Negli ultimi sondaggi elettorali prodotti da Demos Demetra si scopre come un governo come quello di Paolo Gentiloni, dopo le difficoltà iniziali e ancora attuali per la fatica nell’accordo sulla legge elettorale e con una spada di Damocle sulla testa come le manovra economica sono esame della Commissione Europea, rischia di risalire “meglio” di tante altre forze politiche. Il Pd al Governo con Gentiloni viene visto dai sondaggi in miglior fiducia rispetto all altre forze politiche: stando agli elettori intervistati, cui è stato chiesto di dare un voto da 1 a 10 ad alcune forze politiche, si scopre come il Governo viene dato da 6 a 10 (quindi più che sufficiente) dal 47%, mentre il 53% lo boccerebbe. Per il Movimento Stelle, 73% lo boccia nella sua azione di opposizione, solo il 27% lo promuoverebbe; Lega Nord ko per il 66%, ok per il 34%, da ultimo Forza Italia bocciata nella sua azione di opposizione al 73%, con il 27% solo in positivo. Una vittoria tra “depressi” ma pur sempre una vittoria che deve far riflettere in vista delle prossime elezioni politiche.
I sondaggi elettorali di questi ultimi giorni portano alla luce una forte spinta degli italiani, almeno quelli intervistati: per gli elettori, il voto anticipato sarebbe ancora la scelta più condivisa, con la forte volontà di andare alle urne dopo una Legislatura “schizofrenica” con ben tre diversi governi in carica. Secondo i sondaggi politici di Ipsos, la scelta degli italiani è piuttosto netta e si accompagna alla forte spinta che trasversalmente, Matteo Renzi, Beppe Grillo e Matteo Salvini porta avanti da giorno dopo il risultato del referendum costituzionale. “Elezioni anticipate”, è la scelta per il 57% degli italiani che la indicano come opzione “il prima possibile attuabile”; al 30% restano invece gli elettori che preferiscono far andare avanti la legislatura fino alla scadenza naturale tra un anno. Contando un 13% che non sa/non indica, il risultato di questi sondaggi spinge i partiti a trovare una scorso sulla legge elettorale a breve per poter andare alle urne, come infatti dicono i principali leader politici (escluso Berlusconi). L’iter in Parlamento però seguirà questa tendenza?
Nei sondaggi politici e nelle intenzioni di voto si scorge un nuovo sorpasso, avvenuto spesso e in maniera avvicendata negli ultimi mesi: il Pd viene passato dal Movimento 5 Stelle, seppur di una leggera percentuale. Il tutto mentre entrambe le maggiori compagini politiche italiane vivono momenti simili di grosse tensioni interne: paga l’essere alla maggioranza, come spesso accade, con il Pd che cala fino al 29% (184 seggi ipotetici alla Camera), mentre il m5s è salito al 30,5%, con 194 seggi ipotetici guadagnati. I sondaggi prodotti da Tecnè per Porta a Porta mostrano come la querelle di Virginia Raggi, con la forte bufera attorno e internamente al Movimento Cinque Stelle che per non ora non vede ripercussioni in emiri di fiducia e preferenze elettorale. Ecco dunque i risultati delle intenzioni di voto prodotte dai sondaggi di Tecnè: Forza Italia resta al 13%, Lega Nord pari merito, mentre cresce leggermente Fratelli d’Italia al 5%, con un centrodestra che complessivamente raccoglierebbe ad oggi il 29%, dimostrando la forza tripolare di questo attuale scacchiere politico. Sinistra Italiana resta al 3%, Area Popolare al 3% e gli altri partiti che non superano il 3,5% sulle preferenze generali degli elettori.
I sondaggi politici ed elettorali che riempiono questo periodo di attesa per l’indizione e la maggiore chiarezza sulle prossime elezioni politiche, con le discussioni che a livello politico comprendono oltre ai casi “interni” di Virginia Raggi e del Congresso Pd, lo studio alla nuova elettorale, lo spazio per la fiducia nei leader a volte viene messa un po’ da parte. Dopo mesi in cui i sondaggi sulla fiducia nei leader politici vedevano Matteo Renzi in testa – escluso Mattarella, stabile sempre attorno al 50% – anche se con cifre mai sopra il 40%, nel mese di gennaio i nuovi sondaggi politici di Istituto Ixè mostrano come il “nuovo” che avanza si chiama Paolo Gentiloni. IN maniera forse inaspettata, il primo ministro subentrato proprio a Renzi con una fiducia già bassissima per l’ennesimo ruolo di premier non “scelto” dal popolo, si sta conquistando la fiducia giorno dopo giorno. Secondo i sondaggi pubblicati nella giornata di ieri, Gentiloni supera Renzi al 33% di fiducia, mentre il segretario Pd resta allo stazionario 30%. Dietro tutti gli altri, anche piuttosto distanti, il che riflette come sarà difficile anche decifrare i leader da scegliere per le prossime Elezioni politiche. Matteo Salvini al 24%, Giorgia Meloni al 23%, addirittura sotto il 20% sia Grillo che Luigi Di Mano, al 18% e 17%. Male anche Silvio Berlusconi, con un 16% resta il leader tra i più influenti con meno preferenza degli elettori, ad oggi.