Luca Zaia non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro sul referendum per l’autonomia fiscale del Veneto: è questo il senso dell’intervento del governatore leghista su Libero, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, in cui si ribadisce la volontà, condivisa dalla Regione Lombardia guidata da Roberto Maroni, di procedere nell’iter che porterà i cittadini di due delle Regioni più “europee” d’Italia a decidere sulla possibilità di ottenere una maggiore emancipazione dal governo centrale di Roma. Zaia, indicato nei giorni scorsi da Silvio Berlusconi come uno dei nomi spendibili per la premiership del centrodestra, chiarisce l’equazione faro del suo impegno:”Più Stato, e quindi più controlli e rigore, nelle Regioni sprecone.Più autonomia alle Regioni virtuose e con i conti in ordine”. Secondo l’esponente della Lega Nord “esistono zone del Paese ormai tecnicamente e finanziariamente fallite. Esistono, al contrario, territori (come il Veneto) che presentano il minor costo per cittadino della Pubblica Amministrazione, hanno i conti in ordine, servizi di eccellenza, bilanci sanitari in attivo da sei anni, aiutano le fasce deboli della popolazione, hanno indici di disoccupazione più bassi grazie a efficaci politiche attive del lavoro, spendono fino all’ultimo euro (e bene) i fondi comunitari, hanno aiutato le imprese nel momento più duro della crisi, hanno fatto del turismo una industria con 60milioni di presenze e 17miliardi di fatturato, lasciano a Roma 21 miliardi di imposte ogni anno”. Per Luca Zaia, procedere verso l’autonomia fiscale del Veneto, oltre che favorire la regione che guida dal 2010, aiuterà anche quelle meno esemplari dal punto di vista della gestione delle risorse:”L’autonomia spinge invece chi è indietro ad accelerare, con la diffusione su tutto il territorio delle buone pratiche presenti in alcune Regioni,con l’introduzione ope legis dei costi standard, che il Governo di centrodestra definì nel 2011 e che né Monti, né Letta, né Renzi hanno avuto il coraggio di applicare in concreto (anche se valgono 30 miliardi di risparmi,quasi 1/3 del costo annuo del debito pubblico italiano)”. Nonostante i tentativi di distogliere il Veneto dall’intraprendere la strada del referendum autonomista, Zaia è sicuro:” la strada è ormai tracciata.Il popolo andrà a votare,e io spero in modo massiccio e definitivo. Da quel giorno nulla sarà più come prima.Ogni alibi è destinato a cadere”.



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