Non c’è storia nel Pd, anche nel prossimo congresso secondo gli ultimi sondaggi elettorali il segretario eletto dovrebbe essere ancora Matteo Renzi: la maggioranza degli elettori, nonostante la sconfitta del referendum, le dimissioni prima dal Governo e poi dallo stesso Partito Democratico, e nonostante anche le inchieste Consip sul padre Tiziano e sullo storico braccio destro Luca Lotti, voterebbe ancora per lui. Oggi ha chiuso la tre giorni del Lingotto 2017 dove ha lanciato la sua candidatura alle prossime primarie e congresso dem, il 30 aprile, chiudendo un ticket elettorale con Maurizio Martina e tentando così di allargare ad una platea più di sinistra, anche per recuperare nei sondaggi nell’area più delusa dal renzismo, i più “nostalgici” di sinistra. Secondo i sondaggi pubblicati da Istituto Tecnè, Matteo Renzi verrebbe votato ai gazebo del Pd ancora dal 63% degli elettori, mentre per i colleghi e sfidanti la partita si fa assai più dura: Michele Emiliano, Governatore della Puglia e vicino alla scissione settimane fa, raccoglie il solo 21% delle preferenze, ancora peggio Andrea Orlando al 15%. Insomma, stata libera verso la rielezione, nonostante la scissione di parte del Pd proprio per contrasti col segretario uscente?



Gli ultimi sondaggi elettorali indagano anche sulla tenuta del governo Gentiloni secondo gli italiani. Nell’ultima rilevazione effettuata dall’Istituto Ixè per il programma di Rai 3 Agorà lo scorso 8 marzo è stato chiesto al campione di elettori se la vicenda Consip potrebbe far cadere l’Esecutivo. Per la maggioranza degli italiani la risposta è stata no: il 64% ritiene infatti che la vicenda non dovrebbe provocare conseguenze negative per il governo. Di opinione opposta il 21% degli elettori che ha risposo sì alla domanda, mentre il 15% non sa come valutare un possibile legame tra caso Consip e tenuta del governo Gentiloni. La Consip, Concessionaria Servizi Informativi Pubblici, è la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana e il suo azionista unico è il ministero dell’Economia e delle Finanza. La Procura di Roma ha avviato un’inchiesta sull’appalto FM4 che risale al 2014 e che ha portato all’arresto con l’accusa di corruzione dell’imprenditore Alfredo Romeo. Tra i principali indagati ci sono anche il padre dell’ex premier Tiziano Renzi, il ministro dello Sport Luca Lotti, l’ex dirigente Consip Marco Gasparri, l’imprenditore toscano Carlo Russo, l’ex braccio destro di Fini, Italo Bocchino, e il generale Tullio Del Sette.



Sono preoccupati gli elettori del Pd, secondo gli ultimi sondaggi elettorali, rispetto a quanto è accaduto nelle ultime settimane. E’ quanto emerge infatti dai dati dell’ultima rilevazione effettuata da Demopolis – Istituto di Ricerche, per il programma Otto e Mezzo di La7, dal 5 al 7 marzo scorso. Al campione di elettori del Pd questi sondaggi hanno chiesto di esprimere il proprio stato d’animo attuale. E la maggioranza, il 52%, si è detto ‘preoccupato’ contro il 40% che si è dichiarato ‘fiducioso. C’è anche chi si è definito ‘disorientato’, il 37%, e ‘deluso’, il 25%. Infine, il restante 9%, non si è espresso a riguardo. Questi sondaggi elettorali hanno poi chiesto al campione di elettori, che cosa potrebbe pesare oggi sul consenso al Partito Democratico. Per il 65% la sconfitta di Matteo Renzi al referendum costituzionale dello scorso dicembre mentre per il 43% l’inchiesta Consip in corso. Secondo invece il 19% la scissione interna al Partito Democratico, scissione che ha portato alla nascita del Movimento dei Democratici e Progressisti. Infine l’11% non ha indicato alcun elemento.

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