Restano la terza forza in corsa alle Elezioni in Francia ma dopo l’ulteriore notizie giudiziaria arrivata ieri nella famiglia Fillon, ora rischiano di andare sempre più giù nei sondaggi e compromettere le residue possibilità di arrivare al secondo turno contro o Marine Le Pen o Emmanuel Macron. I repubblicani patiscono la nuova inchiesta, frutto di quelle precedenti, avvenuta ieri ufficialmente alla moglie del candidato per l’Eliseo, Francois Fillon. Penelope, che ha dato via alle problematiche per i gollisti con il noto ormai “Penelope-Gate” risulta indagata per appropriazione inedita e truffa aggravata ai danni dello stato. Dopo l’interrogatorio fiume durato ieri a Parigi con i giudici è ora sospettata di aver incassato lo stipendio da assistente parlamentare per conto del marito Francois senza in pratica lavorare. Ora si ritrovano i due consorti Fillon ad essere indagati per lo stesso motivo e il partito repubblicano rischia, come ulteriore danno d’immagine, un crollo nei consensi a favore di Macron e soprattutto Le Pen, non proprio lo spot migliore a meno di un mese dalle Elezioni.
Un “caso” nazionale che potrebbe portare magari a queste elezioni in Francia un successo solo al primo turno, per poi essere battuta (per ora i sondaggi tengono) da Emmanuel Macron al secondo turno. Eppure, con questi dati, si prospetta un destino tutt’altro che sconfitto per Marine Le Pen, leader del Front National: uno studio dell’Istituto Cevipof di Sciences Po, rivela le intenzioni di voto dei giovanissimi che, appena compiuti i 18 anni, si recheranno per la prima volta alle elezioni per l’Eliseo. E la sorpresa è svelata subito dai primi dati: i giovani al primo turno daranno un buona fetta di voti, il 29%, alla leader dell’estrema destra francese, con il secondo posto a Macron (27%) e al terzo posto se lo condividono i leader di estrema sinistra Melenchon e il socialista Hamon (15%). Il partito degli indecisi è ancora il primo in Francia anche tra i giovanissimi, ma la continua ascesa tra i primi elettori al voto della figura di Marine Le Pen prepara un immediato futuro di rivolta e polemica anti-Ue. Se la politica non cambia in Francia, alle prossime elezioni si potrebbe trovare un intera classe di elettori piegati decisamente a destra. «I giovani affrontano l’elezione presidenziale in un clima di profonda sfiducia verso l’esecutivo», commenta lo studio la direttrice Anne Muxel.
È un piccolo territorio ma potrebbe avere un forte impatto sulla politica estera in vista delle Elezioni in Francia del prossimo 23 aprile: la Guyana Francese, territorio sudamericano ma sotto il controllo del governo di Parigi, è in rivolta da giorni con scioperi continui che lamentano l’assoluta solitudine da parte della Francia sui gravi problemi economici e sociali che affliggono la popolazione da mesi. «È difficile organizzarsi, non c‘è più benzina, le pompe sono requisite per le necessità delle forze dell’ordine e le ambulanze. La popolazione è presa in ostaggio», lamentano i responsabili del movimento di protesta e sciopero generale che sta bloccando il Paese. Violenze, criminalità, scarsità di cibo, la situazione sta diventando insostenibile e lo strappo con il governo parigino è evidente. «La Guyana esige l’arrivo immediato del primo ministro e dei ministri dell’interno, della giustizia, dell’economia, delle finanze e della sanità. Salutateli per noi e dite loro di venire», scrivono i “500 fratelli”, movimento non armato ma con volto coperto che guida la protesta. Hollande ha profondamente deluso con promesse mai raggiunte e ora rischia il tutto di tramutarsi in un affollamento di voti (sono circa 250mila gli abitanti della Guyana) verso il candidato Marine Le Pen. «Troppa povertà, vengano qui i ministri», ripetono in mantra da giorni i manifestanti. Intanto l’unica che propone qualcosa è proprio la leader del Front National che cavalca la protesta anti-Hollande (e dunque anche anti-Macron e Hamon) promettendo più sicurezza alla popolazione sudamericana.Il primo ministro Cazeneuve sta tentando di risolvere la questione prima di ritrovarsi in piene Elezioni con una rivolta popolare in un governatorato francese direttamente dipendente dall’Eliseo…