Partito democratico alla resa dei conti: ha ragione Bersani che dice che la spaccatura è già iniziata, o Renzi che disperatamente richiama all’unità? Domani si tiene l’assemblea per decidere la data del congresso, ma potrebbe anche essere la giornata della resa dei conti e degli addii. Dopo minacce e contro-minacce, nella giornata di venerdì i cieli si sono un po’ schiariti quando Renzi finalmente ha chiamato personalmente Emiliano dichiarandosi pronto a venire incontro alla minoranza. In questo quadro, una analisi di Nicola Piepoli al sussidiario rivela che l’unica cosa che fa la differenza in caso di spaccatura è il marchio del partito: se il logo del Pd resta a Renzi da solo, il partito varrà i due terzi del totale, se il marchio va con gli scissionisti Renzi varrà un terzo. E chi può essere il leader degli scissionisti? In vantaggio Emiliano con un paio di punti sul presidente della Toscana, Rossi. Per Roberto Weber (Ixè) invece un Pd in cui Renzi resta da solo in caso di voto varrà il 5-6%, non di più. Mentre gli scissionisti non saranno in grado di fare alcuna concorrenza a Grillo. In questo contesto, dice Weber, chi se ne sta avvantaggiando è Berlusconi, ecco perché.



Weber, quanto vale oggi l’attuale Pd, quello che ancora non si è diviso e ha ancora Renzi segretario?

Siamo intorno al 30%.

E quanto vale invece un Pd spaccato, con Renzi che si porta via il logo?

Non è Renzi che se ne va, sono gli altri che lo fanno, il logo resta comunque a lui. Difficile da dire: non più del 5-6%. Quello che credo è che una scissione porterà a una decompressione di tutte e due le forze, sia del Pd che dei secessionisti. Con una sinistra fuori del Pd e una sinistra nel Pd è più probabile che i voti diminuiscano per tutti. 



Nessuno ha capito se gli scissionisti convergeranno nelle attuali forze a sinistra del Pd o daranno vita a una nuova formazione. Quanto valgono gli scissionisti da soli?

Credo che quella degli scissionisti sarà una forza che non potrà fare alcuna concorrenza a Grillo. Poi il quadro è confuso, quante forze ci sono a sinistra? Da Sel al nuovo movimento di Pisapia, almeno tre o quattro. Gli scissionisti andranno con Sel? Non lo sappiamo.

Una ipotesi si può fare?

Gli scissionisti non porteranno via molti voti al Pd. Bisogna ricordare che il Pd è un mondo che tiene dentro l’ex Margherita, gli ex Ds, tanto elettorato nuovo che ha portato Renzi. E non porteranno via voti neanche al centro, perché stiamo assistendo proprio lì a un interessante ritorno di Berlusconi. 



 

Davvero?

E’ passato dall’essere sotto al 9% al 12%. Se guardiamo i sondaggi, ultimamente gli unici a crescere sono Forza Italia e ex An. 

 

La spaccatura del Pd facilita una riaggregrazione del centrodestra?

A livello amministrativo di sicuro, ne vedremo delle belle. A livello nazionale è complicato, perché non esiste ancora una legge elettorale. Tutto il caos del Pd sta comunque aiutando il centrodestra, ma soprattutto Grillo.