La percentuale di italiani indecisi o astenuti, in base ai risultati degli ultimi sondaggi elettorali, continua ad essere alta. Secondo l’ultima rilevazione effettuata lo scorso 15 marzo da Index Research per il programma di La7 Piazza Pulita il 54% degli elettori intervistati ha dichiarato o di essere indeciso sul voto da attribuire in caso di elezioni politiche oppure di aver già deciso di non andare alle urne. Scorporando il dato emerge che gli elettori indecisi sono il 17,6% mentre è ben più alta la percentuale di italiani che dichiarano che si asterranno dall’andare a votare: il ‘partito’ del non voto vale infatti il 36,5%. Si tratta, in base ai dati di questi ultimi sondaggi, della percentuale più alta rispetto a quella raccolta dal primo partito politico che risulta essere al momento il Movimento 5 Stelle con il 30,2% delle preferenze. Da registrare anche il dato in base al quale il 2% dei voti degli italiani finirebbe in schede nulle.
Il Movimento 5 Stelle, secondo gli ultimi sondaggi elettorali che indagano sulle intenzioni di voto degli italiani, risulta al primo posto e stacca il Partito Democratico di 5 punti percentuali. Ad indicare questa distanza tra i primi due partiti sono i risultati degli ultimi sondaggi condotti da Index Research per il programma di La7 Piazza Pulita. In base alla rilevazione che è stata condotta lo scorso 15 marzo il Movimento 5 Stelle, se si tenessero oggi le elezioni politiche, raccoglierebbe il 30,2% dei consensi mentre il Pd si fermerebbe al secondo posto con il 25,4%. Questi sondaggi rilevano anche le percentuali di preferenze delle nuove formazioni politiche nate dalla scissione del Partito Democratico: Democratici e Progressisti raccoglie il 4,2% delle preferenze degli elettori mentre Campo progressista arriva all’1,0%. Per quanto riguarda gli altri partiti di sinistra Sinistra Italiana fa registrare il 2,5%. Passando al Centrodestra il primi partito è la Lega Nord con il 12,9% delle intenzioni di voto. Poi Forza Italia con il 12,4%, seguono Fratelli d’Italia al 5,2% e Ncd (ex Nuovo Centrodestra ora Alternativa Popolare) al 2,5%.
Gli elettori del centrosinistra nonostante la scissione subita e la sconfitta al Referendum premiano ancora nei sondaggi politici ed elettorali riferiti al Pd il segretario dimissionario e nuovo candidato al Congresso, Matteo Renzi. Con l’ultimissimo sondaggio prodotto da Istituto Piepoli si mostra come gli elettori del Partito Democratico sono ancora legati in fiducia e progetto all’ex sindaco di Firenze, anche con le recenti debolezze mostrate dagli ultimi mesi di politica nazionale. Agli elettori dem è stato chiesto in vista delle Primarie del 30 aprile prossimo chi sarebbe al momento il candidato ideale per la nuova segreteria dem: Renzi stravince e schiaccia gli avversari, con il 75% delle preferenze, contro un bassissimo 6% di Michele Emiliano e un 19% di Andrea Orlando. All’interno del Pd al momento le possibilità di battere Renzi sono esegue, specie dopo la scissione che ha portato fuori dal Pd anche gli ultimi residui voti della sinistra già tradizionale. Resta però il rebus fuori dal partito: come si evince dai sondaggi qui sotto, il Pd non convince e ha perso molti voti. Riuscirà Renzi a ricompattare il consenso perduto?
Stando agli ultimi sondaggi politici elettorali prodotti da Tecnè, il risultato per il Partito Democratico è una sorta di debacle: come sappiamo, i sondaggi vanno presi con le molle in quanto basta cambiare istituto i ricerca che i risultati variano sensibilmente, anche per il diverso tipo di campione scelto. Eppure va tenuto da conto l’esito di questi sondaggi: per il Pd in un solo mese è avvenuta una caduta nelle intenzioni di voto dal 29% di un mese fa al 23% attuale, un calo netto che deve far pensare sia Renzi che Gentiloni. Chiaro, in mezzo vi è stata una scissione – e infatti il guadagno di Mdp e Campo Progressista è esattamente quel 6% perso dai dem – ma questo non toglie che per il secondo partito nazionale serve una virata decisa per non lasciare il pallino in mane al Movimento 5 Stelle. I grillini infatti perdono ma molto poco, un 1% e sono ancora in testa con il 29% dei consensi; detto di Mdp, la situazione di Sinistra Italiana è ancora più in flessione, con Fratoianni che si ritrova un partito al 2% e smembrato tra Campo progressista e gli scissionisti di Pd e Si. Bene nella destra Forza Italia, l’unica a guadagnare sensibilmente (+1% rispetto ad un mese fa) e in leggera salita anche Fratelli d’Italia al 5,5%. Lega Nord stabile al 13%, appena sotto il 13,5% di Berlusconi, anche se prosegue l’instabilità per il futuro con l’incognita di un cartello unico elettorale o la separazione-frammentata, simile al campo del centrosinistra in questo momento.