Un ultimo tentativo, forse vano, per provare a risalire nei consensi in queste tormentate Elezioni Francia 2017: era partito con la possibilità di rappresentare il cambiamento rispetto alla crisi del governo socialista di Hollande ma senza lo strappo dall’Europa che minaccia la Le Pen. Ma Francois Fillon è rimasto impantanato prima dall’elezione di Macron che a sorpresa ha “rubato” larghe fasce di voti tra i moderati e poi le indagini multiple a suo carico e della sua famiglia per incarichi fittizi e truffa. Un candidato gollista che in parte abbandonato dal suo partito, prova la mossa finale per poter risalire: un maxi comizio a Parigi, alla Porte de Versailles, nella stessa sala doveva aveva concluso le primarie Repubblicani da assoluto trionfatore. Sono passati pochi mesi ma è cambiato praticamente tutto e la fiducia dei francesi nel candidato di centrodestra è scesa e di molto; basterà un maxi raduno dove probabilmente incentrerà il fulcro della sua campagna sul complotto mediatico e giudiziario ordito da Hollande nei suoi confronti, come già annunciato. Rush finale lanciato, se anche Fillon lo sarà invece non resta che scoprirlo nei prossimi decisivi giorni pre-Elezioni.



Un lancio inaspettato, un allarme paventato da chiacchiere dell’antipolitica che però ora si fa serio: nelle prossime Elezioni in Francia (e anche in quelle tedesche), potrebbe intervenire la Russia di Putin per tentare di “manovrare” il risultato. L’allarme arriva dal Senato Usa, con le parole del repubblicano Richard Burr, capo della Commissione intelligence in Senato. «Penso sia ragionevole dire, in base a ciò che tutti pensano, che i russi siano attivamente implicati nelle elezioni francesi»; parole che risuonano come una potente deflagrazione che piombano sulla campagna elettorale francese, già minata dalla forte divisione tra partiti classici e spinte antipartitiche sia da Le Pen che da Macron. Mosca insomma starebbe cercando di influenza le elezioni per provare a portare le principali forze dell’Europa contro la Ue stessa e probabilmente anche la Nato. Ci sarebbero anche le prove, e probabilmente nei prossimi giorni saranno ancora più forti i tentativi di denuncia di queste presunte intromissioni russe da parte di Washington.



Dopo Trump, dopo Putin ora anche Farage “prova” l’endorsement per Marine Le Pen, leader estremista e euroscettica del Front National: esattamente come è stata l’elezione del neo presidente repubblicano Usa, anche la Brexit (se non soprattutto) ha contribuito ad indebolire l’idea di Europa unita e coesa a livello politico. In una intervista ad Affari Italiani, il leader britannico euroscettico lancia la sua previsione: «I leader dell’Unione europea sono convinti che nonostante la Brexit possano andare avanti a continuare con il loro progetto di centralizzazione dei poteri a Bruxelles completando così l’unione politica». Ma secondo Farage la realtà delle cose sta andando da un’altra parte completamente: «sinceramente, credo l’Ue non sopravviverà a lungo, non più di cinque anni, quindi entro il 2022», lancia profeticamente Nigel Farage. Potrebbe poi essere la Francia, insieme all’Italia, a dare la spallata decisiva con le prossime elezioni: dal nostro punto di vista i grillini e la Lega possono rappresentare quel movimento anti-sistema, mentre ovviamente in Francia è Marine Le Pen che incarna questa possibilità. «Se diventasse presidente la leader Le Pen porterebbe referendum sull’Euro e vittoria quasi certa della moneta unica», si potrebbe riassumere il senso dell’intervento i Farage ai colleghi di Affari Italiani. Europa minata e minacciata da molti fronti: è sempre più chiaro che le elezioni francesi rappresenteranno un punto di non ritorno per capire se i pro o contro Europa avranno la meglio sulla sponda rivale. 

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