Il nuovo Esecutivo guidato da Paolo Gentiloni non è valutato positivamente dagli italiani. A dirlo sono gli ultimi sondaggi politici ed elettorali effettuati da Eumetra Monterosa per il quotidiano Il Giornale. Il campione di elettori è stato intervistato lo scorso 8 febbraio e la domanda posta è stata sull’operato complessivo del nuovo governo fino a questo momento. La maggioranza degli italiani, il 53%, ha risposto di valutare abbastanza negativamente quanto fin qui fatto dal governo in carica da un paio di mesi. A questa percentuale si aggiunge poi un 27% di elettori che valuta addirittura molto negativamente l’operato dell’Esecutivo Gentiloni che è succeduto a Renzi dopo che l’ex premier si è dimesso in seguito al voto negativo del referendum costituzionale. Solo il 15% degli intervistati valuta abbastanza positivamente il governo, percentuale alla quale si aggiunge il 3% che dà un giudizio molgo positivo all’operato della squadra di ministri guidati dal presidente del Consiglio Gentiloni. Infine, secondo i dati di questi sondaggi politici ed elettorali, il 3% degli elettori non ha un’opinione a riguardo.
Ci sarebbe una perfetta parità tra Pd e M5s secondo gli ultimi sondaggi politici ede elettorali di Index Research. L’Istituto di ricerca ha effettuato la rilevazione lo scorso 8 febbraio e in base ai dati di questi sondaggi risulta che il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle raccoglierebbero la stessa percentuale di preferenze se si andasse a votare oggi per le elezioni politiche. Il Pd arriverebbe infatti al 29,0%, così come il M5s: secondo le rilevazioni di altri istituti i primi due partiti sono dati molto vicini in termini di intenzioni di voto espresse dagli elettori ma in questo caso la percentuale sarebbe proprio la stessa. Per quanto riguarda gli altri partiti sarebbero queste le percentuali di intenzioni di voto espresse dal campione di italiani intervistato: Sinistra Italiana arriverebbe al 3,6%, Forza Italia all’11,9%, Fratelli d’Italia al 4,6%, Ncd al 3,2%, Lega Nord al 14,0%. Infine il 4,7% andrebbe ad altri partiti e il 2,0% finirebbe in schede bianche o nulle.
Periodo di difficile lettura politica, con i sondaggi che provano a concentrarsi sulle intenzioni di voto, anche se restano aperti praticamente tutti i nodi principali delle leadership interne ai partiti italiani. Pd, Centrodestra, Movimento 5 Stelle, sono fronti tutt’altro che sereni, per motivi svariati, ma che contribuiscono in generale ad una instabilità politica assai evidente. Secondo i sondaggi elettorali prodotti da Istituto Ixè, l’intenzione degli italiani è quella di premiare ancora una volta il Pd come primo partito nel Paese, ma con i rischio forte di scissione dietro l’angolo che spaventa i vertici (come potete vedere nel sondaggio riportato qui sotto). I risultati del sondaggio sono chiari, la governabilità un po’ meno: Pd in testa con il 31% dei voti, Movimento 5 Stelle ancora attardati con il 27,6%, il centrodestra invece con i singoli partiti separati raccoglie il 12,5% con Forza Italia, 13,3% alla Lega Nord e al 4,1% con Fratelli d’Italia. Gli altri partiti invece restano con “le briciole”: Sinistra Italiana al 3,4%, Ncd al 2,6% e Udc allo 0,7%. Risultati chiari, cosa potrebbe accadere dopo le prossime Elezioni, ecco per questo forse neanche una palla di cristallo potrebbe risolvere tutti i dubbi e i “misteri” aperti…
Non solo intenzioni di voto negli ultimi sondaggi elettorali e politici. Gli Istituti di ricerca indagano infatti anche sulla situazione interna al Partito Democratico. Il Pd sta vivendo un momento di spaccatura con una parte che vorrebbe andare subito al voto e un’altra che al contrario voterebbe arrivare alla scadenza della Legislatura, nella primavera 2018. Inoltre nel Partito Democratico si ipotizza la scissione, anche se Massimo D’Alema ha smentito questa ipotesi puntando a un Congresso che segni comunque una discontinuità con il periodo a guida Matteo Renzi. Gli ultimi sondaggi elettorali e politici di Ixè, come riportato da Termometropolitico.it, hanno chiesto agli elettori del Pd una valutazione di una possibile scissione. Stando ai risultati di questa rilevazione, il 76% degli elettori dem non vorrebbe una scissione del Pd e per di più la maggioranza, l’86%, ha ancora fiducia in Matteo Renzi: il 42% invece ritiene che l’ex premier abbia concluso la sua esperienza. La giornata di ieri ha visto la Direzione Nazionale del Partito democratico convocare assemblea che darà i termini e la data del prossimo Congresso: la scissione della minoranza avverrà durante il prossimo Congresso o Renzi riusciti a ricucire con le varie minoranze?