A distanza di pochi minuti dalle parole di Salvatore Romeo su Facebook, in merito al presunto scandalo delle polizze a vita, a rompere il silenzio è stata la stessa protagonista Virginia Raggi, sempre tramite il medesimo social network. La sindaca di Roma ha ribadito di aver sostenuto un interrogatorio per otto ore in presenza dei pm e di aver fornito loro tutte le informazioni sulla vicenda. Raggi è poi intervenuta anche sull’argomento legato alle polizze assicurative: “ho spiegato ai magistrati che non ne sapevo nulla, né potevo saperlo visto che si tratta di polizze da investimento che non presuppongono la firma del beneficiario e soprattutto secondo la stessa procura “non costituirebbero fatto penalmente rilevante in quanto non emergerebbe un’utilità corruttiva.””, ha ammesso, ribadendo quindi la sua totale estraneità. Virginia Raggi ha poi ammesso di non aver mai ricevuto “un solo euro” o altri vantaggi da tale operazione a lei completamente ignota, prima di tuonare: “Basta gossip”. La sindaca ha ricordato come sia alla guida di una Capitale che ora ha solo bisogno di rinascere, prima di dare l’appuntamento a questa sera, quando sarà ospite della trasmissione tv di La7 condotta da Mentana, Bersaglio Mobile: “Stasera sarò ospite di Mentana su La7 per rispondere a tutte le domande che vorrà pormi in merito alle vicende di questi giorni e al futuro di Roma”, ha chiosato. Clicca qui per leggere lo stato completo.
Una bufera, quella che sta coinvolgendo la sindaca Virginia Raggi e che poteva sfociare in uno scandalo anche sentimentale. E’ quanto lasciava intendere la causale “relazione sentimentale” riportata nella polizza che Romeo, suo ex braccio destro aveva intestato al primo cittadino romano. Come riporta Il Messaggero nella sua versione online, proprio Salvatore Romeo ha commentato la vicenda smentendo categoricamente la relazione amorosa con la sindaca e scusandosi con lei: “Nessuna relazione con Raggi, mi dispiace averla danneggiata”. Romeo avrebbe sottolineato le copiose inesattezze legate a questa vicenda che sta prendendo piede nelle ultime ore. A sua detta, sarebbe opportuno un chiarimento non solo per la Raggi ma anche per il Movimento 5 Stelle, entrambi tirati in ballo. Le scuse di Romero, dunque, sono state rivolte anche al M5s, poi ha assicurato: “Sottolineo che la sindaca così come tutti gli altri beneficiari non erano a conoscenza del mio operato fino a ieri”. La spiegazione giunge direttamente tramite il suo profilo Facebook, nel quale chiarisce anche come abbia stipulato diverse polizze vita poiché offrivano un rendimento certo: “Questi prodotti finanziari prevedono l’indicazione di un beneficiario terzo in caso di morte del contraente. Quindi, solo in caso di mia morte, eventualità su cui certamente non ho scommesso, il capitale andrebbe all’eventuale beneficiario”, ha scritto. In assenza di moglie e figli, Romeo avrebbe indicato tre beneficiari in caso di suo decesso, ovvero coloro che, a sua detta, stimerebbe di più. Tra queste persone anche Virginia Raggi, ma solo “per una grande stima e amicizia nei suoi confronti”.
La bufera che sta coinvolgendo in queste ore Virginia Raggi, sindaco di Roma, sembra essere destinata ad ingrossarsi sempre di più. Le polizze vita delle quali la Raggi risulta beneficiaria, come indicato dall’ex capo della segreteria del Comune di Roma Salvatore Romeo, sarebbero ben due. Intellogonews.it, citando Repubblica, evidenzia come nella causale della polizza Romeo avrebbe indicato “relazione sentimentale”. Eppure, nel corso dell’interrogatorio fiume di ieri, messa al corrente delle due polizze da parte dei magistrato, la Raggi sarebbe apparsa sinceramente sorpresa, reagendo con una risata alla notizia della causale riportata. Nel frattempo, come riporta Huffingtonpost.it, in queste ore di polemiche e bufera attorno a Virginia Raffi, a scendere in campo è stato l’ex marito della sindaca, Andrea Severini, il quale ha usato l’arma dell’ironia in un post su Facebook nel quale è immortalato in bici insieme al figlio. La didascalia che accompagna l’immagine racchiude un commento sarcastico: “Comunque in bici non serve l’assicurazione, buongiorno anime perse. Sorridete sempre anche quando sembra tutto impossibile!”. Una battuta che sembra confermare le sue precedenti parole rilasciate al quotidiano Il Messaggero, al quale parlando proprio della vicenda della polizza sulla vita che Romeo avrebbe intestato all’ex moglie prima della sua elezione, ha dichiarato: “Oggi è un momento pesante, passerà”. A sua detta, inoltre, non ci sarebbe alcun reato: “Non vedo nessun reato oppure spendere i propri soldi per un’assicurazione sulla vita è reato? Per riscuotere lo dovrebbe ammazzare?”, aveva commentato.
