Fumata bianca per lo stadio della Roma: l’importante vertice in Campidoglio tra la giunta del sindaco Virginia Raggi e la società giallorossa pare abbia raccolto pareri positivi da entrambe le parti in campo. «Vorrei ringraziare la Roma per aver risposto alle sollecitazioni dell’amministrazione capitolina presentandoci una revisione del progetto che ha dei caratteri fortemente innovativi», lo ha detto il vicesindaco della Capitale, Luca Bergamo, al termine dell’incontro sullo stadio della Roma. Per numero 2 del Campidoglio i tavoli tecnici sono ancora al lavoro e si farà una valutazione complessiva con tanto di risposta entro il 3 marzo. La replica del dg della Roma, Mauro Baldissoni, è altrettanto positiva: «Abbiamo sempre detto che vogliamo fare questo progetto insieme alla città, perché è importante per la città oltre che per la Roma e quindi deve essere condiviso. Abbiamo cercato di intercettare le esigenze e visioni della nuova giunta e crediamo di averlo fatto con successo». Berdini era assente e intanto il sindaco Virginia Raggi “congela” il voto online richiesto dalla base M5s: «Se permetteremo il voto online sullo Stadio, chiesto dai militanti M5S? Guardi, adesso c’è un incontro in corso».
Forse vale di più di tante parole nella querelle Virginia Raggi e Paolo Berdini: alle ore 14 è partito il vertice in Campidoglio sulla vicenda dello stadio della Roma e l’assessore entrato nell’occhio del ciclone la scorsa settimana risulta assente. Secondo quanto filtra dall’Ansa, è iniziato in Campidoglio l’incontro fra l’As Roma ed il Comune per lo stadio della società giallorossa. Presenti per la Roma il dg Mauro Baldissoni ed il costruttore Luca Parnasi. Nella delegazione del Campidoglio, con a capo il vice sindaco Luca Bergamo, non risulterebbe invece essere presente l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini. Le dimissioni respinte e il tentativo di valutare Berdini rispetto ai risultati del suo lavoro, con l’esclusione dalla partita più importante in questo momento dell’urbanistica della Capitale, Virginia Raggi potrebbe aver definitivamente sciolto ogni dubbio e scaricato il suo assessore. Se questo sarà confermato lo capiremo nei prossimi giorni, ma intanto la giunta M5s non passa certo ancora giorni tranquilli.
Non finiscono i guai sul Movimento 5 Stelle romano: Virginia Raggi, sindaco di Roma e principale personaggio nella bufera politica di questi primi mesi di governo al Campidoglio, deve districarsi tra le varie indagini a suo carico anche con la querelle Berdini. L’assessore all’Urbanistica dopo aver accusato il sindaco di essere amante di Romeo e di essere del tutto inadeguata al ruolo che ricopre, è ancora al suo posto: le dimissioni sono state congelate dalla Raggi che però medita il suo successore ormai da giorni, come riportano fonti di Campidoglio. Una volta di più, la conferma è arrivata ieri con le parole stizzite della sindaca grillina fuori dal Comune di Roma: sul personaggio cui graviterebbe la già complessa vicenda dello stadio della Roma, pesano le ulteriori parole rilasciate a Marco Travaglio ieri sul Fatto Quotidiano, dove in poche parole accusa “vogliono farmi fuori per la questione stadio, io non voglio una città di solo cemento…”. La replica della Raggi è stata furente: «Berdini? Continuo – ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi – a leggere interviste e dichiarazioni. Sinceramente non so dove trovi il tempo. C’è da lavorare e da lavorare tanto, noi lavoriamo anche fino a notte fonda. Lui sa bene che ci sono dei dossier da portare avanti e per senso di responsabilità nei confronti di Roma e dei cittadini dovrebbe farlo. Poi vi dico, la pazienza delle persone ha un limite..». Oggi alle 14 in Campidoglio ci sarà il primo tavolo tecnico sul caso-stadio, ma la vera domanda è se vi parteciperà Berdini: stando a quanto riporta l’Ansa, «ieri si è svolta una votazione tra i consiglieri che ha deciso di affidare l’ultima parola sulla permanenza o meno in giunta dell’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini ad una due diligence, già avviata, sul suo operato».
Ma non è ovviamente solo il caso Berdini a preoccupare la sindaca M5s Virginia Raggi: questa mattina su Repubblica sono state pubblicate due chat presenti sul cellulare di Raffaele Marra, sequestrato dopo l’arresto 50 giorni fa, che incastrerebbero Di Maio, da sempre pubblicamente contro la scelta di Virginia di prendere Marra nella squadra del Campidoglio. «Non è vero che fu l’ostinazione della sindaca Virginia Raggi a impedirne l’allontanamento. E’ vero piuttosto il contrario. Perché, ancora il 10 agosto 2016, oltre un mese dopo il loro incontro e nel pieno dello scontro interno al minidirettorio che ne chiedeva la testa, Di Maio sollecitava Marra a resistere perché “servitore dello Stato”», scrive il collega di Repubblica, Carlo Bonini presentando le chat dello “scandalo” che sono al momento in possesso dei magistrati di Roma. In quelle chat è Di Maio a garantire alla Raggi che Marra era un uomo fidato e fedele servitore dello Stato, e non il contrario come invece sostenuto dal giovane leader M5s in una famosa intervista televisiva a In Mezz’ora, da Lucia Annunziata. Il caso agita ancora di più il Movimento 5 Stelle nella settimana dove gli interrogatori di Salvatore Romeo e dello stesso Marra potrebbero portare altre novità non per forza positive per il sindaco a Cinque Stelle. (Niccolò Magnani)