Si fa sempre più intricato il caso del Comune di Roma con l’indagine in cui è coinvolto lo stesso sindaco Virginia Raggi, oltre che i suoi ex fedelissimi Raffaele Marra e Salvatore Romeo. Lo scorso agosto il sindaco aveva inviato a Davide Casaleggio, come riporta La Repubblica, una mail sulle nomine della giunta e del suo staff. In particolare Viriginia Raggi aveva parlato dei Marra e Romeo, attribuendo loro doti di “onestà, trasparenza e rigore morale”. Ecco che cosa scriveva Raggi su Romeo: “è iscritto al M5S dal 2012, lo conoscono tutti i consiglieri perché li ha sempre aiutati durante le sessioni di bilancio, ha collaborato con alcuni dei nostri senatori”. E su Marra: “lavorava più con noi consiglieri. Loro, come gli altri nostri collaboratori storici, possono ‘girare la chiave e far partire la macchina’ e lo stanno già facendo. Ed è questo che, unitamente all’onestà, al rigore morale, al rispetto ferreo della legge, ci aiuta a non sbagliare a produrre da subito i risultati che servono per far vedere ai romani (e al mondo) che questa amministrazione sta già lavorando e fa cose. Se mettessimo tutte persone anche preparate ma ‘vergini di amministrazione’, starebbero i primi sei mesi solo a capire dove è il bagno. E non abbiamo tutto questo tempo, non ce lo daranno i nostri nemici”.



Sulla questione delle nomine della giunta di Roma il sindaco Virginia Raggi aveva espresso a Davide Casaleggio anche la sua posizione per quanto riguarda l’assessore all’Ambiente Paola Muraro. “Se a tuo avviso – aveva scritto Raggi nella mail inviata a Casaleggi – la non opportunità politica della nomina risiede nel fatto che alcune persone hanno lavorato con le amministrazioni precedenti, circostanza normale essendo dipendenti, e quindi non ‘vergini’, allora lo stesso ragionamento deve essere applicato all’assessora all’Ambiente Paola Muraro”. Poi Virginia Raggi specifica: “Non la conoscevo. Ce l’ha presentata Stefano Vignaroli. Ti dico una cosa: mi sembra brava e proprio il fatto di aver lavorato all’interno del sistema fa sì che lei possa ‘girare la chiave nel quadro e far partire la macchina’. I nostri detrattori chiedono ‘discontinuità’, ma è proprio questa esperienza che ci consente di produrre risultati”. E poi Raggi sottolinea, chiamando in causa Marra e Romeo: “Se loro non vanno bene, a maggior ragione, non dovrebbe andare bene neanche la Muraro: applichiamo due pesi e due misure a una persona che non conosco e che, a differenza degli altri, potrebbe vedersi complicato il percorso da un ‘intoppo processuale’ già esistente?”. A tutti il sindaco quindi aveva riconosciuto di essere persone dotate di “onestà, trasparenza e rigore morale”. 

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