Emma Bonino cacciata dai Radicali: il divorzio si è materializzato ieri, quando i 16 membri della direzione del Partito Radicale hanno inviato una lettera che annuncia di fatto lo sfratto di Radicali italiani, Associazione Luca Coscioni e Non C’è pace dalla sede storica di Via di Torre Argentina. Il gruppo dei 16, uscito vincitore dal congresso svoltosi nel carcere di Rebibbia, ha informato che “verrà a breve ridiscusso il palinsesto di ‘Radio Radicale’, unico media praticato dai Radicali ‘scostumati’ con l’obiettivo di potenziare la presenza del Partito Radicale, per il raggiungimento dell’obiettivo vitale dei 3000 iscritti, e degli altri punti approvati con la mozione di Rebibbia”. Una stoccata neanche troppo nascosta ad Emma Bonino, accusata di eccessivo presenzialismo in tv con l’intento di combattere una partita tutta sua. Come riportato da La Repubblica, i 16 hanno citato anche Marco Pannella, che nel 1978 aveva messo in guardia annunciando che “i ‘colpi’ al partito verranno non solo dal Regime, ma anche, e con maggiore determinazione e violenza, da chi anela ad accostarsi al Regime ‘con educazione’, fino ad esserne ammesso a farne parte”. Non è un caso che tra le accuse che vengono fatte all’ex Ministro degli Esteri vi sia anche quella di avere impedito la presentazione della lista Bonino-Pannella alle politiche del 2013.



Emma Bonino cacciata dai Radicali: fa uno strano effetto leggerlo, ma è uno degli effetti della resa dei conti interna al Partito iniziata dopo la morte di Marco Pannella. Come riportato da La Repubblica, infatti, attraverso una lettera firmata dai 16 membri della presidenza del Partito radicale non violento transnazionale e Transpartito, è stato annunciato che la disponibilità della sede storica di Via di Torre Argentina “dal 1° marzo passerà alla Lista Pannella e questo comporterà una redistribuzione degli ‘spazi’ disponibili, tra la stessa Lista, il Partito, e le sole associazioni impegnate nella realizzazione degli obiettivi congressuali stabiliti nella mozione generale del Partito Radicale”. Ciò significa che a restare senza una scrivania, un ufficio da cui poter condurre le proprie battaglie, sarà non soltanto Emma Bonino, ma anche Marco Cappato e Riccardo Magi. Alla base della rottura, oltre che motivi patrimoniali, anche di natura politica. Al Partito Radicale, ad esempio, non è andata giù l’iniziativa dei Radicali Italiani di Riccardo Magi, che hanno dato vita al Radical Cannabis Club, regalando un semino di cannabis con tanto di tessera in aperta opposizione con la battaglia contro la legalizzazione della droga leggera da parte di Rita Bernardini; né è piaciuto il presenzialismo attivo in tv e sui media di Emma Bonino. Una frattura difficile da sanare: la resa dei conti dopo la morte di Pannella è davvero iniziata.

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