“Non sono responsabile dei post non firmati”: Beppe Grillo ha scatenato ancora più polemiche sul suo Blog dopo la replica alle accuse ricevute dal Pd in merito alla querelle sulle responsabilità dirette del Blog M5s divenuto il fulcro della bufera sul Movimento. Una controreplica arriva dal Pd, tramite lo stesso tesoriere Bonifazi che aveva aperto la polemica pubblicando il memoriale difensivo di Grillo e avvocati ieri sera; «Scusa Beppe questo non è firmato in modo chiaro. Sei tu o no?”. Lo scrive Cosi Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd, replicando su FB all’ultimo post di Beppe Grillo. «Vigliacco e bugiardo. Vigliacco perché non hai il coraggio di assumerti la responsabilità di quello che scrivi e pensi. Bugiardo perché non dici la verità quando affermi che il PD ha perso la causa. Per chi fosse interessato alla vicenda, la verità è che il processo deve ancora svolgersi e di sicuro il giudice deciderà nella libertà del suo convincimento e non per i suggerimenti di Beppe #bugiardo…. E poi perché su Facebook e Twitter hai il bollino dell’autenticità? Perché dici le bugie, caro vecchio Beppe?».
Il caso Beppe Grillo e Blog (non) di Beppe Grillo provano ad uscire dalla farsa e replicano con tempismo ovviamente sul sito di proprietà della Casaleggio Associati: «Il Blog beppegrillo.it è una comunità online di lettori, scrittori e attivisti a cui io ho dato vita e che ospita sia i miei interventi sia quelli di altre persone che gratuitamente offrono contributi per il Blog. Il pezzo oggetto della querela del Pd era un post non firmato, perciò non direttamente riconducibile al sottoscritto. I post di cui io sono direttamente responsabile sono quelli, come questo, che riportano la mia firma in calce». Conclude attaccando il fondatore M5s, sempre dalle pagine del Blog sotto accusa: «Nessuno scandalo, nessuna novità. Se non il rosicamento del Pd per aver per il momento perso la causa, cosa che Bonifazi ha scordato di dire. Nessuna diffamazione. Nessun insulto. Semplice informazione libera in rete». La vicenda è chiusa? Tutt’affatto, visto che resta allora da capire chi è direttamente responsabile dei post di questo Blog (che porta nel nome di dominio comunque Beppe Grillo). In qualsiasi sito o quotidiano online i post non firmati vanno ricondotti come responsabile civile e penale al direttore o respirabile di quel dominio: se non Grillo, allora chi è il diretto responsabile? Se escono accuse e gravi ipotesi avanzate su quelle pagine (cosa che avviene in maniera legale visto che c’è la libertà di parola) chi è direttamente responsabile? La Casaleggio Associati? Il Movimento 5 Stelle? Bene, ma chi è il garante di entrambi per statuto? (Sì ci potete arrivare, finisce per …illo).
Sarebbe una splendida commedia, o una farsa eppure è tutto vero e siamo nella realtà della politica italiana: il (non) Blog di Beppe Grillo torna ad essere al centro delle cronache politiche questa volta non per post che fanno tremare i politici avversari, o per campagne fondi per rilanciare il Movimento 5 Stelle e neanche per il codice di regolamento ed etico interno al M5s. Nulla di tutto questo, semplicemente il blog di Beppe Grillo non è di Beppe Grillo. Ok, non stiamo impazzendo, seguiteci e capirete: parte tutto con una denuncia e una querela che il Partito Democratico svolge contro il blog del fondatore a Cinque Stelle per aver scritto un post velenoso accusando lo stesso Pd sul caso che vedeva coinvolta l’allora ministra dello Sviluppo Economico Federica Guidi (poi dimessa proprio per il caso Tempa Rossa). Ecco, arriva la denuncia contro il post che dava al Pd dei “collusi, tutti complici e con le mani sporche di denaro e petrolio” e la risposta del comico e leader politico qual’è? “Beh, ma io non sono responsabile del sito”. Sì avete capito bene, la questione è tutta qui: lo scrive in un lungo post il tesoriere Pd Francesco Bonifazi: «Un noto comico, che ha costruito la propria fama sopratutto con il suo Blog, i suoi profili Facebook e Twitter, un bel giorno decide di dire a 400.000 iscritti e diversi milioni di elettori del PD: “Tutti collusi. Tutti complici. Con le mani sporche di petrolio e denaro”. Trattandosi di un comico ho cercato di leggere tra le pieghe del messaggio la battuta ma – ahimè – ho trovato solo offese. Quindi ho cercato di tutelare la nostra immagine, non tanto per me quanto per la comunità che rappresento, attraverso un’azione legale. Dicono che loro sono per la legalità? Bene, lo dimostrino: si lascino processare». Bene, poi arriva la svolta tanto comica quanto realistica (altro che farsa insomma): «leggendo la memoria difensiva con cui il comico rispondeva alla denuncia e scopro che Grillo è davvero “un comico”».
Bonifazi poi riporta la risposta, con tanto di documentazione fotografica, degli avvocati di Grillo che affermano come Beppe non sia regolabile per il suo (o non suo, a questo punto) Blog a Cinque Stelle. «Il comico – scrive ancora Bonifazi riportando la memoria di Grillo – `non e´ responsabile, né gestore, né moderatore, né direttore, né provider, né titolare del dominio, del Blog, né degli account Twitter, né dei Tweet e non ha alcun potere di direzione né di controllo sul Blog, né sugli account Twitter, né sui tweet e tanto meno su ciò che ivi viene postato». La ciurma dem retwitta in gran quantità in queste ore le parole e la risposta di Bonifazi per sottolineare come un leader che accusa e attacca sul blog ogni giorno mezza politica e che ha costruito la fortuna del proprio Movimento proprio utilizzando il Blog come depositario unico del volere degli iscritti al M5s sulla rete, forse non sia propriamente “serio” per essere carini. All’accusato il diritto di risposta, basta che non se la risolva anche questa volta con un “beh, ma io non sono responsabile”… (Niccolò Magnani)