Non si placano le polemiche sul caso delle firme false del Movimento 5 Stelle per la candidatura di Virginia Raggi a sindaco di Roma. Il tutto è scoppiato dopo un servizio della trasmissione di Italia 1 Le Iene Show in cui è stata resa nota una segnalazione di Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio. E proprio Onorato oggi, ai microfoni del programma ECG in onda su Radio Cusano Campus nel corso del format ECG, progetto dell’Università Niccolò Cusano, è tornato sulla questione per spiegare come si sono svolte davvero le cose. “L’accesso agli atti – racconta Onorato – l’ho fatto dopo essere stato contattato dall’autore delle Iene (…) verso novembre. Ho fatto un accesso agli atti, spendendo 120 euro di fotocopie perché altrimenti neanche me lo davano e ci hanno messo 50 giorni per rispondermi. La risposta è arrivata dopo il referendum, qualche giorno prima di Natale. Superate le feste ho iniziato una serie di verifiche con dei legali, quindi ho perso tempo a verificare atto per atto, visto che si tratta di tantissime pagine, per arrivare a una conclusione sconvolgente”.
La scoperta “sconvolgente” riguardava il fatto che il Movimento 5 Stelle aveva effettuato la raccolta firme per le liste dei candidati a sindaco di Roma il 23 aprile 2016 mentre sui documenti della Lista Raggi con il conteggio delle firme era riportata la data del 20 aprile 2016, tre giorni prima. Onorato si chiede quindi: “Se all’ufficio elettorale fossero arrivati gli stessi moduli non della Raggi, ma di Meloni, Giachetti, Marchini e Fassina, dove in maniera molto chiara, con tanto di autentica notarile, c’è scritto che le firme sono state raccolte il 23 aprile ma l’atto riassuntivo è di tre giorni prima, cosa sarebbe accaduto? Fosse accaduto a Marino, Alemanno o un altro avremmo avuto i cinque stelle pronti ad urlare onestà onestà”.
Alessandro Onorato denuncia poi di essere trattato da “antidemocratico” da alcuni giornalisti e di ricevere anche “insulti anche sessisti” da simpatizzanti pentastellati: “quelli che mi scrivono che sono effeminato, mi danno fastidio, non certo per la critica, perché qualora io fossi omosessuale, e non lo sono, non capirei quale sarebbe il problema. Credo che questo dia il livello della politica di oggi”. Clicca qui per leggere tutto.



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