E’ una bocciatura quella che arriva, in base agli ultimi sondaggi elettorali, sulla scissione del Partito Democratico. Dopo settimane di dibattito interno al partito, lo scorso 25 febbraio, si è consumata la rottura della sinistra ed è stato fondato il nuovo partito ‘Articolo 1 – Movimento dei Democratici e Progressisti’. Nei giorni successivi, nel periodo dall’1 al 2 marzo scorso, l’Istituto di ricerche Demos&Pi e Demetra ha effettuato a proposito una rilevazione per La Repubblica. Secondo i dati di questi sondaggi gli italiani non hanno gradito la scissione del Pd. Al campione di elettori intervistati è stato chiesto proprio di dare un giudizio sulla decisione di Enrico Rossi, Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani di lasciare il Partito democratico, per formare un nuovo partito, Democratici e progressisti. Per il 53% degli elettori il giudizio è negativo mentre solo per il 19% è positivo. Il 28% degli intervistati non ha espresso alcun giudizio oppure ha voluto rispondere a questi sondaggi.
E’ alta, secondo gli ultimi sondaggi elettorali, l’astensione degli elettori. In base infatti ai risultati della rilevazione effettuata da Emg Acqua per La7 Srl tra il 3 e il 5 marzo scorso, emerge che gli italiani che sono astenuti o indecisi sono il 57,1%. Al campione di elettori è stato chiesto di indicare le proprie intenzioni di voto nel caso si andasse alle urne oggi per le elezioni politiche. E la maggioranza degli elettori ha risposto di non aver ancora deciso per quale partito votare oppure di aver già deciso di astenersi dal voto. Andando nello specifico e scorporando questa percentuale indicata dagli ultimi sondaggi elettorali gli elettori indecisi sono il 18.4% mentre quelli astenuti sono il 38.7%. Dunque il primo ‘partito’ d’Italia sarebbe proprio costituito dagli ‘elettori’ del non voto. Per quanto riguarda invece le vere formazioni politiche il Movimento 5 Stelle, da questi sondaggi, risulta scavalcare il Partito Democratico dato sempre al primo posto nelle preferenze degli elettori. Secondo i dati elaborati dall’Istituto di ricerche il M5s raccoglierebbe il 29.1% delle intenzioni di voto mentre il Pd si fermerebbe al 27.6%: il distacco tra i due partiti sarebbe quindi di 1,5 punti percentuali. In questi sondaggi potrebbe aver pesato la situazione che sta vivendo il Partito Democratico con la scissione interna subita negli ultimi giorni e la nascita del nuovo partito ‘Articolo 1 – Movimento dei Democratici e Progressisti’.
Secondo i sondaggi espressi da Emg Acqua per La7, al momento nessuna coalizione tentata post Elezioni Politiche – visto che la legge elettorale attuale consente la coalizione solo dopo l’elezione, il 40% per avere la maggioranza subito infatti è per un partito e non una coalizione – avrebbe la sufficiente maggioranza per governare alla Camera. Situazione non proprio incoraggiante neanche a vedere possibili e improbabili coalizioni post-elettorali: il numero da raggiungere, minimo, è quello di 316 seggi, ma al momento i sondaggi con le ultime indicazioni di voto raccolte da Emg non riportano nessuna vera maggioranza. Pd, Sinistra Italiana, Mdp e autonomia prenderebbe ad oggi 234 seggi, mentre un centrosinistra allargato anche al Ncd porterebbe solo 253 seggi; il centrodestra ristretto a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia rimane ad un bassissimo 191 seggi, mentre una coalizione no-euro con Meloni, Salvini e Movimento 5 Stelle raccoglierebbe un 293 come numero, alto ma non bastevole ancora. Addirittura, neanche un seconda riedizione del Patto del Nazareno tra Pd, Berlusconi e autonomia garantirebbe un governo stabile, con 306 seggi conquistati.