Matteo Renzi si dimette da segretario Pd dopo il Governo lasciato lo scorso 5 dicembre? i rumors si fanno sempre più forti e l’occasione sarebbe la Direzione Pd di lunedì, convocata dallo stesso segretario per provare a rendere finalmente conto tutti gli iscritti della situazione attuale su leadership, congresso, elezioni, legge elettorale e problemi del Paese. Le ire della minoranza, che spingono sempre di più per la scadenza naturale del governo Gentiloni, facendo partire la macchina del Congresso a giugno (con voto del nuovo segretario entro l’anno), avrebbero fatto perdere la pazienza a Renzi che potrebbe di nuovo sorprendere tutti spiazzando i suoi nemici interni. Come riporta la notista politica del Corriere, Monica Guerzoni, «strattonato da ogni parte, l’ inquilino del Nazareno si starebbe convincendo che le elezioni scivoleranno all’ anno prossimo e che bisogna attrezzarsi per la battaglia interna. La nuova mossa che l’ ex premier sta valutando è anticipare il congresso, facendolo partire prima delle amministrative». Renzi vorrebbe il voto subito, ma ormai con lui son rimasti solo i fedelissimi e il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini. Per questo motivo a questo punto potrebbe valere la pena velocizzare i tempi del Congresso, mettendo fretta ad una minoranza dem che nella confusione del loro possibile “leader” potrebbero subire l’ennesimo colpo di mano del segretario sempre più contestato.



Matteo Renzi si dimette da segretario del Pd? “Assolutamente no”, è la secca risposta di Graziano Delrio durante un incontro ad Ancona pochi minuti fa. «Abbiamo un segretario che è Matteo Renzi, che ha convocato una riunione lunedì per poter discutere.  Tutto il resto non credo sia all’ordine del giorno». Così il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, rispondendo ad Ancona ad una domanda dei giornalisti sulla possibilità che Renzi si dimetta dal ruolo di segretario del Pd. Secondo Delrio infatti i rumors su Renzi dimissionario anche dal Partito Democratico sono da far rimanere tali, visto che la possibilità è del tutto scalata: alla direzione Pd di lunedì prossimo si avranno tutte le carte in tavola della lunghissima sfida interna tra correnti del maggior partito del Paese. Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio non crede che il tema principale sia la data del voto per le politiche. “Credo – ha detto – che il tema di cui noi stiamo parlando oggi è fornire al Paese una legge elettorale adeguata per garantire la governabilità dopo la sentenza della corte. Intanto noi continuiamo a lavorare con il massimo dell’impegno”. Non manca una frecciata a Massimo D’Alema (“il Pd è seduto su una polveriera”) e ai continui attacchi alla maggioranza del Partito: «Il Partito Democratico sta su una polveriera se c’è gente che mette fuochi sotto la sedia del Pd, Per stare tranquilli – ha aggiunto – bisogna che tutti abbiano la coscienza di lavorare alla costruzione dell’unità, non alla divisione. Quindi la domanda da farsi è chi è che sta mettendo le polveri». (Niccolò Magnani)

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