Non poteva certamente passare inosservata l’intervista del sindaco Chiara Appendino ieri con Maria Latella su Sky: «è auspicabile a Torino la costituzione di banche islamiche che adottino una finanza conforme alla sharia». Ecco, apriti cielo cara sindaca: in poche ore Lega, Fratelli d’Italia ma anche la normale cittadinanza di Torino non direttamente legata alla migliore sindaco d’Italia (parola della Governance Poll 2016) e al Movimento 5 Stelle hanno storto il naso (eufemismo) dopo quanto affermato dalla prima cittadina sotto la Mole. La possibilità di concedere la costituzione di alcune banche completamente islamiche si aggiunge ad un percorso che ha visto la città di Torino implicata in prima fila nel Tief – Turin Islamic Economic Forum, che ad inizio marzo ha proposto alla città torinese un livello alimentare ispirato all’halal friendly e simili. Si cerca di integrare meglio, ma in una maniera che non convince proprio tutti: il sindaco Appendino vuole rimarcare l’importanza di adottare regole che consentano i circa 50mila musulmani di Torino di poter investire il loro denaro secondo i principi coranici. «Possibilità di accedere al credito senza violare le prescrizioni del Corano permettendogli di acquistare una casa o di aprire una attività», oppure anche «studiare e mappare aree urbane per poter incentivare insediamenti appetibili ad istituti finanziari del Medio Oriente». Insomma, un Appendino show che intende rilanciare il concetto di “integrazione” in maniera certamente incisiva. Siamo però certi che i risultati e le modalità scelte riflettano l’intento (comunque lodevole) di integrare una fetta della popolazione torinese?
Un forte rischio di sottomettersi alle usanze islamiche, più che integrare; un nuovo “codice” etico all’interno del mondo finanziario e un nuovo fronte problematico dopo quello già esistente di estremo capitalismo e sfrenato utilizzo del denaro. Sono tanti i problemi legati alla possibile “islamizzazione” di alcune banche per poter così “integrare” i cittadini musulmani nella città di Torino amministrata da Chiara Appendino; la sindaca grillina sta cercando di trovare una modalità per poter accogliere al meglio tutti i cittadini arabi ma con di arrivare ad una sottomissione culturale che non risolverebbe i problemi, ma li amplierebbe solamente. Questo è più o meno il pensiero di Giorgia Meloni che quest’oggi si è scagliata contro le parole di Chiara Appendino nell’intervista con Maria Latella. «Grazie a queste banche, dice il sindaco grillino, si creeranno opportunità di investimento per la città e si favorirà l’acquisto di case da parte dei musulmani, anche grazie all’acquisto di intere aree immobiliari da parte di queste banche islamiche», scrive nel post di Facebook pubblicato qualche ora fa. «Insomma, quello spiegato dalla Appendino è uno scientifico piano di islamizzazione della città di Torino. Ancora una volta il Movimento 5 Stelle dimostra di essere parte integrante del sistema che sta distruggendo le nostre Nazioni», conclude attaccando la leader di Fratelli d’Italia.