-Si preannuncia un testa a testa tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen alle Elezioni Francia 2017 che vivranno il loro primo turno il prossimo 23 aprile. Un sondaggio pubblicato oggi da BFM Tv, realizzato dall’istituto BVA-Salesforce, pone il candidato di En Marche! e quella del Front National esattamente alla pari con il 26% dei voti. Il dato importante è quello che vede avanzare di 3 punti percentuali l’ex Ministro dell’Economia del governo Valls, che nell’ultima rilevazione del 4 marzo era accreditato del 23%. Nonostante l’inchiesta Penelopegate non è ancora fuori dai giochi Francois Fillon, candidato de Les Republicains, che secondo il sondaggio può vantare il 20% dei voti. In caduta libera Benoit Hamon, in calo del 2% e attestato al 13,5%, incapace fin qui di risollevare le sorti del Partito Socialista. Se queste stime dovessero rivelarsi corrette, e al ballottaggio andassero Hamon e Marine Le Pen, secondo il sondaggio in questione a vincere sarebbe il leader di En Marche! con il 61% dei voti contro il 38% della candidata nazionalista.



Francois Fillon, candidato de Les Republicains alle Elezioni Francia 2017, è atteso da 6 giorni di fuoco. Sapremo infatti soltanto il 17 marzo se il leader dello schieramento conservatore, uscito vincente dalle primarie del centrodestra, riuscirà a sopravvivere al fuoco incrociato di chi vuole un ritiro della sua candidatura dopo lo scoppio del cosiddetto Penelopegate, un’inchiesta giudiziaria che interessa i presunti incarichi fittizi assegnati alla moglie e ai figli da Fillon. Entro quella data, infatti, le firme delle candidature dovranno essere assegnate al Consiglio Costituzionale: ciò vuol dire che chi vuole mettere in campo il cosiddetto “piano B” per sostituire Fillon deve affrettarsi. Attenzione però, perché il 15 marzo Fillon dovrà presentarsi davanti ai giudici di istruzione per essere messo “sotto esame”. La decisione dei giudici, nel migliore dei casi, potrebbe essere quella di archiviare la sua posizione, ma in presenza di “indizi gravi e concordanti” la messa sotto esame diventerebbe ufficiale, a soli 2 giorni dalla presentazione delle candidature. A quel punto cosa avverrà tra i Les Republicains? Fillon si farà da parte o continuerà il suo cammino? E soprattutto, il piano B sarebbe realizzabile a meno di 48 ore dal via ufficiale alla gara per l’Eliseo?



Dopo una settimana di importanti congressi e vertici in Europa tra i vari leader Ue, il tema delle Elezioni in Francia (come quello in Olanda e Germania del resto) ha tenuto banco a Bruxelles. Dopo l’uscita della Gran Bretagna post-referendum, ora il nuovo grande spettro che attanaglia l’Europa è una possibile vittoria e salita all’Eliseo di Marine Le Pen. Insomma, una Frexit all’orizzonte tiene in forte tensione le varie cancellerie europee, Italia non esclusa. «Non voglio considerare scenari di questo genere. Credo che ci sia una posizione anti europea molto forte nell’elettorato francese – ha sottolineato – ma c’è anche una posizione di fiducia verso l’Europa che per i sondaggi è largamente maggioritaria. Mi auguro che quella posizione trovi il modo di esprimersi nelle urne. L’Italia comunque rispetterebbe il voto», spiega così Paolo Gentiloni dopo il vertice al Consiglio Europeo. Il presidente del Consiglio è comunque preoccupato per il destino immediato dell’Europa, con il pericolo populismo ed estremismo dietro l’angolo, oltre alla grave emergenza migrazione; «esco dalla riunione del Consiglio europeo con un relativo ottimismo. Seppur consapevole delle difficoltà dell’Unione europea, mi sembra ci sia la consapevolezza comune del fatto che l’incontro di Roma, per l’anniversario dei Trattati, possa essere una opportunità, un’occasione di rilanci» ha chiuso in conferenza stampa il premier italiano. I sondaggi vedono la Le Pen rimanere stabile e salire nel frattempo (e non poco) il centrista Emmanuel Macron: che la “profezia” di Gentiloni abbia realmente una base solida?



Per le elezioni in Francia, la situazione dei Repubblicani è quella più complessa di tutte: un candidato vincente alle Primarie, travolto dalle inchieste, ma non in grosso calo di consensi (sempre che i sondaggi di questi giorni riportino una situazione vicina alla realtà). Un partito che non lo sostiene e non lo ha praticamente mai sostenuto e un fortissimo rischio a destra (Le Pen) e al centro (Macron) di perdere voti anche rapidamente. Insomma, per Francois Fillon la campagna verso le elezioni di aprile procede non senza difficoltà: oggi però il suo “nemico” interno, Alain Juppè, nei giorni scorsi vicino a prendere il suo posto in extremis, oggi ha voluto spezzare molto più di una lancia verso il candidato ufficiale dei Republicains. «Questa mattina mando il mio sostegno a François Fillon. Anche se solo come passeggero, non lascerò lo nave durante la tempesta. Non ci sono piani-B, si va avanti con Fillon che ha tutto il sostegno del partito». Che ci sia molta convenienza in queste parole è certo – mei giorni scorsi, Juppé aveva usato parole dure contro il candidato, accusandolo di aver fatto perdere ai Republicains la loro forza nei sondaggi e di essere ostinato – ma di sicuro ormai si dovrebbe arrivare alle urne con Fillon come candidato, sempre che dalle procure non arrivino novità importanti e clamorose (e non è da escludere).