Un nuovo scandalo giudiziario rischia di investire Marine Le Pen, candidata alle Elezioni Presidenziali di Francia 2017 per il Front National. Il suo collaboratore Frédéric Chatillon è infatti indagato per presunte irregolarità nelle campagne elettorali del 2014 e del 2015. A rivelarlo è Le Monde, ma la notizia è stata confermata anche a Le Parisien da fonti giudiziarie. Chatillon, ex leader del sindacato studentesco di estrema destra, GUD, è stato il pilastro della comunicazione del Front National attraverso la sua società Riwal. Incriminato il 15 febbraio scorso per “uso improprio di beni aziendali”, il sospetto è che Chatillon abbia favorito il finanziamento del FN con la sua azienda mediante un movimento satellite del Front National. Per Marine Le Pen si prospettano dunque giorni difficili, visto che quella di Chatillon non è la prima grana giudiziaria che investe il FN. Come riportato da Le Monde, infatti, la Le Pen deve anche rimborsare di oltre 300mila euro le casse dell’UE per aver fatto un uso improprio delle sue riporse. Secondo l’accusa, infatti, Marine Le Pen avrebbe assunto Catherine Griset e Thierry Légier come assistenti per la sua attività da europarlamentare: mansione mai realmente svolta dai due, rispettivamente segretaria della presidenza del Front National e guardia del corpo di Le Pen. A beneficiare dello scandalo potrebbe essere, in vista del primo turno del 23 aprile, Emmanuel Macron, candidato centrista alla guida di En Marche!, capace di attirare le simpatie del popolo di sinistra più moderato, nonché del centrodestra conservatore, anch’esso alle prese con i problemi giudiziari di Francois Fillon. Il candidato dei Les Republicains, uscito vincitore dalle primarie, da ieri è infatti ufficialmente indagato per il cosiddetto “Penelopegate”, la vicenda giudiziaria che vede coinvolta la moglie, retribuita 900mila euro nel corso di un decennio dal marito (fin qui nulla di illegale, ndr) come assistente parlamentare. Anche in questo caso il sospetto è che la donna non abbia mai svolto realmente questo ruolo. Più che elezioni presidenziali francesi sembrano quasi un reality show giudiziario: e non ci sorprenderemmo se a trionfare al secondo turno fosse il candidato che meno avrà a che fare con le inchieste e i tribunali…



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