Scomodiamo un attimo la storia antica per queste Elezioni in Francia 2017: chi di voi si ricorda dagli studi scolastici della famosa “vittoria di Pirro”? Ecco, se sì coglierete subito il senso dieta ai nuovi sondaggi pubblicati oggi da Opinion Way per la campagna elettorale che vedono Marine Le Pen vincere al primo turno ma crollare ancora di più rispetto alle ultime rilevazioni, nei ballottaggi. Chi invece per la storia esordisce con un “prego, ripassare” non vi preoccupate, ci siamo qui noi. La vittoria di Pirro è una battaglia vinta ad un prezzo tropo alto per il vincitore, tanto che in seguito nonostante la vittoria in battaglia arriverà la sconfitta della guerra. L’espressione si riferisce a re Pirro dell’Epiro, che sconfisse i Romani a Eraclea e Ascoli Satriano, rispettivamente nel 280 a.C. e nel 279 a.C., ma sostenendo perdite così alte da essere in ultima analisi incolmabili, e condannando il proprio esercito a perdere la guerra pirrica. Ecco, per la Le Pen la vittoria al primo turno sarebbe una sorta di rivisitazione della vittoria pirrica, non riuscendo infatti a trovare il bandolo della matassa nell’ormai inevitabile ballottaggio: Emmanuel Macron e addirittura anche il candidato in crisi dei Repubblicani, Francois Fillon, ad oggi supererebbero la leader del Front National nel secondo turno delle Elezioni. Al ballottaggio di maggio, però, Le Pen dovrebbe perdere sia con Macron – 38 per cento contro il 62 per cento dei voti – sia con Fillon, 40 per cento contro il 60 per cento dei voti. Insomma, anche senza richiamo ai romani, la situazione per Marine è di estrema complessità: riuscirà a trovare un antidoto a questo destino già “scritto”?
Emmanuel Macron ha raggiunto Marine Le Pen verso le Elezioni Francia 2017: il candidato centrista in cui ormai sperano ufficialmente il centrosinistra hollandiano (dal momento in cui ha vinto le primarie Hamon, i socialisti inconsciamente erano quasi certi che non avrebbe avuto reali possibilità contro l’emergere dell’ex ministro), i vari movimenti invisi a Ps e Repubblicani e una buona fetta di centrodestra stufo della affaire-Fillon, cresce ancora di più nei sondaggi. Quando presentato ieri da uno studio Elabe per BFM TV e L’Express, presenta per la prima volta dall’inizio della campagna elettorale francese verso l’Eliseo, una situazione di parità sostanziale tra Macron e la leader del Front National, Marine Le Pen. Macron guadagna un punto e mezzo e arriva al 25,5%, mentre la leader del Front National ne perde uno e scende al 26%. Staccato, al 19%, resta Francois Fillon, candidato confermato dalla destra. Al ballottaggio Macron vincerebbe con il 60% dei suffragi. Dati importanti che riflettono una sensazione sempre più crescente in Francia: con le elezioni che si avvicinano, il leader indipendente pressa da molto vicino lo “spettro” per l’Europa, come l’ha definita il presidente uscente Hollande. Le presidenziali devono ancora dire molto in termini di programmi, ancora poco dibattuti in Francia, ma il rischio per la Le Pen è assai vivo: il sorpasso agognato e quasi insperato anche sul primo turno, potrebbe essere imminente e sarebbe dettato non tanto dal calo della leader di destra presso i suoi elettori, ma proprio dalla crisi in corso di socialisti e repubblicani che porterebbero più voti nel bacino elettorale di Macron piuttosto che in quello estremista della Le Pen figlia. Quali saranno le contromosse della Marine nazionale? E soprattutto, tra Fillon e Hamon chi sarà il primo a rendere pubblico “l’endorsement” da molti atteso?
Un sostengo unanime votato da tutti i Repubblicani ma con ben poca convinzione: nelle elezioni Francia 2017 il partito di centrodestra francese pare ormai obbligato, più che altro per tempistiche forzatissime, a sostenere controvoglia il andato vincente delle primarie, Francois Fillon. Dopo gli scandali della moglie, gli attacchi ai giudici francese accusati di “omicidio politico” e le accuse anche al proprio partito di non sostenerlo, i Repubblicani avrebbero voluto un cambio alla guida, ma né Juppè né Sarkozy hanno voluto/potuto fare un passo avanti, e per questo motivo ieri il partito ha votato un documento unanime di sostegno politico a tutti gli effetti a Fillon. Almeno a parole. Secondo il documento finale dell’ufficio politico, che ha «rinnovato» la fiducia a Fillon, il candidato si sarebbe impegnato ad «adottare iniziative per unificare» una destra che in queste ore è apparsa sull’orlo della spaccatura. «Abbiamo perso troppo tempo in inutili discussioni – li ha incalzati Fillon – lasciando campo libero all’estrema destra e ai candidati della sinistra che si fregano le mani guardando le nostre divisioni. Adesso è ora, per tutti, di fare campagna elettorale e di ricostruire un’alternativa credibile». Il discorso di sostituzioni anche presunte è del tutto chiuso, si va fino in fondo. Giudici permettendo…