E alla fine tra i “tre” litiganti, il quarto (dal Veneto) rischia di godere: Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Luca Zaia e il futuro del centrodestra. È questo tutto il concentrato dell’ultima uscita di Berlusconi dopo giorni di relativo silenzio, assistendo alla disintegrazione interna del Pd (con la scissione maturata di Bersani e D’Alema) e con i guai interni a Roma del Movimento Cinque Stellle. L’ex Cavaliere è intervenuto a Notizie Oggi, su Canale Italia, e ha subito lasciato il segno lanciando un nome da mesi chiacchierato ma mai così evidenziato per il possibile futuro del centrodestra italiano: «Se Berlusconi non potrà tornare in campo, il Centrodestra dovrà trovare qualcuno al suo interno. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, si sta comportando molto bene. Dico Zaia», a dirlo è proprio il “Berlu” che in questo modo in un solo colpo affossa Giorgia Meloni, Giovanni Toti, Stefano Parisi e soprattutto Matteo Salvini per la possibile leadership dopo l’uscita di scena dello stesso ormai ex presidente del Milan. Un endorsement in piena regola, con la premessa però che rimane sempre salda: quel “se non potrò tornare in campo” rivendica tutte le speranze del Cav per il ricorso presso Bruxelles della sua esclusione dai pubblici uffici e l’impossibilità di essere candidabile. Eppure, per il futuro del centrodestra si apre uno spiraglio che per ora viene “chiuso” (vedete qui sotto) ma che potrebbe gettare il seme per un futuro non troppo lontano di rinnovata unità nel centrodestra…



Silvio Berlusconi lo incorona come possibile leader “unitario” e Luca Zaia cosa fa? Ma smentisce, ovvio: «Basta con sta manfrina. Amministrare una Regione non è una questione semplice ma di impegno quotidiano e di credibilità», replica il Governatore del Veneto al termine del Consiglio federale della Lega Nord sulle parole di Silvio Berlusconi, che lo ha indicato come possibile candidato premier. Un endorsement rispedito al mittente, almeno a livello ufficiale, che però di certo non avrà potuto non gradire le lodi che il buon Berlusconi ha tessuto della sua capacità politica e di amministratore. Eppure di facciata arriva il totale diniego, con anzi l’avanzamento molto politically correct nei confronti del suo stesso partito. «Per me resta una manfrina, per quanto riguarda la Lega abbiamo già un candidato, che è Matteo Salvini», come tra l’altro in passato già aveva affermato anche Roberto Maroni quanto uscirono voci simili sul suo conto. Insomma, le parole di Berlusconi hanno mosso di nuovo le acque interne al centrodestra giusto il giorno dopo della proposta di Giorgia Meloni di provare una unità reale del centrodestra magari già dalle prossime Elezioni Amministrative. Salvini come l’avrà presa? Attendiamo la replica, anche se Berlusconi una piccola porcina l’ha comunque tenuta aperta, da vecchio navigato della politica, «disponibile ad appoggiare, oltre all’esponente leghista Luca Zaia, anche qualcun altro purché in grado di emergere e convincere tutti». Chi ha orecchie per intendere… (Niccolò Magnani)

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