Si stringe attorno a Virginia Raggi il Movimento Cinque Stelle, deciso a non perdere la sfida più importante dall’inizio della sua esperienza politica: governare la città di Roma. Nonostante la prima cittadina della Capitale sia indagata per abuso d’ufficio e falso, e a dispetto dell’ultimo scandalo legato alla polizza a vita a lei intestata da Salvatore Romeo, Beppe Grillo dal suo blog tiene a ribadire la sua stima per la sindaca Raggi. Il comico genovese, dopo aver attaccato la stampa per la ricostruzione della vicenda, si rivolge alla Raggi in questi termini:”Cara Virginia, non deve essere facile ammettere i propri errori come tu hai avuto il coraggio di fare pubblicamente. Anche per questo hai la mia stima. Ora è chiara una cosa: hai contro tutti quelli che era possibile immaginare e ben oltre: anche persone in carne ed ossa su cui occorrebbe poter contare. L’uomo è una creatura agrodolce ed imprevedibile, ma le idee sono come pietre, non cambiano forma a seconda della stagione e delle circostanze. In qualità di garante del MoVimento 5 Stelle sono con te. Ad ogni attacco nei tuoi confronti sui giornali, per ogni insulto sessista degli ominicchi dei partiti, diffamazione sui media e cattiveria che giunge alle mie orecchie la mia stima ed il mio sostegno si fanno più forti”. Grillo, nel caso in cui il messaggio non sia stato recepito, lo chiarisce in maniera netta:”Chi sta con te, sta con il MoVimento. E viceversa”.
La bufera che ha investito Virginia Raggi, la sindaca di Roma indagata per falso e abuso d’ufficio, non si placa: ma l’esponente del Movimento Cinque Stelle può ancora contare (chissà fino a quando) sul sostegno del leader dei pentastellati, Beppe Grillo. E proprio il comico genovese sceglie di manifestare la propria vicinanza alla Raggi in queste ore complicate, dopo l’interrogatorio di 8 ore in Procura, pubblicando sul proprio blog una poesia in romanesco scritta da un sostenitore di Virginia, scegliendo come titolo dell’articolo un chiarissimo:”Er sinnaco de Roma nun se tocca”. Nei versi firmati da Antonio Ventrone si esordisce dicendo che “Dar primo giorno dopo l’elezzione / l’hanno accerchiata dandoje er tormento, / io ciò ‘n idea de tutta a situazzione, / s’è messa contro quelli der cemento”. La poesia dedicata alla sindaca si conclude così:”Fate attenzione quindi “brava” gente / er Sinnaco de roma nun se tocca / er popolo ha votato e nun se pente. / In verità ve dico: puliteve la bocca”. Il M5s sembra stringersi attorno a Virginia Raggi: sarà probabilmente sulla sua esperienza romana che verrà giudicata, una volta per tutte, la capacità di governare dei grillini.
Virginia Raggi ospite da Enrico Mentana a Bersaglio Mobile su La 7: un appuntamento imperdibile per quanti hanno deciso di vederci chiaro in una situazione che sta mettendo a dura prova la solidità della sindaca di Roma, indagata per falso e abuso d’ufficio in atto pubblico. Il direttore del TgLa7, in risposta agli argomenti della pentastellata, che ha evidenziato come la sua vicenda sia stata trattata in maniera esagerata da parte della grande stampa, ha ricordato alla Raggi che questo è un po’ il prezzo da pagare per il fatto che il M5s ha “praticato la religione dell’onestà, per questo è tutto amplificato nei vostri confronti”. Rispetto alla questione più scottante, quella della polizza a vita intestatale da Salvatore Romeo, la Raggi ha spiegato:”Sono rimasta sgomenta, non avevo idea. In queste ore ho capito che vengono usate come strumento d’investimento. La verità è che il beneficiario non deve sottoscrivere nulla. Adesso ho capito che è uno strumento finanziario e ci sono dei rendimenti ogni anno. Lo strumento è legale, ma la cosa più spiacevole è non essere stata informata”.
