Fa un passo indietro a meno di due mesi dalle Elezioni Francia 2017 lo sfidante alle primarie vinte da Fillon nei Repubblicani: è Alain Juppè, da molti considerato la carta jolly da giocarsi all’ultimo qualora Fillon venga destituito per lo scandalo che lo sta travolgendo da settimane e che pare abbia affossato i consensi e i sondaggi nel giro di poco tempo. Con una conferenza stampa il sindaco di Bordeaux smentisce le voci delle ultime ore che lo davano come il candidato forte dei Repubblicani per “cacciare” il vincitore legittimo delle Primarie di centrodestra francese. Lo confermo una volta per tutte: non sarò candidato alle presidenziali”. Juppé ha aggiunto che la decisione è stata presa poiché è sempre più difficile unire la destra e perché gli elettori vogliono vedere volti nuovi. “Per me è troppo tardi, ma non è troppo tardi per la Francia”, ha detto Juppé, 71 anni. Fillon viene identificato come un “testardo che non capisce dove sta andando il vento” e rischia di lasciare la destra moderata francese in un empasse difficilmente colmabile. Intanto però Nicolas Sarkozy, poco prima della conferenza di Juppè, aveva pubblicato una nota in cui provava la distensione tra Fillon e il sindaco di Bordeaux per poter arrivare ad un accordo e rilanciare la campagna dei Repubblicani: «Dinanzi alla gravità della situazione, ognuno ha il dovere di fare di tutto per preservare l’unità. È in questo spirito che propongo a Fillon e Juppé di riunirci per trovare una via d’uscita dignitosa e credibile ad una situazione che non può più andare avanti e che crea un problema enorme ai francesi».



Se si attendeva la giornata di ieri per capire se la piazza avesse abbandonato Fillon, la smentita è arrivata: nelle Elezioni Francia 2017, con i guai giudiziari che continuano a perseguitarlo anche dopo le parole di difesa pronunciate dalla moglie, per la prima volta in pubblico dopo lo scoppio del Penelope-Gate, il candidato del centrodestra è più vivo che mai. «Vi chiedo un ultimo sforzo per andare fino in fondo», è l’appello che arriva alla piazza del Trocadero vicino alla Tour Eiffel dopo il pomeriggio di comizio tenuto ieri pomeriggio. «Credono che io sia solo, vogliono che io sia solo. Grazie a tutti per la vostra presenza, non bisogna mai perdere la fiducia nella Francia perché il Paese si risveglierà». Non solo non lascia, ma “raddoppia” il candidato che ha vinto le primarie dei Repubblicani: «L’essenziale, per voi e per me, è difendere il nostro Paese – ha ripreso, facendo riferimento al presunto impiego fittizio come assistente parlamentare della moglie Penelope -. Ho commesso un primo errore chiedendo a mia moglie di lavorare per me, non avrei dovuto farlo. Ho commesso un secondo errore nel modo in cui ve ne ho parlato. Quando si è profondamente onesti, quando si è dedicata la vita all’interesse generale, è difficile affrontare una campagna di questo genere». Secondo Fillon il futuro è comunque radioso verso le Elezioni, «Non bisogna mai perdere la fiducia nella Francia, perché non bisogna mai perderla nei francesi, il Paese si risveglierà». Già, ma i suoi compagni di partito saranno d’accordo?



Sul fronte Elezioni Francia, lato Repubblicani, la discussione viene rilanciata dopo le parole di ieri di Fillon: è convocata per oggi nella sede parigina dei Repubblicani un vertice per cercare di trovare un modo per destituire Fillon, come riportano i media francesi che non sembrano dare scampo al vincitore delle Primarie; il candidato numero 1 alla sostituzione sarebbe Alain Juppè, sindaco di Bordeaux, che però paga la cocente sconfitta alle primarie proprio contro Fillon. Al momento, secondo i sondaggi Odoxa, Alain Juppé, arriverebbe in testa al primo turno del 23 aprile davanti a Emmanuel Macron (En Marche) e Marine Le Pen (Front National). Sondaggi a loro modo clamorosi che potrebbero far propende l’accelerata del killeraggio politico di Fillon per avanzare la candidatura del sindaco di Bordeaux. Ieri Fillon ha fiutato il possibile cambio improvviso dei Repubblicani, e ha infatti con veemenza reagito dalla piazza (che al momento ha risposto bene): «Vengo attaccato da ogni parte e, in coscienza, vi devo ascoltare – ha continuato Fillon -, ma devo anche interrogarmi su quelli che dubitano di me, la loro responsabilità è immensa, così come la mia. Ho fatto il mio esame di coscienza e ora dico agli uomini e alle donne impegnati in politica nel mio schieramento, ora tocca a voi fare lo stesso».

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