Chi vedeva Mediaset negli anni ’80 è meno intelligente e per questo vota Silvio Berlusconi o Beppe Grillo: è questa la conclusione discutibile dello studio realizzato da tre professori, pubblicato dalla School of Economics and Finance della Queen Mary University di Londra. Il moderno populismo italiano sarebbe nato con la televisione commerciale di Berlusconi: stando a questa ricerca, «le persone esposte alla televisione di intrattenimento sono più propense a votare per i politici populisti». Per Andrea Tesei, Ruben Durante e Paolo Pinotti le televisioni di Berlusconi, dunque, spostano voti.



I ricercatori hanno studiato l’impatto politico dell’intrattenimento televisivo italiano negli ultimi trent’anni con la graduale introduzione di Mediaset, scoprendo che non c’erano tendenze pre-esistenti. Hanno poi confrontato i comportamenti di voto delle persone che vivevano nelle regioni in cui erano trasmesse le reti Mediaset con quelle dove non erano ancora disponibili, scoprendo che le persone che hanno avuto accesso a Mediaset prima del 1985, quando c’era solo intrattenimento leggero, hanno votato il 3% in più per Forza Italia rispetto agli abitanti che hanno avuto l’accesso a Mediaset dopo. Se sono stati esposti da bambini, hanno invece votato quasi l’8% in più Berlusconi. Si tratta di un effetto politico durato quasi vent’anni e cinque elezioni.



Andrea Tesei, della Facoltà di Economia e Finanze di Qmul, ha spiegato i risultati dello studio: «Gli individui esposti alla TV di intrattenimento da bambini sono meno cognitivamente sofisticati e meno impegnati socio-politicamente da adulti e, in definitiva, più vulnerabili alla retorica populista di Berlusconi da persone anziane». La questione, però, non è solo politica: i ricercatori sostengono che le persone esposte alla tv d’intrattenimento da bambini siano «cognitivamente svantaggiate in età avanzata». Ma cosa c’entra Beppe Grillo con questo studio? Per i ricercatori l’esposizione alla tv di intrattenimento ha fatto aumentare il sostegno anche per altri soggetti populisti, come il leader del Movimento 5 Stelle. Mediaset, dunque, avrebbe influenzato il comportamento di voto: «I contenuti di intrattenimento sono in grado di influenzare gli atteggiamenti politici, creando un terreno fertile per la diffusione di messaggi populisti», ha spiegato Tesei. Per mettere a punto questo studio i ricercatori hanno utilizzato diversi metodi di ricerca, tra cui un software per la simulazione della propagazione del segnale tv, un’analisi econometrica basata sui dati delle elezioni a livello comunale e i dati delle indagini geo-referenziati.



Questo studio, però, sta scatenando già molte polemiche e non solo tra i sostenitori di Forza Italia e M5s, chiamati direttamente in causa dalla ricerca. Gli elettori del Pd non guardavano le reti Mediaset? Ma soprattutto: sono più intelligenti? Non convince affatto la classificazione degli elettori in base ai programmi televisivi seguiti. In tal caso, dovremmo preoccuparci per gli scenari politici futuri del nostro Paese, visto il “trash” a cui è esposta la generazione attuale!