I sondaggi politici condotti in questi ultimi giorni sono ovviamente quasi tutti indirizzati verso legge elettorale e nuove elezioni: già, quasi tutti, visto che i sondaggi di Tecnè portati a Porta a Porta si concentrano sul secondo caso politico del momento. Si tratta di Virginia Raggi, il sindaco di Roma nella bufera per le indagini a suo carico e per l’interrogatorio tenutosi ieri in Procura della Capitale. Secondo i dati rielaborati dai sondaggisti di Tecnè, è stato chiesto agli elettori se ad oggi la sindaca M5s sarebbe rieletta e con quale fiducia. Ecco, i risultati non sono certamente gli stessi del giugno 2016, con la Raggi che ha perso ben il 26% di consenso in neanche un anno. I sondaggi sono impietosi: oggi l’avvocatessa M5s prenderebbe il 41% dei voti, mentre in primavera furono il 67,2% che la fecero vincere al secondo turno contro Roberto Giachetti. Proprio i voti agli eventuali avversari, sono invece saliti esponenzialmente: oggi 59%, a giugno scorso fu il 32,8%: sale, ma in maniera leggera, anche l’astensione al voto che ad oggi si attesta al 54% contro il 51,5% di otto mesi fa.



Tra leggi elettorali, alleanze politiche e mini-coalizioni, resta ancora alta l’attenzione dei sondaggi politici ed elettorali su possibili nuove Elezioni; nei prossimi mesi di vedrà quale accordo porterà a quale data, ma intanto restano le ultime indicazioni che arrivano in termini statistici dai sondaggi prodotti negli ultimi giorni.Continua a restare alta l’astensione secondo gli ultimi sondaggi elettorali e politici. In base alla rilevazione realizzata il 27- 29 gennaio scorso da EMG Acqua per La7 Srl oltre la metà degli italiani sarebbe infatti indecisa o astenuta se si tenessero oggi le elezioni politiche. Entrando nel dettaglio gli elettori indecisi sul partito al quale dare il proprio voto sono il 17.6% mentre quelli che al contrario hanno già deciso di astenersi e quindi di non andare alle urne sono il 37.3%: la somma di queste due percentuali fa il 54,9%, cioè oltre la maggioranza degli italiani. Si tratta di un dato, rilevato dagli ultimi sondaggi elettorali e politici, di cui i partiti dovranno tenere conto in particolare se si andrà al voto prima del 2018. In base alle risposte date invece sulle intenzioni di voto da parte dal campione di elettori intervistato emerge che il Partito Democratico è in testa ma tallonato dal Movimento 5 Stelle: tra i primi due partiti ci sono oltre tre punti percentuali anche se in base ad altri sondaggi la distanza sarebbe addirittura minore, tra uno e due punti percentuali.



Dopo mesi in cui i sondaggi sulla fiducia nei leader politici vedevano Matteo Renzi in testa – escluso Mattarella, stabile sempre attorno al 50% – anche se con cifre mai sopra il 40%, nel mese di gennaio i nuovi sondaggi politici di Istituto Ixè mostrano come il “nuovo” che avanza si chiama Paolo Gentiloni. IN maniera forse inaspettata, il primo ministro subentrato proprio a Renzi con una fiducia già bassissima per l’ennesimo ruolo di premier non “scelto” dal popolo, si sta conquistando la fiducia giorno dopo giorno. Secondo i sondaggi pubblicati nella giornata di ieri, Gentiloni supera Renzi al 33% di fiducia, mentre il segretario Pd resta allo stazionario 30%. Dietro tutti gli altri, anche piuttosto distanti, il che riflette come sarà difficile anche decifrare i leader da scegliere per le prossime Elezioni politiche. Matteo Salvini al 24%, Giorgia Meloni al 23%, addirittura sotto il 20% sia Grillo che Luigi Di Mano, al 18% e 17%. Male anche Silvio Berlusconi, con un 16% resta il leader tra i più influenti con meno preferenza degli elettori, ad oggi.



Il Partito Democratico, in base agli ultimi sondaggi elettorali e politici, resta il primo partito nelle preferenze degli italiani, al 32%, anche se perde mezzo punto percentuale. Sono questi infatti i risultati della rilevazione condotta dall’Istituto Piepoli e riportati da Termometropolitico. Secondo l’Istituto di ricerca non ci sono quindi grandi movimenti tra i partiti politici al vertice: le intenzioni di voto degli elettori indicano infatti il Pd al primo posto e il Movimento 5 Stelle al secondo al 27%. La differenza tra i primi due partiti, indicata da questi ultimi sondaggi elettorali e politici, è dunque di 5 punti percentuali, nonostante il calo del Partito Democratico e la situazione stabile del M5s. Per quanto riguarda il Centrodestra è registrato un calo delle preferenze per Forza Italia, Fratelli d’Italia, e i partiti minori: tutti fanno segnare -0,5%. Forza Italia si attesta al 10,5% e Fratelli d’Italia al 4,5%. La Lega Nord è invece in recupero e raggiunge l’11,5%. Infine il Nuovo Centro Destra raccoglie il 3,5% delle intenzioni di voto.