Altre novità, altra bufera su Virginia Raggi? Resta sempre più insolita la vicenda della polizza a vita che Salvatore Romeo, ex capo dimissionario della segreteria della sindaca di Roma: dopo l’interrogatorio di ieri in Procura, dove per altro i pm non avrebbero al momento ritenuto rilevanti in ambito penale le notizie sulla polizza a vita siglata e intestata da Romeo alla stessa Raggi, emergono nuovi elementi scottanti, riportati dal Fatto Quotidiano questo pomeriggio. Sarebbero infatti due, e non una, le polizze che Romeo nel gennaio 2016 ha intestato a Virginia Raggi, dal valore totale di 39mila euro. Il fatto ancora più strano rileva come “una relazione con la Raggi” il motivo scritto nella causale; quando però durante l’interrogatorio di ieri, i pm hanno chiesto conto di quella notazione all’attuale sindaco della Capitale, «lei ha risposto ridendo e negando qualunque rapporto sentimentale con il funzionario del Campidoglio diventato, dopo la vittoria grillina alle amministrative del 2016, il capo della sua segreteria», scrive il Fatto in esclusiva. Addirittura agli atti della Procura pare che Romeo abbia stipulato bene 7 polizze, di cui due al sindaco M5s che si ritrova in mezzo al caos politico, istituzionale e probabilmente anche personale, quest’ultimo aspetto ovviamente per il momento completamente estraneo da vicende dai risvolti penali.
Per Virginia Raggi la bufera ancora non è finita: dopo l’interrogatorio fiume di ieri, oggi i primi commenti della stessa sindaca di Roma hanno smentito la possibile controfirma alla polizza a vita di Salvatore Romeo e soprattutto hanno allontanato il campo da possibili dimissioni. «Mi sento ancora nel Movimento e non penso affatto alle dimissioni». Ai giornalisti assiepati davanti al Campidoglio anche questa mattina, il sindaco – che ha convocato una riunione della Giunta M5s per valutare la situazione dopo l’interrogatorio di ieri – ha risposto anche con ironia. «Ho sentito Grillo al telefono e mi ha detto che farà polizze per tutti»; dura la reazione del Partito Democratico del Campidoglio che chiede alla Raggi di riferire in aula di quanto sta avvenendo tra indagini, procura e dossier. «l primo cittadino valuti se è in grado di governare la città. Il gruppo Pd alle 13 si riunirà per decidere la posizione da assumere sul Campidoglio. Chiediamo che in ogni caso Raggi venga in Aula a spiegare», dichiara la capogruppo romana Michela Di Biase.
Per Virginia Raggi la giornata di ieri è stata a dir poco campale: l’interrogatorio con i pm di Roma, avvenuto lontano dalla Procura forse per evitare l’invasione di stampa e curiosi, ha visto il sindaco M5s sentita per 9 ore consecutive in un vero interrogatorio-fiume. I dossier di Raffaele Marra, le nomine del fratello Renato e ovviamente e soprattutto le accuse di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. Ma non solo, Virginia Raggi è stato oggetto di domande anche sulla famosa polizza a vita che Salvatore Romeo le avrebbe intestato nel gennaio 2016. «Non ne sapevo nulla, sono sconvolta», risponde appunto sconvolta la sindaca all’uscita a mezzanotte dopo ore e ore di interrogatorio. La polizza a vita di 30 mila euro ha riempito giornali e web ieri, con la possibilità che Virginia Raggi possa essere “ricattata” o comunque condizionata da quella polizza. Il sindaco grillino però smentisce di saperne qualcosa, «Ho chiarito, ho risposto a tutte le domande». Da fonti interne al Campidoglio di Ansa, la polizza è stata oggetto di domande dei magistrati, ma non di contestazioni, nell’interrogatorio fiume di ieri; al momento però il rischio di vedere anche Romeo indagato non è da escludere, anche perché si indaga per accertare se la sindaca fosse a conoscenza della polizza, che secondo un esperto per essere effettiva andrebbe controfirmata dal beneficiario. Il messaggio finale è quello che conta, almeno politicamente: «ho chiarito tutto, vado avanti», il che significa che al momento non ci sono ipotesi di sospensione del sindaco più importante (e discusso) d’Italia.
