I nuovi partiti e movimenti nati nelle scorse settimane, secondo gli ultimi sondaggi elettorali, supererebbero lo sbarramento del 3%. La soglia di sbarramento sarà importante, in base alla nuova legge elettorale proporzionale stabilita dalla sentenza della Corte Costituzionale, per l’assegnazione dei seggi in seguito alle elezioni. Dall’ultima rilevazione condotta dall’Istituto di ricerche Scenari Politici – Winpoll lo scorso 23 e 24 marzo emerge che sia Alternativa Popolare (ex Nuovo Centrodestra) che il Movimento dei Democratici e Progressisti che Campo Progressista (nati dalla scissione del Partito Democratico) raccoglierebbero più del 3% dei consensi. Ap raggiungerebbe il 3,1% delle preferenze degli elettori, Campo Progressista il 3,2% e Mdp arriverebbe al 4,3%. Secondo questi sondaggi elettorali, per quanto riguarda poi i primi due partiti, il distacco tra il Movimento 5 Stelle, in testa nelle intenzioni di voto degli italiani, e il Partito Democratico sarebbe di meno di due punti percentuali. Il M5s raggiungerebbe infatti il 27,4% delle preferenze degli elettori mentre il Pd si fermerebbe al 25,7%. Le percentuali di consensi degli altri partiti sono invece le seguenti: Forza Italia al 13%, Lega Nord all’11,5%, Sinistra Italiana all’1,2%, Partito di Rifondazione Comunista allo 0,5%.
Tiene banco nei sondaggi elettorali dei vari istituti di ricerca anche il tema dell’Unione Europa, viste le spinte anti europeiste che stanno affiorando negli ultimi tempi in alcuni paesi e vista l’uscita ormai certificata della Gran Bretagna. Se gli italiani ritengono che il nostro paese debba restare tra i membri di questa istituzione la politica europea non è però promossa. E’ quanto emerge infatti dai risultati degli ultimi sondaggi effettuati dall’istituto di ricerche Index Research per il programma di La7 Piazza Pulita. La rilevazione è stata condotta lo scorso 22 marzo e tra le domande poste al campione di elettori c’è stata anche quella appunto sulla politica europea. Agli italiani è stato chiesto di esprimere il proprio giudizio e dai dati della rilevazione è emersa una bocciatura su economia e immigrazione. Per quanto riguarda la politica economica europea, questi sondaggi rilevano un giudizio negativo da parte del 67,8% degli italiani contro un giudizio positivo del 22,9% (non sa, non risponde il 9,3%). Ancor più alta la percentuale di elettori che si esprime negativamente riguardo alla politica sull’immigrazione: è dell’80,1%. Sull’immigrazione giudizio positivo solo da parte dell’11,4% degli italiani, mentre non sa/non risponde l’8,5%. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Nel giorno in cui la Gran Bretagna esce dall’Unione Europea, secondo i sondaggi elettorali effettuati nel nostro paese gli italiani ritengono invece sia meglio per noi restare in Europa. Lo sostiene infatti il 57% degli elettori intervistati dall’ultima rilevazione dell’istituto di ricerche Scenari Politici – Winpoll per l’Huffington Post. Questi sondaggi sono stati condotti lo scorso 23 e 24 marzo e secondo i risultati la maggioranza degli italiani non vuole uscire dall’Europa. Oggi Theresa May, premier inglese, consegnerà a Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo, la lettera firmata per la notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona: con questo documento sarà dato il via formale al processo si uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea così come deciso dagli inglesi nel referendum sulla Brexit dello scorso 23 giugno. Per quanto riguarda l’Ue si è spesso parlato di Europa a due velocità: l’idea cioè secondo cui gli Stati membri dovrebbero integrarsi a differenti livelli a seconda della situazione politica di ciascuno. I sondaggi di Scenari Politici – Winpoll hanno anche chiesto agli italiani che cosa ne pensano di questa affermazione. La maggioranza, il 38%, ha risposto di non sapere mentre il 21% si è detto completamente in disaccordo (abbastanza in disaccordo il 9%). Totalmente d’accordo il 14% e abbastanza d’accordo il 18%. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Nelle intenzioni di voto rilevate dagli ultimi sondaggi elettorali è record di italiani che dichiarano che non andranno alle urne. Secondo infatti la rilevazione condotta lo scorso 24 marzo da Emg Acqua per La7 Srl il 39.9% del campione di elettori intervistati ha annunciato la propria astensione. A questa percentuale si deve poi sommare il 17.2% di elettori che si dicono ancora indecisi sul partito al quale dare la propria preferenza nella cabina elettorale. Dunque se le elezioni politiche si tenessero oggi la maggioranza degli italiani non voterebbe oppure deciderebbe all’ultimo momento a chi attribuire il voto. Tra gli italiani che invece hanno già deciso, secondo questi sondaggi di Emg Acqua il distacco tra i primi due partiti, il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, sarebbe maggiore rispetto a quello segnalato da Scenari Politici – Winpoll. Il M5s raccoglie infatti il 30.3% delle preferenze mentre il Partito Democratico arriva al 26.9%: la differenza è di oltre tre punti percentuali contro i quasi due della rilevazione dell’altro istituto di ricerche.