Manca un mese alle Primarie del Pd e, in base ai sondaggi elettorali effettuati, Matteo Renzi è sempre in testa nelle intenzioni di voto degli italiani. Il distacco dell’ex premier sugli altri due candidati alla carica di segretario del Partito Democratico è elevato. Se secondo la rilevazione condotta dal 6-9 marzo scorso da Sondaggi Bidimedia – Bi3 Matteo Renzi raccoglie il 61,0% dei consensi degli italiani, in base ai risultati dei sondaggi di Scenari Politici – Winpoll per l’Huffington Post, del 9-10 marzo scorso, l’ex segretario arriva al 64%: i quest’ultimo caso però sono state rilevate le intenzioni di voto tra gli elettori del Partito Democratico. In ogni caso il vantaggio di Matteo Renzi è significativo sia nei confronti del ministro della Giustizia Andrea Orlando che del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Secondo i sondaggi di Scenari Politici – Winpoll, alle Primarie del Pd, Michele Emiliano raccoglierebbe il 19% e Andrea Orlando il 17%. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
I sondaggi elettorali, per quanto riguarda le intenzioni di voto degli italiani, indagano anche sul peso in termini di consensi dei nuovi partiti nati nelle ultime settimane della scissione del Pd. Secondo la rilevazione effettuata lo scorso 9-10 marzo dall’istituto di ricerche Scenari Politici – Winpoll per l’Huffington Post emerge che gli elettori preferirebbero che Bersani e Pisapia si presentassero con una formazione unita. Se si andasse alle urne oggi infatti Campo progressista (Bersani + Pisapia) raccoglierebbe il 9,5% delle preferenze mentre Sinistra Italiana lo 0,9%. Questi sondaggi prendono poi in considerazione anche l’ipotesi opposta in cui il partito di Pierluigi Bersani, Enrico Rossi, Roberto Speranza e Vasco Errani, Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, si presentasse separatamente dalla Lista Pisapia: in questo caso Mdp arriverebbe al 5,2% e la Lista Pisapia al 3,4% (la somma delle preferenze sarebbe l’8,6% quindi inferiore a quella della prima ipotesi) mentre Sinistra Italiana raccoglierebbe l’1,4%. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Matteo Renzi fa registrare un’alta percentuale di consensi, secondo gli ultimi sondaggi elettorali, in vista del voto per le Primarie del Pd. Tra un mese si terrà il voto per scegliere il nuovo segretario del Partito Democratico dopo le dimissioni di Matteo Renzi: proprio l’ex segretario è in pole position per la riconferma alla carica. In base ai risultati dei sondaggi dei vari istituti la maggioranza degli elettori che dichiarano che andranno a votare indica che la scelta ricadrà appunto su Renzi. Anche la rilevazione condotta da Sondaggi Bidimedia – Bi3 dal 6 al 9 marzo scorso segnala un netto vantaggio di Matteo Renzi sugli sfidanti, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Secondo i dati di questi sondaggi Renzi raccoglierebbe il 61,0% dei voti contro il 27,0% di Andrea Orlando e il 12,0% di Michele Emiliano. Se le candidature a segretario nazionale del Partito Democratico sono già state presentate, le liste dovranno esserlo entro il 10 aprile. Le Primarie del Pd si terranno poi il prossimo 30 aprile: gli elettori potranno votare dalle ore 8 alle ore 20. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Sembra ridursi secondo alcuni sondaggi elettorali il distacco tra i primi due partiti italiani, il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. In base ai risultati della rilevazione condotta dall’Istituto Ixè, per il programma Agorà di Rai 3 lo scorso 22 marzo, la distanza tra M5s e Pd sarebbe di un punto percentuale e mezzo: il Movimento 5 Stelle raccoglierebbe infatti il 27,9% delle preferenze contro il 26,4 del Partito Democratico. Se si votasse quindi oggi per le elezioni politiche il M5s risulterebbe in testa nelle intenzioni di voto degli italiani anche se non sono univoci i dati sul vantaggio che avrebbe nei confronti del Pd visto che altri istituti di ricerche hanno rilevato anche una differenza di 5 punti percentuali (v. i sondaggi elettorali di Index Research per programma di La7 Piazza Pulita lo scorso 22 marzo). Per quanto riguarda gli altri partiti le percentuali di consensi che raccoglierebbero, in base alle dichiarazioni degli elettori intervistati, sono le seguenti: Sinistra Italiana/Sel 2,6%; Forza Italia 12,8%, Nuovo Centrodestra 2,5%, UDC – Unione di Centro 0,6%, Fratelli d’Italia – AN 4,9%, Lega Nord 12,2%, Movimento Democratici e Progressisti 4,3%. Un 2,6% va poi ad altri partiti di sinistra e il restante 3,2 ad altri partiti.
Governo e fiducia. E’ una delle domande che i sondaggi elettorali pongono agli italiani per testare il livello di consensi degli elettori nei confronti dell’Esecutivo. Se sulle intenzioni di voto gli istituti di ricerca mostrano differenze sulle percentuali di consensi che i partiti raccoglierebbero – in particolare è ampia la forbice sul distacco che il M5s avrebbe sul Pd – per quanto riguarda la fiducia nel governo Gentiloni tutti i sondaggi rilevano una bassa soddisfazione da parte degli italiani. Anche l’ultima rilevazione condotta dall’Istituto Ixè lo scorso 22 marzo per il programma Agorà di Rai 3 sottolinea questo dato. Il 48% degli elettori intervistati ha infatti dichiarato di avere poca fiducia nel governo Gentiloni: a questa percentuale si somma poi quella del 28% degli italiani che ha addirittura affermato di non avere alcuna fiducia nell’Esecutivo. Molta + abbastanza fiducia è stata espressa dal 24% degli elettori intervistati e abbastanza fiducia dal 22%. Infine solo il 2% degli italiani ha risposo di riporre molta fiducia nell’Esecutivo guidato da Paolo Gentiloni.