Sono d’accordo gli italiani con l’abolizione dei voucher. E’ questo uno dei temi oggetto degli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto Piepoli per Sky TG24 lo scorso 20 marzo. La scorsa settimana il governo ha approvato il decreto legge che prevede appunto l’abolizione dei voucher e il 51% degli italiani si è detto favorevole a questa misura: contrario il 42%, senza opinione il 7%. Sull’abolizione dei voucher si sarebbe dovuto tenere un referendum. La consultazione era prevista per il prossimo 28 maggio dopo che la Corte Costituzionale aveva dichiarato ammissibile il quesito. Poi però lo scorso 17 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge su “disposizioni urgenti per l’abrogazione delle disposizioni sul lavoro accessorio”. Quindi il referendum è saltato e i voucher non saranno più acquistabili. La maggioranza degli italiani ha approvato la decisione ma che cosa accadrà adesso? Per il 60% degli intervistati da questi sondaggi con l’abolizione dei voucher aumenterà il lavoro nero. Solo il 27% ritiene invece che con l’abolizione dei voucher aumenteranno i contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato mentre non ha un’opinione a riguardo il restante 12%. (aggiornamento di Stefania La Malfa)



Si avvicinano le Primarie del Pd e i sondaggi elettorali monitorano anche le intenzioni di voto degli italiani in vista di questa consultazione dalla quale uscirà il nuovo segretario del Partito Democratico. Le Primarie del Pd, dopo le dimissioni di Matteo Renzi, si terranno il prossimo 30 aprile. Oltre all’ex segretario ed ex premier, gli altri candidati alla segreteria del Partito Democratico sono il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Secondo i vari ultimi sondaggi elettorali Matteo Renzi risulta in pole position per la riconferma. Nell’ultima rilevazione condotta dall’Istituto Piepoli per La Stampa, nel periodo dal 13 al 15 marzo scorso, agli elettori di Centrosinistra è stato anche chiesto di indicare la propria fiducia nei confronti dei tre candidati alle Primarie Pd. E anche in questo caso Matteo Renzi è risultato in testa con il 56% delle preferenze: al secondo posto si è piazzato Andrea Orlando con il 42% e al terzo Michele Emiliano con il 27%. (aggiornamento di Stefania La Malfa)



E’ record di italiani indecisi o astenuti secondo gli ultimi sondaggi elettorali che hanno rilevato le intenzioni di voto degli elettori. Nel caso si andasse alle urne oggi oltre la metà degli elettori sarebbe indeciso sul partito al quale dare la propria preferenza oppure non andrebbe a votare. E’ il 56,9% infatti la somma delle due percentuali, quella degli astenuti e quella degli indecisi, in base ai dati dei sondaggi di Emg Acqua, effettuata tra il 17 e 19 marzo scorso per La7. Il dato scorporato è così composto: è indeciso il 17.7% degli italiani ed è astenuto il 39.2%. Il dato su cui riflettere è sicuramente quest’ultimo perché quello dell’astensione rischia di essere il primo ‘partito’ d’Italia e rischia di condizionare il voto delle elezioni politiche. Per quanto riguarda i partiti infatti i primi due, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, secondo i risultati di questi sondaggi elettorali, raccolgono percentuali inferiori di consensi. Il Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, al primo posto, fa registrare infatti il 29.9% delle preferenze e il Partito Democratico il 26.8%. (aggiornamento di Stefania La Malfa)



Ballano le percentuali del divario tra M5s e Pd secondo i sondaggi elettorali dei vari istituti di ricerche. In base all’ultima rilevazione condotta da Scenari Politici – Winpoll per l’Huffington Post, nel periodo dal 15 al 17 marzo scorso, il Movimento 5 Stelle sarebbe in testa con il 26,5% dei consensi, tallonato a poco più di un punto percentuale, dal Partito Democratico al 25,3%. Sondaggi elettorali di altri istituti di ricerche hanno invece segnalato un divario più ampio del Movimento 5 Stelle sul Partito Democratico. Per la rilevazione di Emg Acqua, effettuata tra il 17 e 19 marzo scorso per La7 la differenza tra i primi due partiti è di tre punti percentuali: il M5s arriva al 29.9% e il Pd al 26.8%. Ancora più ampio il divario tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico per un altro istituto di ricerche. Secondo i sondaggi elettorali realizzati da Index Research per il programma di La7 Piazza Pulita lo scorso 15 marzo, il M5s è dato addirittura al 30,2% mentre il Pd si fermerebbe 5 punti percentuali al di sotto, raccogliendo il 25,4% delle preferenze.

Gli ultimi sondaggi elettorali, dopo la scissione interna della sinistra del Partito Democratico, rilevano anche le percentuali delle nuove formazioni politiche che sono nate. In base ai dati degli ultimi sondaggi condotti da Scenari Politici – Winpoll per l’Huffington Post il Movimento dei Democratici e Progressisti raccoglierebbe, nel caso in cui si andasse alle urne oggi, il 4,6% delle intenzioni di voto. La Lista Pisapia invece potrebbe contare sul 3,7% delle preferenze degli italiani. Per quanto riguarda gli altri partiti di sinistra, questi ultimi sondaggi elettorali, indicano le seguenti percentuali di consensi: Sinistra Italiana all’1,1%, Partito di Rifondazione Comunista allo 0,4% e altri partiti di Centrosinistra all’1,1%. Passando al Centrodestra ecco quali sarebbero i consensi che i vari partiti raccoglierebbero: Forza Italia il 13,5%, Lega Nord il 12,0%, Fratelli d’Italia il 5,4%, Alternativa Popolare (ex Nuovo Centrodestra) al 2,8%. Infine un altro 1,8% andrebbe ad altri partiti di Centrodestra e il restante 1,8% ad altri partiti.