La storia si tinge di un’altra pagina oscura, anche se per fortuna stavolta non si tratta della cronaca di una tragedia. Una lettera esplosiva è stata recapitata alla sede della Fmi di Parigi e ha ferito alle mani e al volto un assistente. Hollande sottolinea come questo sia un vero e proprio atto terroristico e sono stati evacuati diversi uffici nelle vicinanze dell’Arco di Trionfo quando è scattato l’allarme. L’atto è stato condannato da parte di Cristine Lagarde che è la numero uno della Fmi. L’assistente alla direzione è stato portato all’ospedale, per fortuna però non sono gravi le sue condizioni. Inoltre sono arrivate le prime informazioni su cosa contenesse ci dicono che all’interno della busta c’era un petardo artigianale e non professionale. Il Prefetto di Parigi Michel Cadot ha sottolineato che si trattava di ”un dispositivo pirotecnico”. Staremo a vedere se arriveranno ulteriori novità e se ci sarà da chiarire ancora la situazione.
Si infiamma la campagna verso le Elezioni in Francia 2017: pochi minuti fa una persona è rimasta ferita nella sede del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) a Parigi dopo aver aperto una busta esplosiva. Non lontano dall’Arco di Trionfo, l’evento non ha per fortuna avuto esiti peggiori ma conferma lo stato di non completa tranquillità nello stato francese a meno di un mese e mezzo dalle elezioni decisive anche per gli equilibri interni all’Europa. Sul fronte politico è invece una polveriera il partito socialista, dopo l’ultimo strappo arrivato da Manuel Valls nelle ultime ore. Il candidato vincente alle Primarie Hamon sbotta, dopo il terzo candidato che ha battuto nella sfida di coalizione che abbandona il campo per schierasi con Macron. «Oggi senza dubbio gli elettori socialisti di sentono traditi», con attacchi anche al Partito Socialista, e indirettamente anche a Hollande, per non ricevere il giusto appoggio consolidato nella già difficile sfida elettorale che vede il Ps al quarto posto addirittura. Hollande non lo dice ma la scelta di Macron sembra ormai quasi scontata, forse anche al primo turno, e si attende investitura ufficiale che vorrebbe dire sconfessare totalmente Hamon e l’intero esercizio delle primarie nel Ps.
Il voto praticamente tra un mese delle Elezioni Francia costringe a provare qualche scenario in più per poter dare agli elettori transalpini i criteri e gli strumenti da guadagnare per un campagna elettorale più consapevole: di certo non tanto per questo nobile obiettivo ma per un tentativo di gettare luci o ombre su candidati in lizza verso l’Eliseo si stanno intensificando analisi e numeri sui possibili vincitori il prossimo 23 aprile a Parigi. Con l’esito chiaro di avere maggiori possibilità di giudicare il voto francese, non solo da un punto di vista di “candidato più simpatico” o “maggiormente convincente”. Ecco, bello chiaro è il messaggio (o minaccia?) lanciato dagli analisti di Citigroup sul rischio che corrono le varie banche francese qualora alle Elezioni trionfasse Marine Le Pen. «Una vittoria di Le Pen alle elezioni francesi azzererebbe un quarto del valore di mercato delle banche del paese». Togliere l’Euro immediatamente (oppure immettere un Franco con parità di valore), revocare l’indipendenza della banca centrale e chiedere l’uscita dall’Europa così come concepita ora; il programma economico della Le Pen, anche solo fermandosi a questi macrocapitoli, rappresenta un rischio grosso per i mercati, come hanno sottolineato gli analisti di Citigroup. «Una sua vittoria potrebbe dunque scatenare un sell off sui bond governativi francesi, con una conseguente svalutazione dei titoli che le banche hanno in portafoglio; in più, si avrebbe anche un aumento dei costi di finanziamento sul debito. Altra fonte di preoccupazione è il rischio che le banche assistano a un calo dei loro fatturati nel business legato ai mercati dei capitali e a un rallentamento nella crescita della divisione di gestione degli asset», riporta la nota degli analisti.
Il candidato e favorito alla conquista delle Elezioni Francia 2017, Emmanuel Macron, ha voluto replicare alle accuse subite dopo l’indagine a suo carico per presunto favoreggiamento quando era ancora ministro dell’Economia del Governo Hollande. Secondo quanto scrive Le Monde, l’organismo di promozione delle imprese francesi all’estero, Business France, è sospettato di avere assegnato al colosso della comunicazione Havas l’organizzazione della serata ‘French Tech Night’ al Consumer Electronics Show senza gara d’appalto. La replica non si è fatta attendere e arriva dal comunicato stampa del movimento lanciato da Macron per questa campagna elettorale, En Marche!: «In nessun caso questa indagine riguarda Emmanuel Macron, ministro dell’Economia, né alcun membro del suo gabinetto. En Marche! non esiterà a intraprendere azioni legali contro chiunque insinui che Emmanuel Macron possa avere avuto alcuna responsabilità personale nelle decisioni approvate». La linea dell’innocenza su tutto il fronte prosegue, dicendo che qualora comunque le indagini arrivassero a conclusioni su qualche irregolarità, comunque si andrà in tribunale a dimostrare come Emmanuel Macron, il suo ufficio o il ministero non c’entrano assolutamente nulla, filtra dal suo portavoce della campagna elettorale.