Virginia Raggi e la Procura di Roma: ieri l’interrogatorio fiume del sindaco M5s sul caso nomine e sulle accuse di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio ha tenuto banco in Campidoglio e in tutto il Movimento 5 Stelle che per una giornata non ha rilasciato nessuna dichiarazione nei suoi membri più importanti. ancora non è filtrato nulla dall’interrogatorio, anche se pare che i pm abbiano rivolto non solo domande sulla questione Marra e sulla nomina del fratello Renato, ma anche su tutti gli altri “dossier” aperti contro i presunti nemici interni al sindaco M5s in questi mesi di governo della Capitale. Emerge infatti sempre di più una “cricca”, così definita dalle opposizioni, che comprendere Salvatore Romeo, Daniele Frongia, Raffaele Marra e proprio Virginia Raggi. I problemi in campo son infatti molteplici: prima la vicenda Muraro e De Vito, con i due presunti dossier preparati da Marra contro i membri della giunta M5s, prima delle loro dimissioni; poi la novità del giorno ieri pomeriggio, ovvero la polizza a vita di Salvatore Romeo da 30mila euro intestata alla beneficiaria sindaca di Roma. Se fosse infatti verificato, la sindaca rischia di essere accusata di aver promosso a capo della segreteria quel Romeo che solo qualche mese prima le intestava di colpo la sua polizza assicurativa (resta da capire ancora se tale vicenda sia reale o se sia solo frutto delle “bufale” che purtroppo spesso girano anche in ambiti politici). «Ogni giorno emergono aspetti oltremodo inquietanti su Virginia Raggi, sulla sua Giunta e sulle nomine effettuate – dichiara la senatrice del Pd Monica Cirinnà intervenendo in Aula a palazzo Madama – Ora spunterebbe una polizza vita da 30 mila euro di Romeo intestata alla sindaca, la stessa che poco dopo gli ha triplicato lo stipendio. Una cosa stupefacente, gravissima se confermata. Un nuovo indicibile segreto su cui ora è indispensabile fare luce».
È il cosiddetto Dossier Raggi a preoccupare non solo il sindaco della Capitale, in vista del suo interrogatorio per il caso Marra, ma anche lo stato maggiore del M5s ora rischia grosso. Secondo quanto riportato da Stampa e Fatto Quotidiano, Il 28 dicembre 2015 gli allora consiglieri Raggi, Daniele Frongia ed Enrico Stefàno, in una riunione con i consiglieri municipali M5S, accusano De Vito di abuso d’ ufficio. «Siamo nei mesi precedenti alle primarie per scegliere il candidato di Roma e già si sa che sarà una sfida a due tra Raggi e De Vito. La questione arriva ai vertici del M5S. Il 7 gennaio 2016 ha luogo un’ altra riunione: questa volta, oltre a De Vito, sono presenti anche Lombardi, Di Battista, Carla Ruocco, Paola Taverna, due dei quali esponenti del direttorio nazionale, oltre ai responsabili della comunicazione Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi», si legge nel report dei colleghi della Stampa. La cordata responsabile delle accuse viene duramente ripresa da Alessandro Di Battista che tenta così di difendere De Vito, volendo sapere da dove avevano avuto la soffiata del Dossier; quello che però succede in seguito fa tremare il Movimento 5 Stelle. Pare infatti che Raffaele Marra e Salvatore Romeo (con Raggi e Frongia protagonisti della famosa chat “quattro amici al bar”) abbiano fornito il materiale. Nello specifico De Vito sospetta di un dirigente vicino a Romeo; quando però chiede al Movimento 5 Stelle di intervenire in sua difesa, De Vito pare si senta rispondere da Lombardia e Di Battista, «facciamolo per il bene del Movimento, stoppiamo tutto». Ecco il passaggio incriminato, riportato ancora da la Stampa: «Per De Vito, sconfitto alle primarie e divenuto presidente dell’assemblea capitolina, uno smacco unito alla delusione nei confronti di Di Battista: “Sì mi ha difeso – confiderà in seguito – ma poi anche lui ha coperto tutto”».