Virginia Raggi in piena bufera politica per le indagini a suo carico e dopo le clamorose polizze a vita intestate a lei dal suo uomo di fiducia in Campidoglio, Salvatore Romeo, ieri è andata ospite a Bersaglio Mobile di Enrico Mentana su La7. Un lungo confronto che ha visto il sindaco di Roma da un lato provata dalle tante ore sotto interrogatorio dalla procura di Roma sul caso Marra e dall’altra comunque in grado di respingere le varie accuse e provare ad andare avanti. Le difficoltà sono tante, anche perché l’impressione è quanto contenuto nelle “chat” con Marra, Frongia e Romeo non sia ancora del tutto uscito. Quanto basta comunque per far pensare alla sindaca di ritirarsi dalla vita politica con dimissioni clamorose: «Credo che le difficoltà che abbiamo affrontato in questi mesi avrebbero sfiancato un toro. Non posso dire di non averci pensato (alle dimissioni, ndr). Ma i romani hanno votato e il progetto che i romani hanno scelto merita rispetto».
Davanti al direttore di La7 il sindaco ha poi espresso numerosi commenti sull’intera vicenda giudiziaria ancora agli inizi: «Delle persone che non hanno legami politici, parenti, padrini, entrano in un rapporto umano con delle persone che conosci da molto tempo. Questo è il motivo per cui mi fidai di Romeo. E’ stata la proprietà transitiva. Per avermi presentato Marra Romeo era molto mortificato, perché nemmeno lui si aspettava una cosa del genere». Virginia Raggi respinge anche tutte le accuse arrivate in questi mesi su presunti legami con Cesare Previti: «Siamo a un tiro alla cordicella su Previti, credevo di aver spiegato tutto. Le darò una risposta che ho imparato a dare in queste ore: per quanto ne so, lo escludo”. Se c’è stato un legame tra Previti, Marra e Romeo, “tendo ad escluderlo. Ma quello che fanno le persone nella loro vita personale non siamo tenuti a saperlo».
Le polizze a vita intestate a Virginia Raggi sono diventate in un solo giorno il caso politico per eccellenza: nessuna rilevanza penale o giudiziaria (finora almeno) ma polemiche a non finire che rafforzano le tesi delle opposizioni in Campidoglio per cui il “raggio magico” Frongia, Marra e Romeo influirebbero e non poco nelle scelte politiche della sindaca di Roma. «Io voglio credere alla buonafede, credo abbia commesso una grande leggerezza», ha detto il primo cittadino M5s ieri davanti ad Enrico Mentana. Poche ore prima su Facebook, la stessa Raggi aveva anche spiegato nel dettagli quanto ripetuto davanti ai magistrati che 24 prima l’avevano interrogatorio in Procura. «Per quanto riguarda le polizze assicurative ho spiegato ai magistrati che non ne sapevo nulla, nè potevo saperlo visto che si tratta di polizze da investimento che non presuppongono la firma del beneficiario e soprattutto secondo la stessa procura “non costituirebbero fatto penalmente rilevante in quanto non emergerebbe un’utilità corruttiva.”Non ho ricevuto un solo euro e sto valutando con i miei Avvocati di querelare chiunque in queste ore – anche sui giornali – inventi o ipotizzi che io possa aver ricevuto un vantaggio da questa operazione, a me totalmente ignota sino a ieri pomeriggio».
Salvatore Romeo si è scusato, con il sindaco che gli ha anche chiesto di cambiare ufficialmente il beneficiario della doppia polizza a vita intestata al momento a Virginia Raggi. Come ha riportato ancora il Fatto Quotidiano ieri pomeriggio, sarebbero infatti due, e non una, le polizze che Romeo nel gennaio 2016 ha intestato a Virginia Raggi, dal valore totale di 39mila euro. Il fatto ancora più strano rileva come “una relazione con la Raggi” il motivo scritto nella causale; quando però durante l’interrogatorio di ieri, i pm hanno chiesto conto di quella notazione all’attuale sindaco della Capitale, «lei ha risposto ridendo e negando qualunque rapporto sentimentale con il funzionario del Campidoglio diventato, dopo la vittoria grillina alle amministrative del 2016, il capo della sua segreteria», scrive il Fatto in esclusiva. Addirittura agli atti della Procura pare che Romeo abbia stipulato bene 7 polizze, di cui due al sindaco M5s che si ritrova in mezzo al caos politico, istituzionale e probabilmente anche personale, quest’ultimo aspetto ovviamente per il momento completamente estraneo da vicende dai risvolti penali.