendenza dell’Anac», riferendosi al parere contrario e sospetto alla Raggi sulla nomina del fratello di Marra all’ente turismo di Roma Capitale. 



Mentre ancora si attende la comparsa di Virginia Raggi in procura a Roma per rispondere dei reati di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, spunta un altro possibile guaio contro il sindaco di Roma, questa volta “dovuto” dalla sua compagna di Movimento 5 Stelle, nonché ormai nota rivale interna al M5s romano, Roberta Lombardi. Secondo il Fatto Quotidiano  la deputata Roberta Lombardi si è recata in procura ed ha messo nero su bianco l’accusa, citando il nome di un collaboratore del M5s capitolino riguarda ad un dossier con cui si cercava di silurare il principale avversario alla Comunarie grilline per eleggere il candidato alle Amministrative della scorsa Primavera. In sostanza, questa la grave accusa presunta rilanciata dalla Lombardi (lo ricordiamo, secondo quanto riportano i colleghi de Il Fatto): Raffaele Marra, l’ex braccio destro della sindaca di Roma ora in carcere per corruzione, avrebbe fornito a Virginia Raggi e alla sua ombra Daniele Frongia, il dossier con cui tentare di silurare Marcello De Vito. Nel dossier si fa presente una presunta accusa ai danni di De Vito su presunti abusi edilizi, e per questo a pochi giorni dalle Comunarie veniva convocato dallo stato di massima del M5s a Roma, Carla Ruocco, Alessandro Di Battista, Roberta Lombardi e Paola Taverna, e “processato” dai colleghi di fatto delegittimando agli occhi degli elettori De Vito nella corsa contro la Raggi alle Comunarie. È ovvio che se tutto questo venisse confermato anche dalla Procura, si tratterebbe di un pericoloso atto di ricatto che Marra avrebbe in “canna” contro la Raggi, con il sindaco romano che fino all’ultimo ha tentato di difendere il suo collaboratore proprio per difendere la propria posizione. Solo il tempo e i giudici potranno dire se queste sono solo fantasiose ricostruzioni o preoccupanti verità all’interno della vita del Movimento 5 Stelle romano. Clicca qui per il nostro focus sul Dossier Raggi



La risposta nei giorni scorsi su Facebook della stessa Virginia Raggi è stata immediata, «La procura sta ancora indagando e mi ha chiamato per sentirmi. E’ poco serio mettermi in bocca cose che non ho mai detto, queste ricostruzioni sono solo giornalistiche, non credo siano vere. Mi hanno chiamato, andrò a rispondere. Mi immagino che tra un po’ diranno che ho anche ucciso qualcuno». Fa riferimento anche alle ricostruzioni giornalistiche per cui il sindaco starebbe pensando al bivio tra giudizio immediato (con forte rischio di condanna) o patteggiamento per limitare i danni. Il collega Carlo Bonini su Repubblica nei giorni scorsi infatti aveva illustrato il grosso problema in caso M5s proprio per la scelta che Virginia Raggi e (forse) parte del Movimento 5 Stelle dovranno farei nei prossimi mesi. Patteggiare ammettendo di aver detto il falso – la sindaca ha sostenuto davanti anche all’Anac di aver scelto lei la nomina del fratello di Raffaele Marra, ma smentita dalla testimonianza resa in Procura dall’assessore allo sviluppo economico Adriano Meloni “Fu Raffaele Marra – ha detto a verbale Meloni – a suggerirmi la nomina del fratello Renato quale direttore del dipartimento per il turismo” – oppure licere di andare a difendersi in Udienza ma col rischio forte di vedere la condanna non solo per falso ma anche abuso di ufficio e in quel caso la sospensione sarebbe forzata per legge. Inutile dire come l’orizzonte dei grillini sia tutt’altro che chiaro… (Niccolò Magnani)