Il Governo del Movimento 5 Stelle: anche solo 8 anni fa sembrava una farsa o una boutade dello stesso Beppe Grillo, eppure nelle elezioni 2018 una forte possibilità che questo accada si fa strada. Quest’oggi, dopo mesi di ricostruzioni, rumors e dati raccolti vicini alla Casaleggio Associati e al tanto vituperato in questi giorni Blog di Beppe Grillo, La Stampa e Repubblica pubblicano la lista dei possibili ministri del governo a Cinque Stelle. Un governo politico, prima di tutto, con forse solo un tecnico ma destinato al ruolo cruciale dell’Economia; andiamo con ordine però, partendo dal vertice della piramide grillina. Se le urne dovessero dire M5s, Luigi Di Maio sarà il nuovo premier vincendo la sfida interna con Alessandro Di Battista per il ruolo di “membro” interno al Palazzo del leader M5s Beppe Grillo. Forse il vero segreto di Pulcinella, la scelta di Di Maio viene “confermata” anche dagli ultimi attacchi fatti dallo stesso vicepresidente della Camera, scelto come una sorta di portavoce semi ufficiale dell’intero Movimento, scontando così quasi subito la “penitenza” per il caos Virginia Raggi non gestito al meglio dall’avvocato grillino. E Dibba? Per l’attuale leader di spicco del Movimento, il ruolo potrebbe essere diviso in due: rimarrebbe l’uomo e il volto giovane dell’intero apparato a Cinque Stelle, il leader in grado di aizzare le folle (cosa a cui Di Maio riesce pochissimo) e potrebbe dunque prendere un ruolo meno primario nel Governo M5s. Se così non fosse, allora o vice premier oppure il ministero degli Interni farebbe al caso suo. E Grillo infine, per Beppe rimarrebbe il ruolo di ispiratore e costruttore di alleanze tra le varie anime del Governo e de Movimento; insomma quel Garante che già ora compie in seno alla sua creatura, in una ipotetica “ditta” con Davide Casaleggio per poter indirizzare e costruire le ipotesi più complesse del programma di governo tutt’altro che facile da farsi e realizzarsi. 



Ma non si solo Di Maio o Di Battista vive il Movimento 5 Stelle: gli altri papabili ministri del prossimo governo M5s, come riportati ai rumors dei colleghi sui quotidiani nazionali, sono interessanti. Si va da Manlio Di Stefano agli Esteri, di fatto continuando il ruolo che già compie in questo momento nel Movimento (Filopalestinese e vicino alla Russia) alla Giustizia, coperta da Alfonso Bonafede, non un magistrato bensì un avvocato. È di fatto l’esperto ufficioso di questioni legali in casa pentastellata ed è considerato molto vicino a Di Maio. Toscano, nel 2009 aveva sfidato Renzi per la candidatura a sindaco di Firenze. Ministro del Lavoro si candida Leonardo Becchetti, economista romano e impegnato nella difficile prova della lotta contro la povertà e soprattutto del reddito di cittadinanza per tutti. Alle riforme ovviamente non poteva che non finire tra i nominati l’ideatore del Toninellum, ovvero la legge elettorale M5s proposta da Danilo Toninelli, veneto e sapiente interlocutore grillino all’interno delle varie anime del part.., pardon, del Movimento. Con Giulia Grillo alla Salute e Paola Taverna (molto attive in quel settore) come sottosegretario si terrebbero buone le anime ortodosse del Movimento; da ultimo, il dicastero del Mef vedrebbero come successore di Padoan non un politico ma anche qui un tecnico, che potrebbe essere a sorpresa Luigi Zingales. «il programma prevede misure forti come il reddito di cittadinanza e il referendum sull’euro, con il grosso delle prime fila dei parlamentari che tifa per l’ uscita se non ci saranno concessioni dalla Germania e dall’Ue. Tra i nomi degli economisti c’è per le sue critiche alle politiche Ue Luigi Zingales, che già un anno fa smentì di lavorare al programma dei 5 Stelle. Per vicinanza di tesi, gli altri nomi sondati sono Nino Galloni, Antonio Maria Rinaldi e il solito economista enti-euro Alberto Bagnai», riporta la ricostruzione de La Stampa alle grandi manovre in casa Grillo-Casaleggio. Lavori in corso, gli scenari fervono…. (Niccolò Magnani)

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